video suggerito
video suggerito
8 Maggio 2025 10:52

Gregorio X, il papa “dietologo” che mise a pane e acqua i cardinali

Tedaldo Visconti mise a stecchetto i cardinali per costringerli a scegliere il papa più velocemente: il conclave precedente era infatti durato tre anni. Ma anche l'elezione di Adriano VI, che fu il conclave più goloso della storia. Qualche curiosità sul concistoro e il ruolo del cibo.

A cura di Francesca Fiore
85
Immagine

Immaginate di essere chiusi in una stanza, senza poter uscire, circondati da uomini potenti e influenti, ma incapaci di trovare un accordo: la tensione sale, il tempo scorre e, più il conclave si protrae, più le condizioni di vita diventano difficili. Alla fine, non c’è altra soluzione: per forzare la decisione, il Papa ordina una misura drastica. Niente più banchetti sontuosi o pasti abbondanti, solo pane e acqua: un metodo semplice, ma simbolicamente potente. È la storia di un cambiamento che ha segnato non solo la politica della Chiesa, ma anche l’approccio al conclave. La responsabilità di questa misura spetta a un Papa poco conosciuto, ma incredibilmente lungimirante: Gregorio X.

Gregorio X e la dieta a pane e acqua

Nel 1268, dopo la morte di Papa Clemente IV, la Chiesa si trovò di fronte a una crisi senza precedenti: l’elezione del nuovo Papa, infatti, durò ben tre anni, dal 1268 al 1271, diventando il conclave più lungo della storia. A causa delle profonde divisioni politiche e delle rivalità tra i cardinali, l’elezione del successore sembrava una missione impossibile. Durante questo periodo di incertezza, i cardinali furono costretti a rimanere in isolamento assoluto, senza alcun contatto con il mondo esterno, a mangiare e vivere in condizioni sempre più difficili. Le scorte di cibo scarseggiavano e il conflitto interno sembrava essere senza fine.

Quando finalmente il conclave giunse alla sua conclusione, con l’elezione di Tedaldo Visconti, che prese il nome di Gregorio X, il nuovo Papa si trovò di fronte a una situazione che non poteva più essere ignorata. Le lunghe trattative e le difficoltà logistiche avevano messo in luce la necessità di riformare il processo elettorale del Papa. Nel 1274, Gregorio X decise che sarebbe stato impossibile permettere che una simile impasse potesse ripetersi, mettendo a rischio la stabilità della Chiesa. Così, introdusse delle regole nuove, tra cui una misura che colpì subito l’immaginazione: i cardinali avrebbero dovuto essere alimentati solo con pane e acqua se il conclave non fosse giunto a una conclusione entro dieci giorni.

Immagine

La decisione di Gregorio X di imporre questa dieta rigida non era solo una questione di disciplina. Era una metafora potente: un invito a mettere da parte i propri interessi e a concentrarsi sull’urgenza di scegliere un nuovo Papa per la Chiesa. La misura di pane e acqua simboleggiava la penitenza e la sacralità del processo, forzando i cardinali a riconoscere la responsabilità storica e spirituale che avevano nel determinare la guida della Chiesa. L’assenza di cibi abbondanti, sfarzosi e lussuosi, che spesso accompagnavano i conclavi, doveva essere un richiamo alla sobrietà e all’importanza della decisione in corso.

La lezione del conclave: La gastronomia e il potere

Il conclave che durò tre anni è ormai solo un ricordo lontano, ma la lezione che Gregorio X ci ha lasciato è interessante: in un contesto di potere e religione, il cibo non era solo un aspetto della vita quotidiana, ma anche un mezzo simbolico di controllo. La sua decisione di ridurre i pasti a pane e acqua fu una mossa strategica tanto quanto religiosa, utilizzata per forzare l’azione.

Oggi la norma che obbligava i cardinali a mangiare pane e acqua in caso di un conclave che non giungesse a una conclusione entro un certo periodo di tempo non è più in vigore. La questione della dieta dei cardinali, come quella di Gregorio X, non è più un aspetto delle regole moderne: oggi, pur mantenendo una certa austerità, il cibo non è più utilizzato come strumento per forzare la decisione.

Il conclave più goloso della storia: l'elezione di Adriano VI

Il conclave più "goloso" della storia è probabilmente quello che si è svolto nel 1522, che vide l'elezione di Adriano VI. Sebbene non sia stato un conclave particolarmente lungo (durato solo pochi giorni), è stato definito "goloso" per via delle abbondanti prelibatezze che furono servite ai cardinali durante le trattative.

A differenza di altri conclavi, dove il cibo era spesso un aspetto secondario, nel 1522 i cardinali sembrano essersi dedicati al piacere della buona tavola durante il periodo di discussione e voto. I resoconti storici dell'epoca descrivono un'atmosfera di grande lusso gastronomico. Si racconta che i piatti più sfarzosi, con ingredienti rari e pregiati, venivano serviti in abbondanza per tenere i cardinali soddisfatti e quindi favorire una rapida conclusione del conclave.

Immagine

C’è anche un aspetto curioso da notare: l'epoca rinascimentale, e in particolare il papato di Clemente VII (che fu coinvolto in questo conclave), era caratterizzata da un'opulenza senza pari. La Città del Vaticano e Roma erano al centro di un'epoca di grande magnificenza e ricchezza, con l'arte, la cultura e la cucina che raggiungevano livelli di straordinaria raffinatezza.

Il conclave del 1522 è quindi famoso non tanto per la sua durata o le sue difficoltà politiche, ma per la sua atmosfera di eleganza culinaria, in cui i cardinali si godevano abbondanti banchetti. La presenza di prelibatezze, piatti elaborati e cibi lussuosi rifletteva l'atmosfera dell'epoca, in cui i piaceri della tavola erano considerati parte integrante della vita politica e sociale della corte papale.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views