Come ogni occasione conviviale, l'aperitivo passa sotto la lente d'ingrandimento delle buone maniere: ecco le indicazioni per organizzarlo al meglio a casa, con qualche principio da seguire anche al bar.
L’aperitivo è uno dei riti più amati dagli italiani: non è un caso, infatti, che sui social spopolino video di turisti stranieri che esaltano la “dolce vita” nei dehors dei bar, tra calici di vino, spritz e stuzzichini vari. Un'occasione conviviale che nasce come pre-pasto, e che nel corso degli anni ha cambiato più volte faccia, merito (o colpa) anche di tendenze del mercato, che hanno coniato termini come happy hour e apericena. Come tanti appuntamenti di condivisione, soprattutto a tavola, anche l’aperitivo ha un galateo da seguire se lo si vuole fare a regola d’arte, rispettando la sua natura di anticamera della cena e non di sua alternativa.
Secondo il concetto classico di aperitivo questo corrisponde a un drink accompagnato da qualcosa da mangiare che si organizza solitamente alla sera, in un orario compreso tra le 18 e le 20. Non devono essere proposti piatti sostanziosi, in quanto il suo compito non è quello di saziare, ma di stimolare l’appetito e di creare un’atmosfera cordiale e conviviale. La durata massima è di circa 30 minuti prima di iniziare la cena, che comincerà con il primo piatto, visto che l’aperitivo sostituisce l’antipasto.
Considerare un momento di aperitivo pre-cena una volta che si sono invitati degli ospiti è consigliabile, in quanto l’obiettivo è quello di intrattenere fino al momento di mettersi a tavola. Non è necessario, infatti, aspettare tutti i commensali prima di offrirlo: man mano che le persone arrivano possono essere servite. L’aperitivo si allestisce se si ha la possibilità in una stanza diversa da quella del pasto principale, mentre se si ha poco spazio si può prevedere un tavolino approntato ad hoc dove predisporre tutto il necessario, come piattini, forchette e tovaglioli, questi ultimi rigorosamente di stoffa.
L’indicazione del bon ton in fatto di cibo è chiara: vietato riempirsi lo stomaco. Via libera quindi ad appetizer come pinzimonio, salatini e olive (anch’esse hanno un loro galateo) presentati in apposite ciotoline, a taglieri di salumi e formaggi, o finger food monoporzione, perfetti quindi da poter essere presi con le mani, evitando così l’uso dei coltelli, poco pratici in questa situazione.
Per le bevande, poche ma buone, con un’opzione analcolica obbligatoria: puoi scegliere quindi vino, se rosso da preferire beverino, leggero, con una bassa gradazione alcolica o un cocktail da selezionare tra i grandi classici pre-dinner, come Aperol spritz o Negroni. Secondo le regole la bottiglia si apre in concomitanza con l’arrivo del primo ospite, i cocktail vanno presentati in una caraffa, tranne quelli a base di prosecco e spumante (tipo il Bellini), che si portano direttamente nei flûte come le bollicine.
Secondo le buone maniere è il padrone di casa a servire le bevande agli ospiti, che possono invece approfittare delle pietanze autonomamente, a meno che non siano previsti dei camerieri, che allora si occuperanno interamente del servizio. Sono concessi due bicchieri di alcolici ed è raccomandato non esagerare con il cibo: se si tratta di un buffet, il piattino non si deve riempire a dismisura. Una volta concluso l’aperitivo, si ripongono bicchieri, piattini e tovaglioli sul tavolo designato o si domanda al padrone di casa, onde evitare di lasciare in disordine.