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1 Gennaio 2025 15:00

Gli alcolici non si utilizzano solo per i cocktail: quali sono i migliori per cucinare?

Vini, liquori, distillati: sono buoni da bere da soli, sono ancora meglio dentro i cocktail. Ma lo sai che non è l’unico uso che puoi farne in cucina? In realtà gli alcolici, se bilanciati nel modo giusto, possono diventare ingredienti preziosi per creare piatti dal gusto più spinto e dal carattere più intenso. Ecco quali sono i migliori per cucinare e con quali ingredienti abbinarli.

A cura di Martina De Angelis
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Le bevande alcoliche sono famose e amate come drink a sé, oppure da utilizzare per dare vita a cocktail particolari diventati dei veri e proprio must nel mondo del beverage. Quello che forse non sai è che le bevande alcoliche hanno anche una grande versatilità in cucina: l’alcol al loro interno, infatti, è in grado di esaltare particolarmente le caratteristiche organolettiche di molti ingredienti, andando a rafforzarne il sapore e ad aggiungere un aroma finale davvero unico. Se sai dosare bene le quantità e impari a fare gli abbinamenti giusti, le bevande alcoliche possono risultare un vero alleato per dare carattere alle tue ricette. Non solo: anche chi non ama bere può concedersi questi piatti “alcolici”, perché la cottura elimina l’alcol lasciando solo una traccia aromatica. Ecco una guida su quali sono le bevande alcoliche migliori per cucinare e a quale ingredienti vanno abbinate.

1. Brandy

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Ottenuto dalla distillazione del vino, il brandy è un superalcolico molto forte originario del sud-Europa, in particolare di Italia e Spagna. Si ottiene anche dal succo di altri frutti, non solo dell’uva, e proprio per questo in cucina ha una capacità di utilizzo piuttosto facile: con il brandy si fa di tutto, soprattutto la preparazione di dolci, salse, consommé e flambée, ma grazie alla sua struttura importante si trova bene in abbinamento anche con ricette salate, per esempio con la carne, con pesci e crostacei e nei condimenti della pasta.

2. Rum

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Esotico, ricco di gusto, iconico e collettivamente associato al mondo di pirati e corsari, il rum è uno dei distillati più famosi e amati al mondo. Estratto dalle piantagioni dello zucchero di canna, dalla cui spremitura si ricava la melassa che è lasciata fermentare e cristallizzare per poi essere successivamente trattata, il rum proprio per queste sue caratteristiche dolciastre si presta molto bene all’impiego in cucina. In particolare, proprio per via della sua dolcezza, si impiega di solito nei dolci (si sposa meno bene con primi e secondi), soprattutto in quelli con dolci al cacao e in quelli in cui è presente lo stesso zucchero di canna. Tra gli esempi più famosi di dolci a base di rum spiccano le castagnole e il celebre babà napoletano.

3. Cognac

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Anche il cognac è un distillato particolarmente adatto per la preparazione di dolci: la bevanda francese, infatti, è famosa per i suoi sentori di vaniglia, legno e miele che variano di intensità in base al grado di tostatura delle botti in cui è stato lasciato invecchiare. Queste sfumature organolettiche rendono il cognac ideale per dolci a base di cacao amaro, miele o spezie come cannella e chiodi di garofano. In questo caso, però, il cognac va bene alcune per esaltare alcune carni, in particolare la selvaggina e crostacei come i gamberi: oltre a dare sapore, infatti, il superalcolico riesce a pulire bocca dai grassi e dai sapori troppo intensi.

4. Vodka

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Siamo sicuri che, almeno una volta nella vita, hai assaggiato un piatto di pennette alla vodka. Il primo, un vero must degli anni ’80 che saltuariamente torna alla ribalta, è il perfetto esempio di quanto il superalcolico proveniente dall’Europa dell’Est sia usato in cucina. Tra tutti, infatti, la vodka è forse la bevanda alcolica più usata per cucinare: dai primi ai dolci, sono numerosi gli abbinamenti di questo alcolico dal colore trasparentee dal sapore pungente. In particolare la vodka si sposa molto bene con le pietanze di pesce, a cui conferisce un sapore delicato e inconfondibile, soprattutto con cibi molto saporiti come il caviale, il salmone, la trota affumicata, l’aringa sott'olio o l’aragosta.

5. Porto

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Il Porto è uno dei vini liquorosi più famosi in assoluto, una vera eccellenza che arriva dalla valle del Douro situata a est dell’omonima città di Porto a nord del Portogallo. Contraddistinto da un sapore inconfondibile, zuccherino e vellutato, il Porto non è solo un’ottima bevanda fine pasto ma si rivela eccellente anche come ingrediente nella preparazione di numerosi piatti, in particolare si sposa bene con tutti i cibi saporiti e dal gusto deciso. Il baccalà ne è un goloso esempio: questo pesce particolarmente sapido e intenso si presta perfettamente a essere sfumato con un generoso bicchiere di Porto. Il Porto è ottimo anche per sfumare e insaporire la carne e altri tipi di pesce, anche se il suo meglio lo dà con i dolci: non a caso alcuni dei più famosi dolci portoghesi contengono proprio il Porto, in particolare il celebre budino chiamato pudim abade de Priscos.

6. Sherry

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Originario della Spagna, in particolare di Jerez de la Frontera, lo sherry è un vino liquoroso molto dolce e dal tasso alcolico non particolarmente elevato. Le qualità organolettiche dello sherry sono ampiamente sfruttate in cucina, dove il suo aroma piacevole viene usato per insaporire piatti di carne o pesce, in particolare crostacei come l’aragosta, preparazioni più delicate come il paté di fegatini e tutta una serie di salse di cui il liquore diventa base. L’abbinamento ideale dello sherry rimane comunque quello con i dolci per via del suo sapore dolciastro, per esempio viene aggiunto alle creme da usare come farcitura o guarnizione, oppure agli impasti di torte, ciambellone e pan di spagna.

7. Ratafià

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È meno conosciuto rispetto ai liquori che abbiamo elencato fino ad ora, ma è molto più utilizzato in cucina di quanto ti aspetti. Il ratafià è un particolare liquore che viene prodotto per lo più in Piemonte, in Valle d'Aosta e in Abruzzo, ma è diffuso anche in Catalogna (Spagna) e in Francia (soprattutto nel nord-est, nelle regioni di Champagne e Borgogna, entrambe grandi produttrici di vini e liquori); viene creato usando amarene mature, vino rosso, aromi naturali, zucchero e piccole quantità di alcool. Dolciastro e zuccheroso, dalla bassa gradazione alcolica, il ratafià ha un caratteristico sapore di frutti di bosco che lo rende ideale per cuocere le carni rosse o da abbinare a tutte quelle ricette che prevedono l’utilizzo di formaggi freschi e cremosi. Proprio per questo si presta anche ad essere impiegato come aromatizzatore in ricette dalle caratteristiche simili, per esempio nell’impasto di una golosa cheescake.

8. Whisky

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Chiudiamo la nostra panoramica con il whisky, una bevanda alcolica amatissima da bere ma che non è tra le più consigliate per cucinare perché richiede una certa esperienza sia dal punto di vista dell’abbinamento sia dal punto di vista del dosaggio: il suo sapore particolarmente intenso e speziato, infatti, non si accosta a tutti i cibi ma solo a quelli dal gusto altrettanto deciso e bisogna usarne davvero poco, perchè basta esagerare appena con la quantità per rovinare tutta la ricetta. Di solito il whisky si presa piuttosto bene in abbinamento ai sapori speziati e intensi della cucina orientale, per esempio esalta bene piatti come gli spaghetti di soia ai crostacei oppure pesci e carni insaporiti con il mix di spezie noto come masala, ma prestando una certa attenzione lo puoi usare anche per insaporire piatti di pasta o per marinare la carne. Il whisky si presta anche alla realizzazione di diversi dessert, soprattutto quelli a base di cioccolato, zenzero, cannella e frutta

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