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26 Dicembre 2021 13:00

I detenuti di Padova realizzano uno dei migliori panettoni d’Italia. Stregato anche il NYT

Si chiama Giotto la pasticceria all'interno del carcere di Padova. Vi lavorano 38 detenuti, coordinati da quattro maestri pasticceri. Il panettone qui realizzato è tra i migliori d'Italia, e ha conquistato anche il New York Times.

A cura di Alessandro Creta
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Si chiama Giotto la pasticceria nella quale lavorano, all’interno del carcere di Padova, 38 detenuti sotto la guida e i consigli di quattro maestri pasticceri. Un progetto di inclusione e riscatto sociale iniziato nel 2005 capace di coinvolgere, fino a oggi, oltre 200 carcerati. Il panettone realizzato qui, guide e classifiche alla mano, è stato giudicato tra i migliori d’Italia, e anche il New York Times ne è rimasto stregato.

Nel capoluogo veneto un programma di riabilitazione per i condannati che passa attraverso farina, zucchero e forni. All’interno del carcere della città da circa quindici anni infatti è stato avviato il progetto della pasticceria Giotto, nella quale lavorano detenuti regolarmente contrattualizzati e stipendiati. Su panettoni e pandori, visto l’attuale periodo, il main focus della produzione, ma più in generale escono da questo laboratorio anche colombe, tozzetti, biscotti, praline e tanto altro, con una buona percentuale di dolci esportati all’estero.

Dopo il forno/gastronomia del carcere romano di Rebibbia, anche a Padova si vuole concedere attraverso il cibo l’opportunità di riscatto sociale (e professionale) per i detenuti (italiani e stranieri) del Due Palazzi. Un progetto, e una pasticceria, celebrata anche oltre i confini nazionali. Di recente, infatti, addirittura il New York Times ha dedicato un lungo approfondimento natalizio a Giotto, parlando con toni entusiastici del panettone.

Come vengono selezionati i pasticceri

Tutti coloro che lavorano all’interno della pasticceria Giotto sono dipendenti, con contratto e regolare stipendio. La selezione del personale avviene attraverso un preciso iter, in cui interviene anche uno psicologo, e tiene conto di fattori come la lunghezza della pena e la necessità di sostentamento della famiglia del detenuto. I compensi, compresi tra 650 e 1000 euro, in larga parte vengono destinati ai parenti.

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Ritmi di lavoro da autentica pasticceria: sette giorni su sette, tre turni quotidiani (il primo alle quattro di mattina, quando vengono realizzate le brioches destinate agli hotel della zona) con ogni dipendente all'opera per 4 ore. A organizzare le mansioni quattro maestri pasticceri che coordinano, programmano e gestiscono la produzione dei dolci.

La pasticceria Giotto apre in centro

Da inizio dicembre i prodotti dolciari realizzati all’interno del carcere padovano sono disponibili presso il nuovo punto vendita dedicato, aperto nel centro cittadino. Un atelier nel quale potranno trovare poi lavoro i detenuti una volta scontata la pena, per completare il loro percorso di reinserimento nella società.

Foto dalla pagina Facebook ufficiale della Pasticceria Giotto

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