Secondo gli ultimi dati i fornelli delle nostre cucine di casa causano ogni anno 40 mila morti premature in tutta Europa. In Italia il dato peggiore.
I fornelli a gas sono la principale forma di inquinamento al chiuso e l'Italia ha la maglia nera della "pericolosità" in Europa per questo tipo di avvelenamento. Secondo i dati diffusi dall’Università spagnola Jaume I ogni anno ci sono almeno 40 mila morti premature all'anno a causa dei fornelli della cucina e incalcolabili migliaia di casi di asma in tutto il Vecchio Continente causato da questa innocua fonte di calore, ma innocua solo all'apparenza.
I fornelli a gas, pur essendo comuni e presenti nella maggior parte delle cucine di casa, presentano una serie di rischi che è importante conoscere e prevenire. Secondo gli studi più recenti la quantità di biossido di azoto rilasciata dalle fiammelle eccede i livelli di sicurezza fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A questo si aggiungono le quantità di monossido di carbonio e di benzene che provocano ulteriori danni. In particolare il monossido di carbonio è molto subdolo: si forma quando la combustione di un combustibile, come il gas naturale o il carbone, non avviene in modo completo a causa di una quantità insufficiente di ossigeno. Si lega all'emoglobina una volta inalato con un'affinità circa 200 volte superiore a quella dell'ossigeno, impedendo così ai tessuti di ricevere l'ossigeno necessario ma i sintomi sono lievi e simili a quelli di una banale influenza, impedendo ai medici di intervenire con la prevenzione.
Secondo i ricercatori l'impatto dell'inquinamento domestico è addirittura superiore rispetto ai dati in nostro possesso perché alcuni di questi numeri non possono essere tenuti in considerazione o rilevati. L'Italia ha la maglia nera di questi dati: su 40 mila morti, 12.700 avvengono nel nostro Paese per malattie collegate all’esposizione a tale inquinamento. Questo non significa che siano necessariamente legati ai fornelli a gas ma è comunque un dato rilevante. Oltre all’Italia, Polonia, Romania, Francia e Regno Unito sono in cima alla triste classifica. L’EPHA richiede una spinta per l’adozione di impianti a induzione ed elettrici e l’erogazione di incentivi europei per il passaggio ai piani cottura non inquinanti.