Lo chef 2 Stelle Michelin alla Torre del Saracino è uno dei volti più noti della tv italiana. Vediamo la sua storia: dalle trattorie locali all'alta cucina.
È uno dei volti più noti della tv italiana ed è anche uno degli chef più importanti della nostra cucina: Gennaro Esposito, 2 Stelle Michelin alla Torre del Saracino, nella sua Vico Equense, è un orgoglio per la ristorazione italiana. Oggi è tra i più acclamati cuochi d'Italia e spesso la critica fa il suo nome quando si parla del possibile primo 3 Stelle Michelin al Sud ma ha cominciato in modestissime trattorie della Costiera Sorrentina e solo l'incontro con un grande chef lo ha portato a essere ciò che è ora. Ha ideato alcuni piatti iconici, che tanti gli hanno "rubato": celeberrima è la sua parmigiana di pesce bandiera. Un piatto che ha dato vita a numerose "parmigiane di pesce" in tutta Italia, sia nelle trattorie sia nei ristoranti gourmet. Anche la zuppa tiepida di ricotta di fuscella con triglie e ricci di mare ha fatto la storia della cucina italiana, portando il concetto di "solido" nelle zuppe, per un abbinamento molto insolito e accattivante. Uno chef incredibile e rivoluzionario, che la tv ha fatto conoscere al grande pubblico: vediamo la storia di "Gennarino" Esposito.
Classe 1970, Gennaro Esposito nasce a Vico Equense ma da bambino emigra con la famiglia in Lombardia. Si trasferiscono a Bergamo, nel cuore della Città Alta che negli anni '70 era un sobborgo. Papà Esposito lavora nell'Italcementi, mamma casalinga: una situazione non facile che sfoga nel cibo. La mamma gli insegna tutte le ricette della tradizione napoletana e successivamente ci si metterà anche zio Gianni, specializzato in pasticceria. Una formazione a tutto tondo, comodamente a casa. Al Corriere della Sera lo chef ricorda tutti i piatti preparati da sua madre "per farci sentire il calore e il profumo di casa in un periodo difficile poiché eravamo lontano dalla nostra terra e dai nostri familiari. Ricordo, in particolare, i panini imbottiti che mamma preparava a me e mio fratello e il paragone con i panini dei nostri compagni". In realtà il rapporto tra Bergamo e la famiglia Esposito sboccia man mano e, racconta sempre il cuoco, "ce ne siamo tornati al Sud in lacrime".
In Campania comincia la seconda vita di "Gennarino". Si iscrive alla celebre scuola alberghiera "Francesco De Gennaro" dove si incrocia per un anno con un ragazzone bello piazzato che avrebbe fatto la storia: Antonino Cannavacciuolo. Qui insegna Andrea Cannavacciuolo, papà di Antonino e maestro di Gennaro. Hanno cinque anni di differenza ma i due diventano amici e, ancora oggi, non perdono occasione per vedersi nella comune città natale, godendosi le partite dell'amato Napoli. Antonino arriva alla De Gennaro nel 1988, proprio l'anno del diploma di Gennarino. Le strade si incrociano qualche volta nelle trattorie locali, dove i due muovono i primi passi, ma presto Esposito se ne va in direzione Centro Italia grazie a un incontro casuale al Vinitaly con Gianfranco Vissani. Lo aspetta la cucina di uno dei ristoranti più rivoluzionari degli anni '90. Per Esposito il cuoco umbro è il primo grande maestro, è il primo che gli fa scoprire un mondo oltre le parmigiane di melanzane e le freselle. Una cucina fatta di creatività e fantasia, divertente e al contempo di gusto.
Dopo un breve apprendistato torna al Sud ma caso vuole che da quelle parti passi Alain Ducasse, in vacanza a Positano. Il giovane Esposito fa di tutto per incontrare il proprio mito e ci riesce. Lo convince a farsi offrire uno stage a Parigi: si aprono le porte di Plaza Athénée (che Ducasse ha lasciato qualche anno fa) e poi del Le Louis XV a Montecarlo dove Franck Cerutti fa il "viceré" di Ducasse nella sua più preziosa creatura. Nel Principato di Monaco lo chef capisce "cosa significa la perfetta organizzazione del lavoro e l’attenzione maniacale ai dettagli": sente di essere pronto per un progetto tutto suo.
A soli 20 anni apre il suo primo ristorante, la Torre del Saracino, alla marina di Seiano, frazione di Vico Equense, trasformandolo ben presto in uno dei locali più eleganti della regione. Ci impiegherà ben 10 anni per ottenere la sua prima Stella Michelin, tra i mugugni della critica italiana che suggerisce per anni alla Guida Rossa l'inserimento della Torre nell'Olimpo del fine dining. Due anni dopo, non a caso, il Gambero Rosso gli avrebbe conferito addirittura le 3 Forchette, massimo riconoscimento nella propria di guida. Il 2003 è però un anno fondamentale per la vita di Esposito, non tanto per i riconoscimenti professionali. È infatti l‘anno inaugurale di Festa a Vico, un evento che porta a cucinare per pochi giorni, nel cuore della Penisola Sorrentina, i più grandi chef d'Italia. Ancora oggi va avanti questa manifestazione che rende questo spicchio di Campania la capitale della cucina italiana per pochi giorni, con tantissimi risvolti benefici. Un'idea vincente sia per il proprio territorio sia per chi ha più bisogno di una mano.
All'inizio del Millennio lo chef mette il turbo e se ne accorgono tutti: nel 2009 arriva la seconda Stella Michelin, contemporaneamente accoglie al locale tantissimi giovani cuochi che avrebbero a loro volta fatto la storia recente della cucina italiana. La Michelin questa volta ci vede lungo e nel 2020 lo premia come "Chef Mentor" perché universalmente riconosciuto come una guida sicura e prolifica per i giovani cuochi. La dedica di questo premio è stata molto toccante: un pensiero alla moglie Ivana D'Antonio e ai figli, Emanuele e Isabella; ancor di più però ai maestri "sbagliati" che ha avuto. Parla di quelli "cattivi", i sadici delle cucine, perché grazie al loro esempio è riuscito ad essere un mentore giusto: facendo esattamente il contrario di ciò che ha visto lui nelle cucine, da giovane.
La genuina simpatia e il talento unico fanno accende i riflettori sulla figura a tutto tondo di Gennaro Esposito: nel 2016 viene scelto come nuovo giudice di Junior Masterchef per sostituire Lidia Bastianich: nell'ultima (sfortunata) edizione del programma affianca Bruno Barbieri e Alessandro Borghese alla guida del programma. A quest'ultimo lo stile di Esposito deve essere piaciuto particolarmente perché se lo porta per ben quattro edizioni su Tv8 come giudice di Cuochi d'Italia insieme a Cristiano Tomei e poi, ancora, come giudice di Piatto Ricco. L'ultima esperienza televisiva per Esposito è stata proprio questa, nel 2021, ma lo chef non disdegna le ospitate in tantissime trasmissioni che non si lasciano scappare il volto rassicurante e l'immenso sapere del cuoco di Vico Equense.