Stimolante, energizzante e popolarissimo in ogni angolo del Sud America: andiamo alla scoperta del guaranà, una pianta dalle numerose proprietà benefiche.
Il guaranà è una pianta sempreverde originaria della foresta Amazzonica di cui si utilizzano i particolare i semi, veri e propri integratori naturali. Liana legnosa appartenente alla famiglia delle Sapindaceae che può raggiungere anche i tredici metri di altezza, il guaranà trova oggi largo impiego in erboristeria e fitoterapia grazie alle sue proprietà tonico-stimolanti ed energizzanti: sembra inoltre che le antiche popolazioni indigene, presso le quali era considerato un elisir di lunga vita, se ne servissero anche come rimedio per crampi, febbre e mal di testa. Ricchi di caffeina, i semi di guaranà (che ricordano curiosamente la forma e i bulbi di un occhio umano) vantano effetti cardioprotettivi, aumentano il metabolismo lipidico e basale e riducono l'affaticamento fisico e mentale, possono essere consumati sotto forma di bevanda o in polvere, mescolati a farina Manitoba o polvere di cacao. Come utilizzare il guaranà e in quali dosi? Quali sono gli effetti e in quali casi ne è sconsigliato il consumo? Ecco tutto quello che c'è da sapere su una pianta antica quanto misteriosa, legata a doppio filo a tribù in guerra e impossibili storie d'amore.
Osservando con attenzione il profilo nutrizionale dei semi di guaranà, non è difficile capire perché presso le antiche popolazioni indigene questa pianta fosse quasi venerata e considerata un elisir di lunga vita. La componente principale e più importante del guaranà è la caffeina: i semi, essiccati e tostati, ne contengono quasi 5 volte in più dei semi di caffè Arabica, quantità che aumenta se si tratta di estratti acquosi. La caffeina, come sappiamo, ha effetti energizzanti, tonificanti e stimolanti, agisce sul sistema nervoso, sul cuore e sul metabolismo corporeo: il guaranà viene quindi consigliato non solo per aumentare le performance atletiche ma anche per combattere stress e stanchezza fisica e mentale, per accelerare il metabolismo, stimolare il dimagrimento nelle diete ipocaloriche e favorire la diuresi. Caffeina ma non solo, i semi di guaranà sono anche un'ottima fonte di teobromina, teofillina, tannini, saponine e flavonoidi, sostanze dall'elevato potere antiossidante. Secondo le prime testimonianze di un missionario gesuita, le popolazioni dell'Amazzonia si servivano di bevande a base di guaranà anche per combattere crampi, mal di testa e dolori muscolari, con un occhio attento anche all'effetto afrodisiaco.
In quali circostanze è preferibile non assumere guaranà? Come altre sostanze contenenti caffeina, il guaranà è sconsigliato in caso di gravidanza, ipertensione, malattie cardiovascolari o in caso di terapie che prevedono l'assunzione di sostanze stimolanti o sedativi.
Della pianta di guaranà si consumano i semi che, una volta raccolti, vengono lasciati essiccare e poi trasformati in polvere. La polvere di guaranà può essere consumata sotto forma di integratore, in compresse e capsule, o impiegata nella preparazione di tinture e tisane. Nella grande distribuzione sono ormai inoltre ampiamente diffusi energy-drink analcolici a base di guaranà.
Ultimo ma non per importanza, la polvere di guaranà può essere aggiunta a frullati, succhi o porzioni di yogurt per iniziare la meglio la giornata facendo attenzione a non superare la dose consigliata di 3 grammi al giorno.