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5 Febbraio 2025 15:00

I vini da abbinare a zuppe, minestre e vellutate

Ricorda sempre di considerare la struttura e l'intensità dei sapori della tua zuppa, vellutata o minestrone quando scegli il vino. Ma, ecco, come sceglierlo? Abbinare il vino a piatti così caldi non è semplice quindi il primo consiglio che ti diamo è anche quello più immediato: comincia con ciò che ti piace, poi sperimenta.

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Con l'arrivo dei mesi più freddi non c'è niente di meglio che riscaldarsi con una deliziosa zuppa fumante. Oggi zuppe, vellutate e minestroni si trovano anche nei menu dei grandi ristoranti stellati grazie agli ingredienti più vari tra creme, erbe, zuppe orientali e brodi. Ma ti sei mai chiesto quale vino si abbina meglio alla tua zuppa preferita? Scopriamolo insieme.

Vino e zuppe: come scegliere l’abbinamento perfetto con i piatti bollenti

Sorseggiare un bicchiere di vino mentre affondi il cucchiaio in una zuppa fumante è un piacere che può trasformare un semplice pasto in un’esperienza sensoriale più ricca e soprattutto appagante. Ma come si sceglie il vino giusto per accompagnare piatti così caldi? L’abbinamento tra vino e cibi a temperature elevate segue regole ben precise, che tengono conto non solo degli ingredienti, ma anche delle caratteristiche del vino stesso e di come il calore modifica la percezione del gusto.

Il primo aspetto da considerare è proprio la temperatura. Le zuppe e i piatti bollenti tendono a esaltare le sensazioni alcoliche e a modificare la percezione della struttura del vino. Un bianco servito troppo freddo, per esempio, potrebbe risultare sgradevolmente contrastante con il calore del piatto, mentre un rosso troppo tannico rischia di amplificare il senso di calore in bocca, rendendo il tutto eccessivamente pesante. Per questo motivo, la scelta migliore ricade spesso su vini rossi di medio corpo, morbidi, con tannini delicati e una buona freschezza.

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L’altro grande elemento da valutare è la consistenza della zuppa o del piatto caldo. Le vellutate e le creme, caratterizzate da una texture morbida e avvolgente, richiedono vini altrettanto equilibrati, con una buona acidità per contrastare la dolcezza degli ingredienti e una struttura che sappia accompagnare la cremosità. Un Pinot Nero, per esempio, può essere un’ottima scelta per una vellutata di zucca o di funghi, perché la sua eleganza e i suoi aromi terrosi si sposano alla perfezione con le note dolci e leggermente tostate di questi ingredienti.

Quando il piatto ha una componente più rustica e saporita, come nel caso delle zuppe di legumi o di minestre con carne, allora serve un vino con più carattere. Le zuppe di fagioli, lenticchie o ceci hanno una consistenza più densa e un sapore tendenzialmente dolce e rotondo, che richiede un vino capace di bilanciare questa sensazione con una leggera acidità e un buon corpo. Un Chianti giovane o un Barbera d’Asti possono essere ottimi compagni di viaggio, perché la loro freschezza e il loro fruttato smorzano la pastosità dei legumi e ne esaltano il sapore senza sovrastarlo.

E poi ci sono le zuppe di pesce, un vero e proprio banco di prova per gli abbinamenti enologici. La prima scelta ricadrebbe sui bianchi, ma se preferisci il vino rosso puoi orientarti su etichette leggere, poco tanniche e con una buona aromaticità. Un Lagrein o una Schiava dell’Alto Adige, serviti leggermente freschi, possono esaltare la complessità di una zuppa di pesce alla livornese senza coprirne il sapore, grazie alla loro delicatezza e ai sentori fruttati che ben si sposano con la dolcezza del pesce.

Il gioco dell’abbinamento, infine, non si basa solo sulla struttura del piatto e del vino, ma anche sulle spezie e sugli aromi. Se la zuppa è particolarmente speziata, magari con peperoncino, curry o zenzero, il vino dovrà essere morbido, fruttato e con un’acidità che pulisca il palato, senza accentuare la sensazione di calore.

Che vino abbinare alle zuppe

Scegliere il vino giusto per accompagnare una zuppa è una piccola sfida. Non si tratta solo di accostare un bianco o un rosso a caso, ma di trovare un equilibrio tra consistenza, sapori e aromi. Ogni zuppa ha una sua personalità, data dagli ingredienti principali e dalla tecnica di preparazione: alcune sono cremose e delicate, altre ricche e speziate, altre ancora sostanziose e robuste. Per questo, il vino giusto cambia a seconda della ricetta.

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Le zuppe di legumi sono molto complicate perché a seconda della preparazione e del condimento il vino da scegliere cambia. Se la minestra è condita con grassi animali servono vini rossi morbidi e floreali, capaci di pulire il palato senza contrastare la sapidità del piatto. Un Barbera d’Asti Superiore o un Valpolicella Doc sono perfetti. Se invece la preparazione è a base di olio d’oliva, come la zuppa di farro toscana o la zuppa di cicerchie, meglio orientarsi su rossi fruttati, che accompagnino senza appesantire. Un Chianti fresco o un Aglianico del Vulture, con la loro acidità e la spinta minerale, riescono a valorizzare ogni cucchiaiata.

E poi ci sono le zuppe orientali, un universo a sé, con i loro sapori speziati e il ricco contenuto di umami. Il vino qui deve avere carattere e profumi intensi, per non farsi mettere in ombra dagli aromi di zenzero, salsa di soia e spezie. Il Gewürztraminer è spesso la scelta vincente: aromatico, con note di litchi e rosa, riesce ad armonizzarsi con i piatti più saporiti della cucina asiatica, dai ramen ai pho vietnamiti.

E la zuppa di pesce? Contrariamente a quanto si pensa, può reggere benissimo l’abbinamento con un rosso giovane. Un Morellino di Scansano o un Pinot Nero dell’Alto Adige, serviti leggermente freschi, riescono a esaltare il sapore del pesce senza coprirlo, grazie ai loro tannini morbidi e alla freschezza del sorso.

Che vino abbinare al minestrone

Non esiste una ricetta unica per il minestrone. Ogni territorio ha la sua versione, e perfino all’interno della stessa regione puoi trovare mille varianti diverse, a seconda del periodo dell’anno e degli ingredienti a disposizione. Unica costante? I fagioli e le patate, che aggiungono cremosità e corpo a un piatto altrimenti delicato e leggero.  Ora, la domanda è: quale vino può accompagnare al meglio questa pietanza così rustica e vegetale? Il minestrone ha una struttura leggera, dominata da sapori dolci e morbidi, dati soprattutto da cipolle, carote, zucchine e patate. Il brodo, poi, diluisce ulteriormente il gusto, rendendolo meno intenso rispetto ad altri piatti. Per questo motivo, è importante scegliere un vino che non lo sovrasti, ma che ne esalti la freschezza e la delicatezza.

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Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il vino ideale per accompagnare un minestrone non è un rosso strutturato, ma un bianco giovane e fragrante. Deve avere una buona acidità, per bilanciare la dolcezza naturale delle verdure, e una discreta persistenza aromatica, così da non risultare troppo anonimo accanto a un piatto che, pur essendo semplice, ha tante sfumature di sapore. L’affinamento in acciaio o cemento è preferibile rispetto al legno, che potrebbe aggiungere note troppo intense e coprire la leggerezza del piatto.

Tra le scelte migliori potresti considerare uno Chardonnay giovane dell’Alto Adige, con il suo equilibrio tra freschezza e morbidezza, oppure un Soave Classico, che con i suoi profumi floreali e fruttati si sposa alla perfezione con la delicatezza delle verdure. Un Pinot Grigio del Friuli o un Lugana possono essere alternative valide, così come un Müller-Thurgau del Trentino o dell’Alto Adige, con la sua mineralità e il tocco aromatico che aggiunge complessità senza appesantire. Anche un Trebbiano d’Abruzzo, se ben lavorato, può rivelarsi un’ottima scelta, grazie alla sua freschezza e alla discreta struttura.

Che vino abbinare alle vellutate

Cosa c’è di più confortante di una vellutata ben fatta? Quando le verdure di stagione vengono frullate fino a diventare una crema morbida e avvolgente, il risultato è un piatto che scalda il cuore e il palato. Il segreto della loro irresistibile cremosità sta spesso in un piccolo tocco finale di panna fresca, che le rende ancora più vellutate. Accompagnate da crostini dorati o da un filo d’olio extravergine a crudo, le vellutate sono un piatto versatile, perfetto per ogni stagione. Ma c’è un dettaglio che può fare davvero la differenza: l’abbinamento con il vino giusto.

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Se ami la vellutata di asparagi, con il suo gusto erbaceo e leggermente amarognolo, il vino deve avere la giusta freschezza per bilanciare il piatto senza sovrastarlo. Un bianco secco, con note minerali e una buona acidità, è la scelta migliore: il Tocai è un’ottima opzione. La sua eleganza e il suo carattere deciso si sposano perfettamente con la delicatezza degli asparagi, esaltandone ogni sfumatura.

Un’altra vellutata immancabile sulle nostre tavole invernali è quella di porri e patate, un piatto cremoso e saporito, con una dolcezza naturale che merita un abbinamento attento. Qui la scelta ricade su un vino rosso secco, leggero e vivace, capace di contrastare la morbidezza della vellutata senza appesantire. Il Lagrein e il Pinot Bianco sono una scelta perfetta.

Quando si parla di vellutata di zucca, il discorso cambia. La sua dolcezza naturale, le note leggermente tostate e la cremosità avvolgente richiedono un vino capace di bilanciare il tutto con freschezza e una leggera acidità: il Blaufränkisch, un vino tedesco, è perfetto. Rustico e conviviale, con un corpo medio e un tocco di vivace acidità, riesce a dare un contrasto perfetto alla dolcezza della zucca, esaltandone il sapore senza coprirlo.

Se invece sei in vena di una vellutata di piselli, perfetta in primavera quando questi legumi raggiungono il massimo della loro dolcezza e freschezza, il vino ideale è qualcosa di altrettanto vivace e frizzante come un Pet-nat.

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