Fra i metodi di cottura più economici troviamo la cottura a induzione, la frittura e la pentola a pressione, seguiti dal microonde. Al contrario, bollitura, cottura in padella, griglia e forno tradizionale sono i metodi più energivori. Ecco spiegati i costi nel dettaglio.
In un momento di contrazione economica, rincari delle bollette e attese per le misure dei vari governi europei, risparmiare energia tagliando i costi è un pensiero fisso della gran parte dei cittadini. In cucina è possibile applicare dei piccoli accorgimenti che ci permettono di usare meno energia o di massimizzarne l'uso, incidendo così sui consumi di tutta la casa. Oggi vogliamo parlare delle tecniche e degli strumenti di cottura meno dispendiosi, che pesano meno sulla bolletta e che possono essere dunque sfruttati in periodi di difficoltà: ecco quali sono i metodi di cottura più economici.
Ne abbiamo parlato di recente: fra gli strumenti più economici in cucina c'è sicuramente il piano a induzione. Un metodo di cottura alimentato a energia elettrica, che permette di localizzare il calore senza generare fiamma: in questo modo elimina la dispersione del calore – e quindi la possibilità di sprechi – riducendo sensibilmente anche i tempi di preparazione. Il piano a induzione permette un'efficienza energetica del 90% contro il 50% di quella dei fornelli a gas: naturalmente il suoi costi peseranno sulla bolletta della luce e non su quella del gas, quindi il vantaggio dipende anche dal costo dell'energia in sé. Questa soluzione ha anche degli svantaggi: i costi d'acquisto, in primis, e la necessità di comprare anche delle pentole apposite da usare sul fornello a induzione. Altro svantaggio è l'aumento della potenza elettrica impiegata, che però si può ammortizza con l'uso prolungato dei fornelli a induzione.
Nella classifica dei metodi di cottura più economici, al secondo posto troviamo la frittura e i motivi sono semplici: si cuoce a temperature elevate per pochi minuti. A confermarlo anche uno studio del 2021 condotto dall'Osservatorio sugli sprechi energetici di NeN, start up del Gruppo A2A: con soli 3 minuti di cottura e un consumo di 30 watt/ora, risulta essere il metodo più economico. Naturalmente, a patto di rispettare alcune regole, come utilizzare le padelle giuste e friggere alla temperatura corretta.
Lo svantaggio di questo metodo è che è decisamente poco salutare: non possiamo certo friggere ogni giorno. Inoltre, è necessario smaltire bene l'olio esausto. Molti, in questi casi, optano per la friggitrice ad aria, che però fa salire i consumi a 233 watt/ora per 10 minuti di cottura. Attenzione: se la friggitrice ad aria viene usata in sostituzione del forno c'è un deciso vantaggio economico, se invece viene usata al posto della frittura il vantaggio scompare.
La pentola a pressione sta vivendo una seconda giovinezza: molto in voga negli anni '80 e '90, è finita nel dimenticatoio nei primi 2000, per poi tornare prepotentemente in auge nei giorni nostri. Il motivo è presto detto: la pentola a pressione consuma il 25% di gas o elettricità in meno di una pentola normale. Diversamente dalle pentole "classiche", la pentola a pressione sfrutta la pressione e il vapore che viene trattenuto ermeticamente al suo interno per cuocere gli alimenti: in questo modo possiamo diminuire i tempi di cottura, senza "maltrattare" i cibi. I vantaggi sono notevoli: l'esborso per comprare una pentola a pressione non è eccessivo, si può trasportare e usare su tutti i fornelli, riduce tempi e costi. Ma attenzione, anche in questo caso serve ottimizzare lo strumento e usarlo al meglio, seguendo al cune regole di base.
Anche se a uno sguardo superficiale il microonde potrebbe sembrare uno strumento energivoro, se paragonato al forno è decisamente più economico. Se da un lato è vero che la potenza è maggiore rispetto all'elettrico – 1000 watt circa – i tempi di cottura molto brevi permettono di risparmiare in termini di consumi: il consumo di un microonde medio si aggira intorno ai 167 watt/ora. Anche in questo caso si parla di microonde abbastanza recenti usati al meglio delle loro potenzialità.
Purtroppo fra i metodi di cottura più energivori ce ne sono diversi "tradizionali" come bollitura, cottura in padella, griglia e cottura al forno. Per fare un esempio, per bollire un prodotto come le patate o cuocerle in padella serviranno sui 30 minuti: questo farà arrivare i tuoi consumi a 300 watt/ora. Si consuma ancora di più per cuocerle sulla griglia o al forno: su 40 minuti circa di cottura, nel primo caso si arriva a 425 watt/ora, nel secondo si toccano punte di 800 watt/ora.
Nel caso del forno, però ci sono dei trucchi che permettono di abbassare il dispendio energetico: ad esempio cuocere due pietanze insieme, evitando dunque di usare un altro metodo di cottura; oppure utilizzando il sottovuoto, che permette addirittura di dimezzare tempi ed energia necessaria e, di conseguenza, i consumi: con questo metodo arrivano a un consumo di 167 watt/ora.