A quattro anni dal riconoscimento Unesco dell'arte del "pizzaiuolo napoletano", il più importante motore di ricerca al mondo dedica un doodle alla pizza con un minigioco al suo interno.
Quattro anni fa esatti il consiglio generale dell'Unesco, riunito per l'occasione in Corea del Sud, riconobbe "L'Arte del pizzaiuolo napoletano" come patrimonio immateriale dell'umanità, premiando così la storia della vera pizza napoletana. Per l'occasione, quei geniacci di Google, hanno dedicato il doodle di oggi proprio alla pizza, "il piatto della felicità", una delle pietanze più famose al mondo.
Il motore di ricerca ha dedicato alla pizza un giochino, un vero e proprio puzzle game con gli ingredienti e le specialità più iconici che potete trovare come topping della pizza. Qualcuno storcerà il naso per i nomi: Google ha dato grande spazio alla contaminazione italo-americana del prodotto. Come funziona il gioco? È molto semplice: dovete tagliare in modo corretto, ricavando vari spicchi, alcune delle pizze tradizionali più famose al mondo. Il gioco prosegue se il taglio della pizza è accurato e il numero di fette adeguato alla richiesta. Il doodle si basa sulla celebre app "Cut the rope", una serie di videogiochi russi in cui l'obiettivo del giocatore è dar da mangiare a un piccolo dinosauro/alieno.
È sempre bene specificare che non è proprio la pizza, in quanto alimento, a essere protetta, bensì "l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano". Questo riconoscimento è stato dato alla maestria dei pizzaioli che con gesti veloci, precisi, tramandati di generazione in generazione, hanno portato questo prodotto in tutto il mondo.
Si legge dal sito dell'Unesco che il riconoscimento porta la pizza, cibo tra i più amati e consumati al mondo, "nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l'arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo".
Inserita nel 2017, si tratta della seconda tradizione gastronomica italiana a essere protetta dalle Nazioni Unite. La prima è stata la Dieta Mediterranea, il cui riconoscimento risale al 2010.