La Molisana annuncia lo stop momentaneo della produzione di pasta, a causa delle proteste dei camionisti che da ieri bloccano le principali arterie di trasporto: una situazione destinata a peggiorare nelle prossime ore e che potrebbe far diventare il blocco permanente.
Blocco produttivo in vista per La Molisana, che sospende momentaneamente la produzione a causa della protesta degli autotrasportatori: ad annunciarlo è stato l'amministratore delegato dello storico gruppo con sede a Campobasso, Giuseppe Ferro. I camionisti sono in agitazione già da ieri, con il blocco delle principali arterie di trasporto, a causa del forte rincaro dei prezzi del petrolio che pesano sul settore. Una situazione che potrebbe anche peggiorare: dopo i rincari dello scorso anno, che hanno gettato un intero comparto in crisi, la crisi geopolitica e militare in Ucraina ha fatto traballare i mercati e di conseguenza, ha fatto salire ulteriormente il prezzo non solo del gas, conseguenza diretta, ma anche del petrolio.
"I nostri camionisti non possono uscire dallo stabilimento perché verrebbero fermati dai loro colleghi che stanno bloccando strade e autostrade a partire dalla Puglia": queste le parole di Giuseppe Ferro, l’amministratore delegato dell'azienda, sul Corriere della Sera. "Non potendo portare la semola dal mulino allo stabilimento e la pasta dallo stabilimento ai distributori, abbiamo deciso di bloccare la produzione da domani. E penso che non saremo l’unica azienda a farlo".
La situazione del rincaro dei prezzi, già in atto da diversi mesi, si intreccia alla questione della guerra in Ucraina, che farà schizzare alle stelle i prezzi del grano: un ulteriore peggioramento di una situazione già grave che investe i nostri produttori.
In questo caso la protesta parte dai trasportatori – lavoratori autonomi e piccole imprese – che sostengono di non avere margini di guadagno a causa delle impennate dei prezzi dei carburanti: da qui il blocco dei loro trasporti, ma anche dei colleghi. Ma cosa chiedono i camionisti? Una delle richieste più pressanti è naturalmente quella del calo delle accise sul gasolio e della riduzione della pressione fiscale, questioni sul tavolo del governo già da un po', ma anche sconti autostradali e il riconoscimento del loro lavoro come usurante.