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4 Aprile 2024 12:30

I prodotti light sono davvero dietetici? Ecco cosa significa davvero questa parola

I prodotti light sono "gestiti" da una legge europea del 2006: hanno semplicemente il 30% delle calorie in meno rispetto al corrispettivo "originale".

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Non smetteremo mai di ripeterlo: le etichette alimentari sono fondamentali, dobbiamo però imparare a leggerle. Prendiamo ad esempio i prodotti light, tra i più amati dagli italiani. I prodotti light sono davvero dietetici e salutari? Quando un prodotto alimentare è etichettato come "light", significa che è stato modificato rispetto alla versione tradizionale per contenere una quantità ridotta di uno o più nutrienti, come ad esempio grassi, zuccheri, calorie o sodio. Tuttavia, è importante notare che il termine "light" può variare in significato a seconda del Paese e delle normative locali sull'etichettatura alimentare. Nell'Unione Europea la situazione è abbastanza univoca: secondo la disposizione europea 1924/2006 quando su una confezione c'è la dicitura "light" il prodotto deve avere almeno il 30% in meno rispetto all'apporto calorico del suo omologo di partenza. Quindi, se scegliamo un formaggio spalmabile light da 300 calorie per 100 grammi, la sua versione leggera deve avere almeno 90 calorie in meno.

Attenzione alla dicitura light

In generale, un prodotto alimentare "light" può offrire alcuni vantaggi per coloro che cercano di ridurre l'assunzione di specifici nutrienti senza rinunciare completamente al gusto o alla qualità tuttavia, è importante leggere attentamente l'etichetta nutrizionale per comprendere esattamente cosa è stato ridotto e in che misura, in modo da fare scelte alimentari informate in base alle proprie esigenze dietetiche e obiettivi di salute.

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Un prodotto alimentare è definito "light" quando presenta un contenuto energetico ridotto rispetto al prodotto equivalente tradizionale. La normativa europea in materia (Regolamento (CE) 1924/2006) stabilisce che un prodotto può essere definito "light" solo se presenta le seguenti caratteristiche:

  • Riduzione del contenuto di calorie: 30% in meno di calorie rispetto al prodotto tradizionale; 10% in meno di calorie se il prodotto ha già un basso contenuto calorico (inferiore a 40 kcal/100 g per i solidi o 20 kcal/100 ml per i liquidi).
  • Riduzione di altri nutrienti: 30% in meno di grassi rispetto al prodotto tradizionale; 30% in meno di zuccheri rispetto al prodotto tradizionale; 25% in meno di sodio rispetto al prodotto tradizionale.

Per mantenere le qualità organolettiche del prodotto spesso le aziende aggiungono molti additivi: aromatizzanti, emulsionanti, gelificanti, dolcificanti e conservanti. In sostanza, si sostituisce il grasso calorico con amidi, proteine vegetali o altri elementi, mentre lo zucchero viene sostituito da edulcoranti senza calorie che portano più facilmente al risultato richiesto dalla legge. L'etichettatura non vale nemmeno per tutto: prendiamo ad esempio gli alcolici. La birra light non ha meno calorie, è solo una birra analcolica o quasi. Per essere light deve avere un grado alcolico volumetrico inferiore al 3,5%. Esistono anche altre denominazioni per i prodotti light a seconda della specifica riduzione di nutrienti e sono sempre regolate dalla legge:

  • A basso contenuto calorico: se il prodotto contiene non più di 40 kcal/100 g per i solidi o più di 20 kcal/100 ml per i liquidi.
  • Ridotto contenuto di calorie: se il valore energetico è ridotto di almeno il 30%.
  • Senza calorie: se il prodotto contiene non più di 4 kcal/100 ml.

È importante leggere attentamente l'etichetta nutrizionale per avere informazioni complete sul prodotto e per non essere ingannati da claims salutistici eccessivi. Per una dieta equilibrata e sana, è consigliabile consumare una varietà di cibi freschi e di stagione, limitando il consumo di prodotti processati e industriali, anche se light.

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