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27 Marzo 2023 16:52

Il caso del bullone nel panino: chi controlla le mense scolastiche?

Nei giorni scorsi un bambino milanese ha rischiato grosso trovando un bullone di metallo in un panino col prosciutto. Si dimette il presidente di Milano Ristorazione ma chi è che ha la responsabilità di controllare effettivamente le mense scolastiche? Tre organi: l'Asl, i Nas e la "commissione mensa".

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Foto di Fanpage

Nei giorni scorsi un bambino di Milano ha trovato un bullone nel proprio panino con prosciutto cotto e formaggio servito da Milano Ristorazione, la società del comune meneghino che serve la quasi totalità dei pasti statali. Il piccolo, di ritorno da una gita scolastica, comincia a mangiare il pranzo al sacco finché un suo compagno non si accorge della presenza di uno strano oggetto nero nel panino. Gli sembra un bullone: avvisano così le insegnanti che, effettivamente, appurano la cosa. Fortunatamente se n'è accorto prima di ingerirlo, salvandosi da una possibile rottura di un dente o, ancor peggio, da un soffocamento. Si è evitata una tragedia che è stata comunque "un colpo al cuore": con queste parole Bernardo Notarangelo rassegna le dimissioni da presidente di Milano Ristorazione a seguito di questo increscioso episodio. Cerchiamo di capire i dettagli della faccenda (sotto inchiesta) e chi è che dovrebbe controllare le mense scolastiche per tutelare i più piccoli.

Un bullone nel panino

Il bullone nel panino al prosciutto è la goccia che fa traboccare il vaso di Notarangelo: "Mi sono dimesso da Presidente di Milano Ristorazione. È un ruolo pubblico e quindi voglio spiegare pubblicamente le ragioni, anche se sono in larga parte di natura personale. Ma anzitutto voglio fare una cosa che avrei voluto fare fin da quando ho appreso della “vite nel panino”. Al riguardo, ho subito disposto verifiche scrupolose, per accertare le responsabilità e renderne conto. Ma al tempo stesso ho pensato subito a quel bambino, a quella famiglia. Caro bambino, ho due figli meravigliosi, ormai grandi, che hanno frequentato come te le scuole pubbliche di Milano e mangiato i pasti di Milano Ristorazione. Quando ho appreso del panino ho pensato a te e ho pensato a loro. Le responsabilità saranno accertate, ma quella vite nel tuo panino non doveva esserci". Il lungo messaggio da parte dell'ex presidente dell'agenzia milanese prosegue parlando del covid e di tanti altri punti che hanno toccato l'amministrazione.

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C'è da dire che questo del bullone non è il primo episodio capitato negli ultimi mesi nelle scuole di Milano. Ci sono numerose testimonianze di insetti nella pasta, capelli, carne cruda. I genitori si sono spesso riuniti chiedendo più controlli, con tanti verbali e segnalazioni ai commissari della mensa per la qualità, la quantità e il sapore del cibo proposto ai bambini, senza avere mai risposta.

Chi deve controllare le mense scolastiche?

L'ex presidente Notarangelo parla di "verifiche scrupolose" da fare per capire come un bullone abbia rischiato di uccidere un bimbo di 10 anni ma chi controlla le mense scolastiche in Italia? Chi garantisce la qualità e la quantità dei cibi per i bambini? Rispondere a queste domande è in realtà difficile perché l'Italia ha un sistema estremamente intricato, molto più simile a una legislazione federale che a una giurisprudenza "classica".

Secondo Orizzonte Scuola la mensa è da considerare un momento educativo, non ricreativo. Per questo motivo le scuole puntano a far socializzare i ragazzi, a farli avvicinare ad alimenti diversi, a fargli abbracciare più attività. La mensa serve per l'educazione alimentare, relazionale e comportamentale. Ci sono però molti livelli regolamentari, la maggior parte dei quali varia da comune a comune perché sono loro i responsabili degli edifici scolastici primari, ovvero quelli per asilo, elementare e media. Il menu della mensa scolastica è scelto in base alle tabelle dietetiche consigliate dall’Asl di riferimento tenendo conto di allergie, intolleranze, necessità culturali e religiose. In parole povere c'è un menu unico ma se un bambino ha bisogno di un'altra cosa per uno dei motivi sopra elencati, non ci deve essere problema. Questo però significa che gli stessi menu variano in base a tabelle dietetiche diverse che cambiano di zona in zona, in tutta Italia.

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La gestione della refezione scolastica è controllata marginalmente da una "commissione mensa", costituita di anno in anno dai rappresentanti dei genitori, da quelli dei docenti e da rappresentanti dell'amministrazione comunale. Il ruolo della commissione dovrebbe essere fondamentale:

  • verifica la pulizia dei mezzi di trasporto usati per portare i pasti negli istituti scolastici;
  • controlla il funzionamento degli attrezzi;
  • verifica la sicurezza alimentare del personale della distribuzione;
  • controlla le grammature e le temperature del cibo;
  • controlla il rispetto delle diete speciali e assaggia il pasto per verificare la qualità.

Un lavoro complesso che può essere smaltito anche da una società esterna incaricata di verificare tutte queste cose. Abbiamo usato il condizionale però perché non tutte le scuole hanno la "commissione mensa", che resta un organo d'emergenza, usato più per rassicurare i genitori che per una fattiva sicurezza alimentare. Gli organi ufficiali e, questi sì, uguali in tutta Italia sono le ASL e i carabinieri del NAS, il Nucleo Anti-Sofisticazioni, che come per ogni ristorante hanno l'obbligo di effettuare periodici sopralluoghi in locali destinati alla preparazione e somministrazione degli alimenti. Per farla breve: la commissione mensa "può" verificare grazie ai propri rappresentanti le condizioni delle mense, Asl e Nas hanno invece l'obbligo di valutare le condizioni in maniera periodica e costante. Ciò che abbiamo descritto è comunque una situazione estremamente sommaria perché a conti fatti tutto ciò si scontra con la realtà e con un mare di burocrazia.

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