Il mondo dei funghi è incredibile, variegato e pieno di specie particolari. Oltre alle tipologie più conosciute, esistono alcune specie commestibili che sono delle vere e proprie opere d'arte naturali: oggi te ne presentiamo 7 tra le più particolari.
L'autunno è arrivato, e la stagione dei funghi è alle porte. Succosi, gustosi e saporiti, sono protagonisti di tante ricette: il perfetto condimento per paste, risotti, polente e carni, ma sono buonissimi anche da soli come contorno, magari cotti al forno. Attenzione però a saperli riconoscere: non tutti i funghi sono commestibili, anzi alcuni possono essere addirittura velenosi.
Tutti più o meno conoscono le varietà più diffuse – porcini, finferli e chiodini – ma il mondo dei funghi è incredibilmente particolare e variegato. Oggi ti proponiamo le 7 specie più singolari e strane di funghi che esistono, buone da mangiare anche se a vederli non si direbbe proprio!
A vederlo non sembrerebbe proprio un fungo commestibile, eppure la morchella è considerato davvero molto buono da mangiare. Sembra una lanterna dal cappello spugno e reticolato, e il suo colore giallastro non è molto invitante, eppure invece il sapore è perfetto per creare salse o per condire le tagliatelle. Un'unica accortezza: bollirla in acqua per circa 20 minuti prima di utilizzarla in cucina.
Ti verrebbe mai in mente di mangiare un fungo che ha il colore del sangue? Probabilmente no, e invece esiste una varietà di fungo che, seppure abbia un colore arancione con intense striature rosso accesso, è molto buono: si tratta del Lactarius Deliciosus, più comunemente noto come sanguinello proprio per via del suo colore particolare e per il liquido lattiginoso che fuoriesce quando viene tagliato. In cucina è perfetto cotto alla griglia, abbinato con patate e salse a base di pomodoro e uova.
Il nome è davvero lugubre, e il colore nero tendente al grigio è ancora meno invitante: eppure, se vai oltre le apparenze, scoprirai nel Craterellus cornucopioides un fungo squisito. Questa particolare varietà deve il suo nome singolare alla sua proprietà di nutrirsi delle carcasse, ma al di là di questo la trombetta dei morti, come è comunemente noto il fungo, è molto buono soprattutto nei primi piatti a base di riso e pasta, oppure come condimento della carne.
Sono pochi i funghi commestibili della famiglia dei Coprinus, e il così detto "fungo dell'inchiostro" è proprio di uno di quelli che si possono mangiare. Scientificamente il suo nome è Coprinus Comatus, e deve il suo soprannome particolare alla caratteristica che ha quando invecchia, di perdere una sostanza nera molto simile all'inchiostro. Il Coprinus si mangia solo quando il cappello è chiuso (da aperto non è più commestibile) ed è rinomato per il sapore delicato che si esalta da trifolato o nelle frittate.
Il Guepinia Helvelloides è il fungo più singolare del nostro elenco: molto piccolo e dalla forma particolare che ricorda tanti piccoli imbuti, è particolare per via del suo colore intenso che varia dall'arancione al rosso e per la consistenza della sua carne che risulta morbida e gommosa, quasi gelatinosa. Dal sapore leggermente acidulo, si usa anche crudo nell'insalata (ma da usare con parsimonia, come tutti i funghi crudi).
Il finferlo, anche noto come galletto, è uno dei funghi commestibili più conosciuti e apprezzati tra tutte le varietà esistenti. Invece è molto meno conosciuta, ma ugualmente deliziosa, una sua partente: la finferla, nome comune del Cantharellus Lutescens ha un aspetto molto particolare che spinge molti a non raccoglierla, e invece ha un sapore eccellente soprattutto nei risotti e sulla carne. Questo tipo di fungo ha un gambo molto sottile, generalmente cavo e di colore più acceso rispetto al cappello marrone/grigio, che va dal giallo al rosa salmone. La carne ha un aroma estremamente fruttato.
Il fungo testa di scimmia, nome scientifico Hericium erinaceus, è un fungo davvero particolare che, come suggerisce il nome, presenta una forma che ricorda la testa di una scimmia o la criniera di un leone: viene chiamato in modo diverso a seconda delle zone. È caratterizzato da lunghe spine bianche che pendono dal corpo fruttifero, conferendogli un aspetto vellutato e un po' spettrale. Cresce principalmente sui tronchi degli alberi, soprattutto faggi e querce, in zone temperate e umide. La sua carne è bianca e soda, con un sapore delicato e leggermente fruttato, ricordando vagamente il gambero. Viene spesso utilizzato fresco, essiccato o in polvere per aromatizzare piatti e preparare tisane; può essere cucinato in padella con burro e aglio, oppure impanato e fritto, ma può essere ridotto in polvere e utilizzato come condimento per risotti, zuppe e salse.