Non frigge, ma cuoce come un forno ventilato super potente grazie alla combinazione tra velocità e alte temperature. Vediamo com'è fatta la friggitrice ad aria, come regolarsi con l'olio e come usarla al meglio.
La friggitrice ad aria è uno degli elettrodomestici must have degli ultimi anni, un oggetto del desiderio che ha iniziato a insinuarsi nei sogni delle persone nei due anni precedenti il lockdown e che dal 2020 in poi ha avuto un boom di vendite che sembra non volersi arrestare. Il motivo? Senza dubbio inizialmente il merito è andato a un ottima strategia di marketing, che puntava sul fatto di poter friggere i cibi senza usare l’olio, ottenendo lo stesso tipo di cottura, quindi quella della frittura, guadagnando però in salute, visto che non era previsto l’uso di grassi o, se c’era, si trattava di quantità davvero esigue.
Imparando a utilizzare l’air fryer, il consumatore si è sempre più reso conto che il cibo che aveva di fronte non era proprio come quello immerso in litri d’olio, friabile, croccante, gustoso, ma si avvicinava maggiormente al risultato che si può ottenere in un forno ventilato, dove tempi e consumi, però, vengono abbattuti grazie alle dimensioni ridotte della camera. In questo modo, la friggitrice ad aria non ha sostituito la friggitrice tradizionale, ma si è imposta come alternativa – senza comunque andare a sostituirlo – al forno di casa, in quanto non si è rivelata utile solo per simulare la golosità delle patatine fritte come auspicava il suo inventore, l’olandese Fred van der Weij, ma anche per usufruire di diversi metodi di cottura, come arrostire e grigliare.
Con l’evoluzione dei modelli, infatti, adesso nella friggitrice ad aria si possono preparare un numero (quasi) sterminato di piatti dolci e salati, dalla torta al cioccolato ai muffin, passando per verdure, frittate, hamburger e perfino la pizza. Vediamo quindi come funziona, quali sono le differenze con il forno, come regolarsi con l’olio e come prevenire piccoli inconvenienti, tipo alimenti secchi o bruciacchiati.
Possiamo definire le friggitrici ad aria come dei mini forni a convenzione, che sfruttano come vettore di calore l’aria calda: è questa la differenza sostanziale con la classica friggitrice che per cuocere si basa sulla trasmissione del calore attraverso un fluido, ovvero l’olio. Gli elementi principali che compongono la friggitrice ad aria e contribuiscono alle sue peculiari caratteristiche sono:
Abbiamo visto che la friggitrice ad aria cuoce per convenzione. Niente a che vedere con il forno statico che funziona per irraggiamento: ciò significa che per alimenti che danno il loro massimo nella modalità statica, come lievitati tipo pane, focacce, pan di Spagna o pasta sfoglia è meglio affidarsi al metodo tradizionale, per non incorrere in risultati poco soddisfacenti. Il paragone è da fare è con il forno ventilato.
Bisogna sfatare un mito: per tantissime ricette da preparare nella friggitrice ad aria l’olio è necessario. La buona notizia è che le quantità sono decisamente minori se paragonate alla versione originale, tanto da risultare praticamente irrisorie in termini salutistici, visto che si parla di 1 o 2 cucchiaini da tè, niente di più. Non essendo le friggitrici tutte uguali, le modalità di utilizzo dell’olio variano a seconda del modello, ma il più delle volte il suggerimento è quello di non versarlo direttamente nel cestello, ma di aggiungere il grasso sull’ingrediente a crudo spennellando in modo omogeneo. Ci sono alimenti, poi, che in generale non ne richiedono un uso ulteriore come, per esempio, quelli che hanno subito già una prefrittura (stile nuggets o le patatine surgelate), quelli marinati (tipo le ali di pollo), in quanto sono già conditi e quelli impanati, in cui poco olio extravergine d’oliva si trova nel mix di pangrattato e/o parmigiano e aromi, come nelle zucchine in friggitrice ad aria.
Comoda, pratica, versatile: la friggitrice ad aria ha diversi vantaggi che l’hanno portata a essere un valido alleato in cucina, con una popolarità pari a quella di robot e Bimby. Bisogna però mettere in pratica delle piccole attenzioni al fine di non ritrovarsi con piatti che non soddisfano il livello delle aspettative. La prima cosa è scegliere il modello in base alle proprie esigenze, perché ci sono errori comuni che con il giusto mezzo è possibile evitare: uno su tutti, calcolare male la capienza, con il rischio di riempire troppo o troppo poco il cestello. In questo modo ci sarà una circolazione irregolare dell’aria calda, con conseguente cottura sbagliata che porta a secchezza o bruciatura dell’alimento o a parti ancora crude.
Per evitare che il cibo si attacchi al cestello a causa dell’aria ad altissima temperatura, si può posizionare sul fondo un foglio di carta forno (come nel caso della nostra frittata), oppure utilizzare uno spray staccante per cucina. Inoltre è buona regola non sovrapporre mai gli alimenti (tipo i bocconcini di pollo) e scuotere il cestello un paio di volte, così da agevolare l’arrivo del calore su ogni lato. Fondamentale, è pulire dopo ogni utilizzo il cestello, al fine di evitare residui di cibo o di grasso, controllando anche lo stato della ventola: è possibile che qualche oggetto estraneo resti incastrato, determinando un malfunzionamento.