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25 Aprile 2022 15:00

Il Cammino di Santiago diventa di gusto: arriva il passaporto gastronomico del percorso

Il Cammino di Santiago si arricchisce di nuove mete. Delle tappe enogastronomiche, grazie alle quali i viandanti possano ristorarsi, rifocillarsi con le specialità locali e tentare di vincere premi cibari e soggiorni in Spagna. Come funziona il nuovo passaporto gastronomico.

A cura di Alessandro Creta
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Uno dei cammini più famosi del mondo, se non il più famoso, indossa una nuova ghiotta veste. Il pellegrinaggio, probabilmente, per eccellenza, quello che attraverso le regioni della Spagna settentrionale porta a Santiago De Compostela, infatti si arricchisce di altre mete. Non ulteriori tappe a quelle già, numerose, presenti lungo la via, bensì vere e proprie fermate gastronomiche in cui potersi ristorare e tentare, consumando i prodotti del posto, di vincere altre prelibatezze locali oppure ulteriori soggiorni nella penisola iberica.

È l'idea promossa dall'Ente per il Turismo spagnolo, il quale per questo 2022 ha ideato il cosiddetto "passaporto gastronomico", un'opportunità cioè di veder "premiata" la propria fame attraverso delle ricompense sempre a tema food. Gli oltre 800 chilometri di cammino infatti non portano con sé solamente mete paesaggistiche, naturali, architettoniche e urbane di interesse, ma anche tantissime specialità legate a cibo e vino parti integranti del percorso.

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Per cercare di dar valore all'enogastronomia locale, quindi, l'Ente per il Turismo spagnolo ha ideato un'iniziativa che possa incentivare la curiosità verso questo settore. Il passaporto gastronomico, di fatto, è una sorta di "raccolta timbri", rilasciati dai locali, ristoranti e locande visitate lungo la via che partecipano al progetto. Ogni "sosta" garantisce un timbro, e già al terzo sigillo si può partecipare all'estrazione (registrandosi sul portale dedicato) di prelibatezze cibarie locali ma anche ulteriori soggiorni turistici.

L'occasione  è pensata sia per valorizzare l'enogastronomia del luogo sia per permettere ai viandanti e turisti di soffermarsi nei tanti ristori dislocati lungo gli itinerari. Dai ristoranti ai bar, piccole botteghe comprese, per assaporare le diverse specialità parte della storia gastronomica di regioni come Paesi Baschi, Asturie, Cantabria, Castiglia Y Leon, Galizia, Rioja Navarra.

Cosa si può mangiare lungo il Cammino di Santiago

Ristoranti, bar, botteghe enogastronomiche partecipano a questa iniziativa. A ogni tappa a tema food i viaggiatori riceveranno sul proprio passaporto speciale un timbro apposito, che attesta e certifica la ghiotta sosta appena effettuata. Quanti più timbri si hanno a disposizione, maggiori possibilità ci sono di vincere i premi in palio. Tra i quali, ovviamente, del cibo: ma tanto si cammina per smaltire le calorie assunte.

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Cosa si può assaporare però lungo il cammino spagnolo verso Santiago de Compostela? Quali sono le specialità gastronomiche disseminate per le regioni solcate da questo leggendario percorso? Spiedini di baccalà o cozze ripiene nei Paesi Baschi, prima tappa dell'itinerario, così come il marmitako (stufato di pesce con l’aggiunta di patate e ortaggi) nei pressi di Bilbao. Spostandoci nelle Asturie un must è la fabada, vale a dire una zuppa di fagioli a cui si aggiunge la morcilla (sanguinaccio) affumicata, ma anche il sidro di mele o l'ostrica locale.

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Marmitako

Passando per la Cantabria ci aspettano le alici di Santoña e il tonno bianco con cui viene preparato uno dei piatti più tipici, il sorropotún o marmita, una zuppa di patate e tonno. Sardine grigliate e merluzzo in salsa verde altri piatti della tradizione meritevoli dell'assaggio.

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Fabada

In Galizia, tappa finale e "sede" del santuario di San Giacomo, la fase conclusiva del viaggio è celebrata a tavola con gustosi arrosti di maiale o vitello, accompagnati da legumi locali, ma è probabilmente il piccione la preparazione per eccellenza di questa Regione. Tra i piatti più rinomati infatti ci sono i piccioni ripieni di porcini o arrosto, ma non mancano le pernici o le quaglie bardate. Consiglio della redazione, inoltre, i percebes.

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Quello che i piatti non dicono
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