Prendi le foglie, lavale bene e riponile a strati senza schiacciarle in un contenitore di vetro con carta assorbente: chiudi ermeticamente e riponi nel cassetto per la frutta e la verdura. Una tecnica che si rivela utile e pratica, anche se non è la sola.
Tra i contorni più freschi e facili da preparare la medaglia d’oro va senza dubbio all’insalata. Che si tratti di misticanza, lattuga o radicchi, portarli in tavola a corredo di un secondo piatto si rivela sempre una scelta sotto il segno del benessere e della leggerezza. Senza parlare di quanto l'insalata mista possa essere un piatto unico salva pranzo e cena, soprattutto nel periodo estivo. Può capitare, però, che l’insalata stazioni un po’ troppo tempo in frigorifero, deteriorandosi. Per evitare sprechi di cibo, conservare correttamente gli alimenti è la regola principale: con l’insalata, l’attenzione deve essere maggiore, in quanto si tratta di un ortaggio molto delicato che tende a sopravvivere poco. Vediamo quali sono i metodi migliori per preservarla e quali sono le tipologie che durano un po’ di più, al massimo una settimana.
C’è da dire che prima di arrivare all’atto pratico di riporre l’insalata nel modo e nel posto giusto, è essenziale trattarla correttamente per farla durare più a lungo. Una volta raccolto o acquistato il cespo, inizia a eliminare le foglie esterne, che tendenzialmente risultano danneggiate e che sono state più a contatto con gli imballaggi. Lava accuratamente il resto, staccando foglia per foglia, in una ciotola o nel lavandino con acqua fredda, per rimuovere i residui di terra. Ripeti il risciacquo fino a quanto l’acqua non risulterà pressoché limpida. Dopo il lavaggio, asciuga bene l’insalata tamponando con un panno pulito. L'umidità, infatti, può causare il deterioramento prematuro delle foglie: l'asciugatura è un passaggio da fare con cura. A questo punto puoi optare per:
In tutti i casi, l'insalata deve essere riposta nel cassetto apposito del frigorifero adibito alla conservazione della frutta e della verdura cruda, che è progettato per creare un ambiente idoneo per i vegetali, evitando umidità e condense, e prevenendo quindi il deperimento precoce a causa di temperature o troppo fredde (tipo quelle del ripiano basso, che si aggirano attorno ai 2-5 °C ) o troppo calde (il ripiano alto e lo sportello, che arriva anche a 10 °C).
Sappiamo che non esiste una sola insalata, anche se spesso sotto questa definizione tendiamo a includerle un po’ tutte. Quelle che resistono più a lungo in frigorifero (ma non si va mai oltre la settimana), sono quelle spesse, che presentano una struttura più robusta come i radicchi, la lattuga romana, l’indivia, sempre a patto che si lasci integro il cespo. Le insalate a foglia più delicata, come il songino, la valeriana, l'iceberg, la cappuccio (dalla forma a turbante, verde o rossiccia), la gentile (quella arricciata, anch'essa verde o rossiccia) hanno una durata inferiore, di solito 3 giorni al massimo.