Se dici gnocchi pensi automaticamente all’Italia, di cui sono indubbiamente uno dei piatti più simbolici. Ma lo sapevi che sono diventati una ricetta tipica anche in Paraguay e altri paesi dell’America Meridionale? L’usanza vuole che si mangino il 29 di ogni mese e che la tradizione derivi da un evento leggendario.
Gli gnocchi di patate sono un grande classico della cucina italiana e una delle ricette più amate della cucina casalinga. A base ti tre semplici ingredienti – patate, farina e uova – ma personalizzabili nei modi più vari (cosa c’è di meglio, in autunno, di un gustoso piatto di gnocchi di zucca?), gli gnocchi sono amati da grandi e piccini e sono il piatto delle feste per eccellenza.
Ma lo sai che non sono un piatto solo italiano? Per alcune particolari combinazioni di eventi storici gli gnocchi sono sbarcati in America Meridionale e lì hanno messo radici, diventando un piatto tradizionale tanto quanto in Italia. Soprattutto in Paraguay, ma anche in Argentina e Uruguay, ogni 29 del mese si mangiano gli gnocchi.
Ovviamente sono preparati in una versione tutta locale con ingredienti tipici del posto, ma sempre di gnocchi di tratta. Come è nata questa tradizione e come si preparano gli gnocchi del Paraguay? Scopriamo questa affascinante usanza le cui origini si perdono tra storia e leggenda.
Il 29 del mese in Paraguay, ma anche in altri paesi dell’America Meridionale, vuol dire solo una cosa: ñoquis del 29, ovvero l’usanza di mangiare un piatto di gnocchi. Una tradizione abbastanza sorprendente, dato che questa specialità è tipicamente italiana. Come ha fatto ad attraversare l’oceano e arrivare dall’altra parte del mondo?
Le origini di questa particolare tradizione non sono molto chiare, ma la teoria più diffusa è che gli gnocchi siano stati portati dai migranti italiani: tra la fine del secolo XIX e l'inizio del secolo del XX, infatti, Paesi come il Brasile, l'Argentina, il Paraguay e l'Uruguay divennero destinatari di una notevole quota di immigrazione italiana. È facile immaginare che siano stati proprio loro i responsabili della diffusione degli gnocchi in America Meridionale e, secondo una versione della storia, hanno iniziato a prepararli il 29 del mese in onore della festa dei Santi Pietro e Paolo, che cade proprio il 29 giugno e che i migranti hanno mantenuto anche nella loro nuova vita.
Esistono anche versioni della storia che sfociano nella leggenda. La più diffusa lega la tradizione degli gnocchi alla figura di San Pantaleone. Secondo la storia nel 300 d.C. giovane medico Pantaleone si convertì al cristianesimo e lasciò la sua patria, Nicomedia (Asia Maggiore) per andare in pellegrinaggio nell’area di Venezia. Lì compì diversi miracoli che portarono alla canonizzazione e in particolare un giorno, il 29 del mese in corso, mentre condivideva un pasto umile con i contadini locali profetizzò un anno di eccellenti raccolta e pesca. La profezia si avverò e da quel momento il Santo venne ricordato ogni 29 del mese con delle pietanze semplici, appunto gli gnocchi che erano i più diffusi.
Un’altra versione vuole che sotto il piatto dove mangiò il Santo comparvero delle monete d’oro, lasciate in dono come ringraziamento. E proprio qui c’è il legame della storia con i nostri gnocchi del Paraguay (oltre, chiaramente, alla data del 29 comune a tutte le versioni): la tradizione vuole, infatti, che quando si mangino gli gnocchi si lascino sotto il piatto dei soldi, per attrarre fortuna e prosperità.
La tradizione degli gnocchi in Paraguay viene dall’Italia ma, nel corso degli anni, si è adattata al nuovo territorio di appartenenza. Il risultato? Gli gnocchi paraguayani, così come quasi tutti quelli diffusi in America Meridionale, non sono fatti di patata ma di manioca.
La manioca o yuca è una particolare pianta tipica di queste terre (ma non solo: è coltivata in gran parte delle regioni tropicali e subtropicali) di cui si mangia la radice, priva di glutine e simile alla nostra patata. Molto versatile, la manioca si presta alle ricette più varie: si preparano pane e contorni, si può bollire, si può friggere, si usa per zuppe e minestre, si lavora per ottenere la farina e ci si preparano anche succhi e salse.
Il procedimento per lavorare gli gnocchi di manioca è simile a quello degli gnocchi di patate: le radici vengono pulite e bollite, ridotte in purea, unite a uovo, farina e sale. Il tutto viene poi impastato, diviso in bastoncini tagliati a cubetti e trasformati in gnocchi usando la tecnica classica, il passaggio lungo i dento di una forchetta.
Una volta cotti in acqua salata (sono pronti quando galleggiano, proprio come gli gnocchi di patate) vengono conditi solitamente con un sugo carne tritata tipico di molti paesi dell'America Latina, lo stesso che si usa anche per ricette come il picadillo. Il sapore degli gnocchi di manioca risulta più dolce rispetto a quello degli gnocchi di patate.