Tutti i lavoratori saranno obbligati ad avere il Green Pass, siano essi del settore pubblico o privato. Questo vale anche per tutti i ristoratori, pizzaioli, camerieri, gelatieri, baristi d'Italia, che per continuare ad operare dovranno presentare il certificato verde. Questa scelta del Governo chiude una polemica nata negli scorsi mesi: molti clienti si sono lamentati perché costretti a esibire il Green Pass senza avere la certezza che il ristoratore o chi per esso fosse vaccinato o "tamponato".
Il Green Pass sarà esteso a tutti i lavoratori, pubblici e privati, a partire da ottobre. Dopo la cabina di regia tra Mario Draghi e i capi delegazione di maggioranza, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle nuove regole. Saranno in vigore dal 15 ottobre, giorno in cui il certificato verde sarà obbligatorio per i lavoratori del settore pubblico e privato. Il discorso vale anche per tutti i lavoratori del settore dell'ospitalità: gelatieri, cuochi, bartender, personale di sala o pizzaioli, tutti con il Green Pass che, ricordiamo, si ottiene solo con un tampone negativo nelle ultime 72 ore, se si ha avuto il Covid-19 negli ultimi 3 mesi o con il vaccino effettuato negli ultimi 6 mesi. La prima novità è proprio questa: fino al 15 ottobre il tampone negativo è valido solo per 48 ore, dal 15 ottobre in poi sarà valido per un giorno in più.
Tra circa un mese per andare in ufficio, in fabbrica o in qualsiasi altro luogo di lavoro, sarà necessario avere la Certificazione Covid. Questo vale anche per i ristoranti, le pizzerie, le pasticcerie, i bar, le gelaterie e tutto il settore dell'ospitalità. Nei mesi scorsi ci sono state diverse polemiche a riguardo: le persone si sono spesso chieste il perché un cliente dovesse certificare il vaccino fatto, o il relativo tampone, mentre un cuoco o un cameriere potessero liberamente scorrazzare senza stringenti controlli. Dal 15 ottobre non sarà più così. La scelta di lasciare aperta una finestra di tempo così ampia è per consentire a chi non l'ha ancora fatto di vaccinarsi.
È importante sottolineare che non si tratta di un obbligo vaccinale ma solo di Green Pass. Questo è stato un aspro terreno di scontro con i sindacati che si sono detti favorevoli all'introduzione del certificato nel caso in cui ci fosse stata una legge che rendesse obbligatoria la somministrazione, così non è però. Altra richiesta di Cgil, Cisl e Uil è stata la gratuità dei tamponi, in modo da non gravare ulteriormente sulle tasche dei lavoratori che non volessero vaccinarsi, ma anche in questo caso le proposte sono state disattese. Si valuterà nelle prossime settimane se imporre un'ulteriore riduzione dei costi dei tamponi, con il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che ha suggerito a imprese e lavoratori di trovare un'intesa per sostenere insieme la spesa. Decisamente antitetico il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che ha ribadito la contrarietà a questa misura perché "le persone non devono pagare per andare a lavorare".
Tutte le misure approvate oggi saranno applicate anche gli organi costituzionali, includendo dunque il Quirinale e la Corte Costituzionale. Secondo quanto si apprende dall'Ansa "l'obbligo di vaccinarsi, quindi, riguarderà anche le cariche elettive di Camera e Senato", un invito che il Governo ha rivolto a tutte le istituzioni che godono di autonomia decisionale.
La cabina di regia ha messo a punto una serie di cambiamenti rispetto all'introduzione del Green Pass delle scorse settimane:
Come detto, le sanzioni per chi non ha il Green Pass a lavoro nel settore sono molto dure: sanzioni da 600 a 1.500 euro, una sospensione da incarico e stipendio. Tra qualche settimana per andare al ristorante bisognerà avere il Green Pass dunque, sia i clienti sia i lavoratori.
Per tutti quelli che non possono vaccinarsi, il Ministero della Salute ha spiegato in una circolare che esiste una certificazione di esenzione alla vaccinazione anti SARS-COV-2, che viene rilasciata alle persone che non hanno potuto fare il vaccino "per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate" che rendono l'immunizzazione controindicata. Si tratta di un certificato, per ora solo cartaceo, che attesta l'impossibilità alla somministrazione a causa di patologie pregresse e non per scelta personale. Il certificato ha la stessa valenza del Green Pass e nelle prossime settimane diventerà anch'esso digitale.