I giorni della merla sarebbero i giorni più freddi dell'anno: da dove arriva questa leggenda? E cosa mangiare per far fronte al freddo? Ecco le ricette tradizionali e qualche suggerimento su cosa cucinare in questi giorni.
Nei giorni della merla il nostro corpo patisce il freddo in modo particolare: gli ultimi 3 giorni di gennaio sono infatti considerati fra i più freddi dell'anno. Al di là delle leggende, tutto il periodo compreso fra gennaio e febbraio mette a dura prova le nostre risorse fisiche e mentali: cosa mangiare per difendersi dai picchi di freddo?
I cosiddetti giorni della merla sono gli ultimi tre giorni di gennaio, ovvero il 29, il 30 e il 31: secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell'anno. La leggenda che trova più riscontri letterari è quella che vede la merla come annunciatrice della primavera, in quanto messaggera di Persefone. Secondo questa leggenda, Persefone preannunciava la sua visita alla madre Demetra (o Cerere) dal regno dell'Ade, dove viveva, attraverso un uccello messaggero, la merla appunto. A seconda dei giorni e del clima in cui questa merla faceva la sua comparsa, Persefone sarebbe andata in visita alla madre Demetra: in questo modo Demetra avrebbe fatto arrivare la primavera in anticipo o in ritardo. Se nei giorni in cui la merla usciva dal nido le temperature erano miti, significava che l'inverno sarebbe durato a lungo, perché Persefone sarebbe arrivata dopo; se invece faceva veramente molto freddo, l'inverno sarebbe finito presto e la primavera non avrebbe tardato ad arrivare, perché Demetra avrebbe rivisto presto la figlia.
Una seconda leggenda narra invece di una merla che, a fine gennaio, trovando riparo con i suoi piccoli in un comignolo, sarebbe uscita dal nido di fortuna solo dopo tre giorni, con le piume di colore grigio o bruno-nerastro per via della cenere: una leggenda cerca di motivare la diversa colorazione delle piume tra esemplari maschi e femmine.
Secondo la terza leggenda, accreditata da Sebastiano Pauli – scrittore e archeologo italiano del 1600 -, la “Merla” era in realtà un grosso cannone che poteva essere trasportato al di là del Po solo quando questo era completamente ghiacciato, ovvero solo durante i giorni più freddi dell'anno.
In Italia questa tradizione è ormai un po' scomparsa a causa della discrepanza fra i vari calendari tradizionali, poi sostituito da quello cristiano: ma ha dato vita, in passato, a diversi piatti tipici che sono rimasti legati a questa ricorrenza, quasi esclusivamente nel Settentrione. In Lombardia ad esempio, in particolare nelle valli della Brianza, si usa cucinare il risotto con la luganega, con o senza zafferano, mentre nel Lodigiano il piatto tipico è la polenta con i ciccioli. La polenta la fa da padrona un po' in tutti il Nord Italia: insieme al baccalà nel Cremasco, con gli uccelletti in umido nella zona di Modena e in Veneto, con le costine di maiale nel marchigiano. In Liguria, il piatto tipico di fine gennaio è costituito dai ceci in zimino, mentre in Umbria per il 29 gennaio si prepara il torcolo di San Costanzo, un ciambellone tipico della festa del patrono, che cade proprio all'inizio dei giorni della merla.
Leggenda o meno, la realtà è che in questo periodo spesso subiamo dei picchi di freddo a cui sembra difficile far fronte: ma un'alimentazione mirata può aiutarti a superare questo periodo senza troppi intoppi. Ecco cosa mangiare nei giorni più freddi dell'anno.
La prima cosa che viene in mente i questi casi sono le ricette delle minestre e quelle delle vellutate: a parte il classico minestrone, di cui ti proponiamo anche la versione ligure con il pesto, sono davvero tante le ricette che puoi creare su questa scia. Basta avere un frullatore o un passa verdure e le tue verdure di stagione: aggiungi un soffritto, acqua o brodo di carne, e il gioco è fatto. Se ami i legumi potrai comporre un piatto davvero sostanzioso e nutriente: prova la zuppa di legumi misti.
Il brodo di pollo è una delle pietanze più corroboranti che ci siano, non a caso lo si dà come ricostituente dopo l'influenza: ma anche quello di manzo e quello vegetale, se hai fatto una scelta cruelty free, sono davvero squisiti. Puoi prepararli e gustarli in assoluto, oppure usarli per portare in tavola un bel piatto di tortellini, cappelletti o anche di passatelli. Altra ricetta consigliata per questo periodo è la stracciatella in brodo: una minestra semplicissima e amata da tutti.
Se fra i piatti tipici di questo periodo spunta sempre la polenta un motivo ci sarà: si tratta di un alimento nutriente, una volta utilissimo per l'alimentazione delle classi meno abbienti, che ancora oggi resta uno dei simboli della cucina italiana. Con la salsiccia, con i funghi, con i fagioli o anche solo con il formaggio, la polenta si abbina bene a tantissimi prodotti e può essere gustata anche da sola, per esempio fritta.
La natura ci offre sempre le soluzioni migliori per il periodo specifico: non a caso sono tantissime le verdure a gennaio e febbraio. Cavoli, broccoli, carote, carciofi, finocchi, radicchio, rape e così via: non sottovalutare le potenzialità della verdura di stagione.
Anche tè e tisane possono venirti in aiuto per ostacolare l'azione del freddo: del resto non c'è niente per "rimetterci al mondo" di una bevanda calda. Che si tratti di tisane depurative, ricostituenti o rilassanti, le erbe hanno il potere di aiutarci nei momenti di debolezza, così come lo fa il latte oro, anche nella sua versione miele oro: una bevanda dalle origini indiane a base di curcuma ricca di proprietà benefiche.