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24 Febbraio 2022 12:30

Il caro carburante ferma la Molisana: il trasporto della pasta non è più sostenibile

La Molisana annuncia lo stop momentaneo della produzione di pasta, a causa delle proteste dei camionisti che da ieri bloccano le principali arterie di trasporto: una situazione destinata a peggiorare nelle prossime ore e che potrebbe far diventare il blocco permanente.

A cura di Redazione Cucina
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Blocco produttivo in vista per La Molisana, che sospende momentaneamente la produzione a causa della protesta degli autotrasportatori: ad annunciarlo è stato l'amministratore delegato dello storico gruppo con sede a Campobasso, Giuseppe Ferro. I camionisti sono in agitazione già da ieri, con il blocco delle principali arterie di trasporto, a causa del forte rincaro dei prezzi del petrolio che pesano sul settore. Una situazione che potrebbe anche peggiorare: dopo i rincari dello scorso anno, che hanno gettato un intero comparto in crisi, la crisi geopolitica e militare in Ucraina ha fatto traballare i mercati e di conseguenza, ha fatto salire ulteriormente il prezzo non solo del gas, conseguenza diretta, ma anche del petrolio.

Il blocco dei tir e la produzione di pasta

"I nostri camionisti non possono uscire dallo stabilimento perché verrebbero fermati dai loro colleghi che stanno bloccando strade e autostrade a partire dalla Puglia": queste le parole di Giuseppe Ferro, l’amministratore delegato dell'azienda, sul Corriere della Sera. "Non potendo portare la semola dal mulino allo stabilimento e la pasta dallo stabilimento ai distributori, abbiamo deciso di bloccare la produzione da domani. E penso che non saremo l’unica azienda a farlo".

La situazione del rincaro dei prezzi, già in atto da diversi mesi, si intreccia alla questione della guerra in Ucraina, che farà schizzare alle stelle i prezzi del grano: un ulteriore peggioramento di una situazione già grave che investe i nostri produttori.

In questo caso la protesta parte dai trasportatori – lavoratori autonomi e piccole imprese – che sostengono di non avere margini di guadagno a causa delle impennate dei prezzi dei carburanti: da qui il blocco dei loro trasporti, ma anche dei colleghi.  Ma cosa chiedono i camionisti? Una delle richieste più pressanti è naturalmente quella del calo delle accise sul gasolio e della riduzione della pressione fiscale, questioni sul tavolo del governo già da un po', ma anche sconti autostradali e il riconoscimento del loro lavoro come usurante.

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