Glicine: è pericoloso mangiarlo? Quali parti sono più tossiche? I rischi del consumo

Negli ultimi giorni sta impazzando sul web, in particolar modo sui social, il dibattito attorno al grado di tossicità del glicine. Tutto è nato da un video di una nota food blogger vegana, nome d'arte Cucina Botanica (nome reale Carlotta Perego), la quale ha mostrato ai suoi follower una ricetta con il glicine fritto.

Sebbene si tratti di  una pianta per lo più utilizzata a scopo ornamentale nelle nostre case, apparentemente può essere destinata (con le dovute accortezze) pure in cucina. Qualche mese fa anche Jovanotti, tramite i suoi profili social, aveva postato un video in cui mangiava i fiori del glicine, ma ora la discussione si è aperta nuovamente dopo il malore accusato dalla blogger vegana. Un malore, va detto, non collegabile al consumo del glicine fritto. Nonostante inizialmente si sia pensato come tutto fosse da ricondurre alla pianta, ci ha pensato la stessa Perego a smentire tale ipotesi. Il malessere, infatti, si è manifestato dopo molti giorni la ricetta incriminata. Sul web però i dubbi rimangono: il glicine è commestibile o tossico? Ci sono alcune parti che possono essere consumate in sicurezza e altre in cui le tossine sono maggiormente presenti?

Il glicine è tossico o si può mangiare?

"NOTA BENE: solo i fiori di glicine si possono mangiare. Attenzione ai rami più grossi e ai semi, quelli NON sono commestibili". Così ha scritto la food blogger sopra citata in risposta a tutti coloro che l'avevano accusata di aver messo a rischio la salute del suo pubblico mostrando una ricetta con il glicine protagonista. Fatto sta, sui social la discussione è divampata e, nonostante tutto, non pochi dubbi rimangono. Il glicine è davvero commestibile e sicuro da mangiare, perlomeno in alcune sue parti? A ben vedere effettuando ricerche online, e spulciando anche siti esteri di medicina, emerge come pure i fiori siano in grado di risultare tossici, rendendo il glicine una pianta poco sicura da consumare in ogni sua parte. Tutte le componenti del glicine insomma sono tossiche sia per l'uomo sia per gli animali domestici, ma sono i semi e i baccelli in particolare assolutamente da evitare. Qui, infatti, è concentrata la maggior parte delle tossine.

Il sito sciencedirect informa come "… sebbene gli avvelenamenti gravi non siano comuni, è noto che l'esposizione a soli due semi provoca effetti gravi. I sintomi includono bruciore orale, mal di stomaco, diarrea e vomito". Sintomi che si manifestano entro poche ore dal consumo e capaci di durare fino a 2 giorni. Molto, comunque, dipende dalla quantità di glicine ingerito.