Dal bon ton si possono ricavare preziose indicazioni su come portare in tavola i dolci, specialmente quando si tratta di un'occasione formale. Vediamo qualche regola base, per arrivare preparati.
Invitare a pranzo o a cena gli ospiti può rivelarsi un po’ complicato dal punto di vista dell’organizzazione. Dalla scelta delle ricette, alla mise en place, sono molti i dettagli a cui bisogna fare attenzione, compresi quelli che riguardano il dolce. Quale scegliere, come servirlo, che posate usare? Le regole del galateo anche in questo caso possono diventare delle ottime alleate. Il bon ton, infatti, va considerato come una serie di linee guida che aiutano nello sciogliere alcuni dubbi sulle norme di comportamento a tavola, specialmente se si tratta di un contesto più formale. Il dolce non dovrebbe mai mancare in un menu, perché ne diventa il completamento, quindi, non sottovalutarlo. Ecco i suggerimenti delle buone maniere a riguardo.
Il dolci in chiave dessert si servono alla fine del pasto. Secondo il galateo l’ordine corretto prevede che arrivino prima della frutta, anche se spesso succede il contrario, e che solo in conclusione si prenda il caffè, che andrebbe consumato in soggiorno, quindi in un altro ambiente rispetto a dove si è mangiato. Con il modificarsi degli spazi delle case, il pranzo e la cena il più delle volte si svolgono in una sola stanza e sulla stessa tavola: la regola che resta fondamentale da osservare è quella di liberare lo spazio da tutto ciò che non serve più e che riporta alle portate precedenti, lasciando solo i bicchieri, l’acqua ed eventualmente le posate da dolce e da frutta se erano presenti già all’inizio. Hai previsto anche dei formaggi? In questo caso hanno la precedenza sui dolci e sulla frutta. L’ordine di apparizione è il seguente: formaggi, dolce, frutta e caffè. Hai comprato una miscela particolare di caffè proprio per abbinarla al dolce? Via libera a gustarli insieme.
I dolci si mangiano generalmente con la forchetta, ma alcune tipologie come budini o mousse hanno bisogno del cucchiaino. Le posate da dessert (che comprendono anche i formaggi) possono essere posizionate in tavola all’inizio del pasto, in alto e centrali rispetto al piatto: la prima è la forchetta con il manico rivolto verso sinistra, il secondo è il coltello, con il manico a destra, terzo il cucchiaino, con l’impugnatura verso destra. Si tratta di un modo classico e formale di apparecchiatura: è ormai concesso mettere a fianco del piattino destinato al dolce il coltello a destra e la forchetta a sinistra. Se previsto il cucchiaino va posizionato dalla parte esterna del coltello.
L’estetica delle posate da dessert è più semplice da individuare quando si tratta della forchetta, rispetto al cucchiaino. Possiamo intanto chiamarla forchettina da dolce, in quanto è di dimensioni ridotte e generalmente ha solo tre rebbi: quello più a sinistra è più largo e piatto, perché destinato ad affondare nel dolce per primo, ricavando il boccone. Il cucchiaino, invece, è una via di mezzo come grandezza tra quello da tè (con cui si confonde facilmente) e quello da minestra, ma hanno la stessa forma tondeggiante. Se vuoi servire un gelato, puoi puntare sui cucchiaini ad hoc, che sono meno concavi e più squadrati.
Non tutti i dolci (per il galateo) si prestano a diventare un dessert. Per esempio, quelli secchi, che non a caso si definiscono da colazione o da merenda, crostate comprese, non sono i più indicati. Spazio invece a tutto il mondo delle creme, dai pan di Spagna farciti ai dolci al cucchiaio, passando per cheesecake, profiteroles, pavlova e tanti altri. Non mancano, ovviamente, le monoporzioni come crème caramel, mousse e budini.
Al momento di servire, le regole non sono molte (per fortuna).