Frutta sciroppata e sotto spirito, due metodi golosi per conservare la frutta e gustarla in ogni stagione. Ecco quali sono le differenze e tutti i trucchi per preparare queste due deliziose conserve.
La frutta è un alimento sano e gustoso, ma purtroppo non tutte le tipologie sono disponibili tutto l'anno. Gli agrumi ci sono solo inverno, mentre per ciliegie, pesche o albicocche bisogna aspettare il caldo. Per fortuna esistono dei metodi di conservazione che ci permettono di godere dei suoi benefici e dei suoi sapori anche fuori stagione. Stiamo parlando della frutta sciroppata e sotto spirito, due modi diversi di preservare la frutta con l'aggiunta di zucchero e liquidi. Ma quali sono le differenze? E come si preparano in casa?
Sono due metodi di conservazione che consentono di mantenere la frutta a lungo. Le differenze sono principalmente tre:
Come dicevamo la frutta sciroppata viene cotta in uno sciroppo di acqua e zucchero, a cui si possono aggiungere aromi come vaniglia, cannella o limone. Lo scopo dello sciroppo è duplice: da un lato infatti serve a creare un ambiente ostile ai batteri e ai funghi che potrebbero deteriorare la frutta, dall’altro serve a conferire un sapore dolce e gradevole. Si conserva in vasetti di vetro sterilizzati e chiusi ermeticamente, che vanno poi bolliti per creare il sottovuoto. La frutta sciroppata si può consumare al naturale, come dessert o come accompagnamento a dolci o gelati, oppure si può utilizzare come ripieno per crostate o torte.
La frutta sotto spirito è quella che viene immersa in un liquido alcolico, come grappa, rum, brandy o vodka, a cui può aggiungere zucchero o miele. L'alcool ha la funzione di disinfettare la frutta e di estrarne i principi aromatici, mentre lo zucchero serve a bilanciare il gusto e a favorire la conservazione. Si conserva anch'essa in vasetti di vetro sterilizzati e chiusi ermeticamente, ma non necessita di bollitura. Si può consumare come fine pasto o come digestivo, oppure si può usare per aromatizzare dolci o bevande.
Si ritiene che la pratica di conservare la frutta in uno sciroppo zuccherino sia nata in Oriente, dove lo zucchero era disponibile già dall'antichità. I primi a diffondere questa tecnica furono gli Arabi, che la portarono in Europa durante le loro conquiste. La frutta sciroppata era apprezzata sia per il suo sapore dolce che per le sue proprietà terapeutiche. Nel Medioevo, la frutta sciroppata era considerata un alimento pregiato e raro, destinato alle classi nobiliari e ai conventi. Solo con la scoperta delle Americhe e l'introduzione della canna da zucchero, la frutta sciroppata divenne più accessibile e diffusa.
La pratica di conservare la frutta in un liquido alcolico invece ha origini più recenti e legate alla produzione di distillati. Si pensa che sia nata nel Nord Europa intorno al XVI secolo, quando si iniziò a produrre il brandy (acquavite di vino) e il rum (acquavite di melassa). Questi liquori erano usati per conservare la frutta esotica, come l'ananas, il mango e la papaya, che arrivava dalle colonie. La frutta sotto spirito era apprezzata sia per il suo sapore che per le sue proprietà digestive e stimolanti. In Italia, la frutta sotto spirito si diffuse soprattutto nel Sud, dove si producevano distillati di vinaccia, come la grappa.
I benefici della frutta sciroppata e sotto spirito per la salute dipendono dalla qualità e dalla quantità della frutta utilizzata, dal tipo di sciroppo o di alcol e dal metodo di preparazione. In generale, la frutta mantiene alcune proprietà nutrizionali della frutta fresca, come le vitamine, i minerali e gli antiossidanti, ma ne perde altre a causa della cottura e dell'aggiunta di zucchero o alcol. Ha anche un apporto calorico e un indice glicemico più elevato rispetto alla frutta fresca, quindi va consumata con moderazione, soprattutto da chi soffre di diabete, sovrappeso o ipertrigliceridemia.
Preparare la frutta sciroppata e sotto spirito in casa non è difficile, ma richiede alcuni accorgimenti per ottenere un buon risultato. Ecco alcuni trucchi da seguire: