La nuova tendenza in Fase 2 per i ristoranti gourmet: una stagione in cui tutta la brigata si sposta in Spa, alberghi o resort di lusso per tamponare il distanziamento sociale sfruttando gli ampi spazi delle location. Questo è il caso della chef stellata Rosanna Marziale e di Alfonso Crisci in Campania, di Federico Beretta a Como e della famiglia Roscioli a Roma.
Tutti in campagna, nei resort, nelle serre e negli alberghi: la cucina gourmet italiana riscopre i piaceri delle oasi verdi che costeggiano le nostre città e propongono nuovi, interessanti format. Il distanziamento sociale richiesto ai ristoranti sta imponendo scelte difficili a tanti ristoratori. Molti hanno deciso di prolungare le chiusure, qualcuno ha aperto, qualcun altro invece sta attuando una politica di auto-esilio. È il caso di Rosanna Marziale, di Alessandro Roscioli, di Alfonso Crisci e di Federico Barretta.
Tutti e quattro ristoratori sfruttando amicizie, vecchie proprietà o precedenti rapporti di lavoro, hanno deciso di tenere le serrande abbassate ai propri ristoranti storici e portare tutta la brigata e la propria conoscenza in luoghi aperti, grandi, con la possibilità di avere dei posti adeguati alle esigenze del ristorante e alle richieste del governo in Fase 2.
Rosanna Marziale è una delle chef stellate più importanti e amate d’Italia. Il suo ristorante, Le Colonne, si trova a due passi dalla Reggia di Caserta e la cuoca campana ha deciso di non aprire per il momento a causa delle imposizioni del governo Conte. La Marziale e tutta la sua brigata si trasferiscono alla Tenuta San Bartolomeo – Casa in campagna, una splendida location di proprietà della famiglia. La cuoca casertana resterà a Caiazzo per tutta l’estate almeno, sperando che per settembre la situazione sia tornata alla normalità.
Non si conoscono ancora gli orari e i giorni di apertura ma la tenuta è una location storica attiva sul territorio da oltre 20 anni, particolarmente votata per i matrimoni. Bellissimo il parco in cui è situata, con tanti animali, una superficie di 40.000 mq alle pendici di Caiazzo, nell’incantevole vallata di Cesarano. Al suo interno c’è una piccola oasi naturalistica con piante rare e una fauna protetta, tra cui i fenicotteri rosa in foto che sostano durante le migrazioni.
Come aveva preannunciato nel corso di #ReStart, Roscioli avrebbe saltato la Fase 2 chiudendo il ristorante. L’amicizia con il comico Max Giusti ha però fatto venire una grande idea ad Alessandro: portare l’Antico Forno Roscioli a Play Pisana, il centro polisportivo di proprietà dell’attore, e creare il Rosciolino.
Come riporta il Gambero Rosso, Roscioli prende in gestione tutta la parte ristorazione del complesso che ha campi da calcio, da tennis, da padel e una bellissima piscina. Proprio quest’ultima verrà sfruttata grazie al chiosco che serve snack e cocktail. Spazio anche alla pizza e a tutti i prodotti tipici dell’insegna fondata nel 1824: bufale, burrate, carpacci, formaggi selezionati, bresaole e culatelli. Durante la quarantena la famiglia Roscioli non si è fermata neanche per un secondo e dopo la piattaforma per gli appassionati di vino, Alessandro e i soci sono pronti per questa nuova avventura.
La location permette il posizionamento di ben 180 coperti, ben distanziati. Rosciolino è aperto dal lunedì al venerdì solo a pranzo, mentre sabato e domenica a pranzo e cena.
Una scelta simile a quella di Roscioli anche per Alfonso Crisci, bravissimo chef presente in numerose guide con la sua Taverna Vesuviana. Il ristorante di Nola è però troppo piccolo per permettere il distanziamento ed essere ugualmente redditizio, così il cuoco campano ha preso la sua brigata e l’ha portata direttamente al Dubai Village Resort, sempre a Nola. Si tratta di un hotel, un ristorante con piscina, campi da tennis, sauna, spa, palestra, parrucchiere e tanti altri servizi dove vivere eventi o appuntamenti. Da un po’ la famiglia Ambrosino, titolare dell’albergo, ha voluto puntare sull’alta cucina e così hanno chiamato Crisci per cominciare al meglio la Fase 2, grazie agli ampi spazi in cui poter posizionare i tavoli e al contempo offrire piatti d'alta cucina ai propri ospiti.
Discorso diverso per Feel a Como, un piccolo locale segnalato in diverse guide gastronomiche che ha deciso di spostarsi all'interno e all'esterno della serra di Villa del Grumello, affacciata sul Lago di Como. Lo chef Federico Beretta e la manager sommelier Elia Forlanelli scrivono sui social che "Siamo felici di annunciare la riapertura del ristorante Feel Como il 5 Giugno presso le Serre di Villa del Grumello. Per i mesi di Giugno/Luglio/Agosto ci trasferiremo infatti in questa location suggestiva, cuore verde di Como". I due ristoratori hanno così potuto richiamare a lavoro tutto il personale e dicono ai microfoni del Gambero Rosso che "i proprietari della villa ci sono venuti incontro. Abbiamo inserito sette tavoli all'interno e diciotto nel giardino esterno. Qualcuno disponibile a cena, qualcun altro per l'aperitivo".
Tantissimi locali di alta ristorazione hanno deciso di non aprire in questa Fase 2. I tre Stelle Michelin stanno aprendo alla spicciolata, giorno dopo giorno, ma altrettanti colleghi stellati non li stanno seguendo. A tal proposito la Michelin ha dichiarato che nel mondo, solo il 21% dei 3.000 ristoranti stellati sono attualmente aperti. Per questo motivo la Guida Rossa, come riporta Ansa, ha sviluppato un barometro per seguire a livello internazionale la riapertura dei ristoranti stellati Michelin. Aggiornamenti settimanali per cercare di sostenere il mondo della gastronomia in modo attivo durante la crisi.
Quello dello spostamento momentaneo di brigata e ristorante potrebbe essere un sistema per tamponare la crisi con una sorta di locale stagionale. Spostarsi in ampi spazi, magari aprendosi a delle collaborazioni con imprenditori esterni che possono aumentare entrambe le clientele. Una spa, una piscina o un parco potranno avere nell'immediato futuro tanti appassionati di enogastronomia in più al proprio tavolo che, magari colpiti dalla location, potranno tornare in futuro. Gli chef potranno, grazie alla propria cucina, ampliare la propria clientela che incuriosita dai piatti potrebbe tornare poi al ristorante della casa madre. Una situazione win-to-win.