I baristi devono chiedere i documenti, secondo la Corte di Cassazione, se sospettano di avere un minore di 16 anni come cliente altrimenti commettono un reato. Somministrare alcolici ai minori di 16 anni, in qualsiasi esercizio commerciale, porta all'arresto e a un anno di reclusione.
In Italia è severamente vietato vendere alcolici ai minori di 16 anni: si rischia perfino la galera. Questa legge però crea molti disguidi e apre le porte a un problema di non poco conto, che mette in dubbio soprattutto gli esercenti: il barista può chiedere i documenti a un cliente? Questa domanda se la fanno molti in rete perché la legge vieta la vendita di alcolici ma, al contempo non obbliga nessuno a portare con sé i documenti d'identità e dà il diritto di richiederli solo alle forze dell'ordine. In questo caso però interviene la Corte di Cassazione: il barista può chiedere i documenti al cliente se pensa che quest'ultimo abbia meno di 16 anni. Approfondiamo insieme la questione.
In Italia non c'è l'obbligo di portarsi dietro il proprio documento di identità ma al contempo ci sono occasioni in cui dobbiamo mostrarlo per forza, come quando andiamo in albergo e dobbiamo registrarci. Siamo anche obbligati per legge a esibire la carta d'identità o un altro documento equivalente a ogni richiesta di un ufficiale e di un agente della pubblica sicurezza. Se un qualsiasi membro delle forze dell'ordine chiede di identificarci dobbiamo farlo per forza, rischiamo l'arresto fino a due mesi o l’ammenda fino a 103 euro perché rifiutarsi è un reato. Solo loro possono chiederci i documenti.
Il barista però non fa parte delle forze dell'ordine e la giurisprudenza è chiara a riguardo. Ci sono però delle eccezioni, come gli hotel, e per l'appunto i baristi o i tabaccai. Questa eccezione è data dalla necessità "superiore" che ha il negoziante di verificare l'età del cliente. Per un bartender il rischio è molto serio perché chi vende alcolici ai minori di 16 anni in bar, pub, pizzeria o qualsiasi altro negozio è punito con l'arresto.
A supporto di questa decisione della Corte di Cassazione c'è la legge che regola i distributori automatici: le macchinette che hanno all'interno sigarette o alcolici devono avere anche un sensore in grado di rilevare i dati anagrafici. Per questo motivo il barista non può limitarsi a domandare l'età dell'avventore, fidandosi della risposta. Deve proprio chiedere i documenti per accertarsi di non trovarsi in presenza di minori. Per questo motivo il barista ha tutto il diritto di chiedere i documenti, ma non di trattenerli: è molto importante per i negozianti conoscere questa legge perché bisogna tenere bene a mente che i clienti non rischiano nulla. Un minorenne sorpreso comprare alcolici non corre rischi, è solo l'esercente a rischiare la galera.