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30 Ottobre 2024 11:45

Gli insospettabili pericoli che si annidano nei mestoli da cucina: uno studio allarmante

Gli studi suggeriscono che gli accessori in plastica nera possano contenere sostanze chimiche potenzialmente nocive per la salute, come i ritardanti di fiamma. Ci servono delle leggi che regolamentino meglio le modalità di riciclo della plastica.

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Gli utensili da cucina neri sono belli ma potrebbero essere pericolosi. Questo l'allarme lanciato da e un recente studio condotto dalla Toxic-Free Future, organismo di ricerca americano che promuove l'uso di prodotti più sicuri, e pubblicato pochi giorni fa sulla rivista Chemosphere. I ricercatori hanno testato 203 oggetti domestici tra contenitori da asporto, vassoi, giocattoli per bambini e utensili da cucina e hanno scoperto che l’85% dei prodotti analizzati conteneva sostanze chimiche ritardanti di fiamma e il 65% conteneva una combinazione di entrambe le classi di ritardanti di fiamma, due cose molto pericolose per la nostra salute.

Perché la plastica nera è potenzialmente pericolosa?

Preparare pasti a casa è un piacere per molti, ma pochi riflettono sugli aspetti legati alla sicurezza degli utensili. Uno studio recente lancia un avvertimento importante su accessori apparentemente innocui, come cucchiai e mestoli in plastica nera, frequentemente utilizzati in cucina. A dispetto della loro eleganza e praticità, questi oggetti possono contenere sostanze chimiche pericolose, con potenziali rischi per la salute.

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Lo studio ha scoperto che alcuni utensili di plastica nera possono contenere "ritardanti di fiamma", sostanze chimiche utilizzate per prevenire incendi nei componenti elettronici. Tra questi ci sono composti noti come ritardanti bromurati e organofosfati, che potrebbero essere cancerogeni e influire negativamente sul sistema endocrino, sul sistema nervoso e sulla riproduzione. Questi ritardanti sono spesso presenti nei prodotti elettronici e, a causa del ciclo di riciclo, si possono ritrovare nei materiali plastici destinati all’uso quotidiano, inclusi utensili da cucina di colore nero.

Il processo di riciclo della plastica non prevede sempre la separazione dei materiali, il che significa che la plastica trattata con ritardanti di fiamma può finire mescolata con quella utilizzata per produrre accessori domestici. Di conseguenza, questi composti chimici possono essere presenti in oggetti comuni come vassoi, spatole e cucchiai neri, rendendoli potenzialmente nocivi. In particolare, lo studio evidenzia che l’85% dei prodotti testati contiene bromo, un segno della presenza di questi ritardanti. Tra gli articoli con concentrazioni più elevate sono stati trovati un vassoio per sushi e una spatola per cucinare.

Un composto in particolare, il decabromodifeniletere (decaBDE), risulta ancora presente nonostante sia stato vietato dall’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) nel 2021 per i suoi rischi cancerogeni. Questo ritardante di fiamma appartiene alla classe dei PBDE (eteri difenile polibromurati), vietati già dal 2009, ma che possono continuare a essere presenti in prodotti realizzati con plastica riciclata.

I ritardanti di fiamma sono associati a diverse problemi di salute. Studi precedenti hanno collegato l’esposizione ai PBDE a un aumento significativo del rischio di cancro. Alcuni test hanno mostrato che alti livelli di queste sostanze nel sangue possono incrementare la probabilità di sviluppare tumori fino al 300%. L’esposizione può avvenire attraverso il contatto con utensili che vengono utilizzati per cucinare, o in alcuni casi per servire il cibo. Il rischio è particolarmente elevato con utensili che vengono portati direttamente alla bocca, come cucchiai, spatole e altri accessori.

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