A meno di una settimana dall'inizio della guerra sono molte le realtà italiane del mondo del food a muoversi a sostegno di Kiev. Tante le collette alimentari organizzate, in prima linea ristoranti ucraini in Italia. Importanti sostegni anche dall'estero.
Ristoranti e associazioni del settore gastronomico in prima linea per aiutare concretamente i profughi ucraini. In Italia è partita la corsa alla solidarietà; già attive le iniziative a sostegno della popolazione colpita dalla guerra tra collette alimentari, raccolta di medicinali e donazioni economiche.
La difficile situazione alle porte orientali d'Europa continua a tenere in apprensione il mondo, con la popolazione ucraina sotto scacco per le vicissitudini belliche. Non ci è voluto molto, dall'inizio della guerra, che tante associazioni si mobilitassero per prestare il proprio aiuto ai civili in fuga dalle loro città, e tante sono le realtà del settore food a essersi mosse in tal senso.
La corsa umanitaria è partita praticamente subito: supporti economici e di beni di prima necessità stanno arrivando da tutto il mondo e l'Italia non poteva esimersi dal prestare il proprio supporto all'Ucraina.
Mentre continuano a cadere bombe, con i tentativi di mediazione politica sempre più incerti, ecco come dal nostro Paese varie realtà del settore food si sono mosse concretamente per sostenere la popolazione ucraina.
Secondo le prime stime tra l'altro, per comprendere più a fondo la gravità della situazione, le scorte alimentari di Kiev sono destinate a terminare entro un mese.
Sin dalle primissime battute della guerra sono state molte le realtà italiane a mobilitarsi per prestare il proprio supporto ai civili in fuga dalle loro città. Aiuti concreti tramite raccolte alimentari da parte del ristorante Kozak di Terni, locale di cucina ucraina che non ha voluto far mancare il suo sostegno verso i connazionali organizzando una colletta di cibo e beni a partire dal prossimo 4 marzo. L'annuncio è stato dato direttamente sulle pagine social del ristorante, invitando la popolazione locale a recarsi presso il Centro commerciale Le Fontane (dove si trova il locale), per depositare cibo e medicinali. "Tutti quelli che vogliono aiutarci possono venire dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 22 tutti i giorni" si legge nel post pubblicato online.
Discorso simile per il ristorante Al Branca di Luino (in provincia di Varese), sito in Piazza della Stazione e gestito da ucraini, che ha già provveduto a inviare i primi beni tra medicinali, cibo e indumenti pesanti. Aiuti concreti anche da Reggio Emilia, dove la famiglia moldava a capo del ristorante La Grande Mela si sta muovendo attivamente a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra. Dal capoluogo emiliano in partenza ogni settimana un camion verso il confine polacco con le donazioni fatte dalla popolazione locale.
Non solo ristoranti, ovviamente, a sostegno di Kiev. A Urbino per esempio la divisione locale di Slow Food ha chiamato a raccolta produttori e aziende locali, chiedendo di donare alimenti a supporto dell'iniziativa Una mano per l'Ucraina. Un appello per la raccolta di viveri, medicinali e vestiario, con la possibilità anche di effettuare donazioni in denaro. Presso il Conad cittadino, inoltre, la popolazione si potrà recare per lasciare cibo e generi di prima necessità. A sostegno dell'Ucraina si è mosso attivamente anche il Gruppo VeGè, comprensivo di 31 imprese della grande distribuzione organizzata italiana. Presso i supermercati della rete nei prossimi giorni saranno organizzate collette alimentari mentre dal gruppo è stata effettuata una donazione di 500.000 euro a favore degli aiuti umanitari.
Ovviamente iniziative umanitarie e benefiche sono state organizzate anche all'estero. Tra le più attive quella promossa dallo chef spagnolo Josè Andres, il quale con la sua associazione no profit World's Central Kitchen si è recato direttamente al confine tra Polonia e Ucraina per preparare pasti caldi ai profughi in fuga. Sostegni importanti pure dalla Federazione Europea Banchi Alimentari (comprendente 29 Paesi membri) con raccolte cibo presso i banchi aderenti e una donazione di 300.000 euro alla Kyiv City Charity Foundation "Food Bank". La multinazionale del beverage AB InBev ha già spedito mezzo milione di lattine d'acqua al confine mentre i punti vendita McDonald's e Kfc ucraini hanno iniziato a distribuire pasti gratis a civili e militari locali.