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EASY GOURMET
episodio 376

Frico: la ricetta del piatto tipico friulano

Preparazione: 30 Min
Cottura: 40 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: Padella da 24 cm
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Il frico è una ricetta tipica della cucina friulana, originaria dei monti della Carnia. Viene solitamente preparato in due varianti, una più friabile e l'altra morbida: quest'ultima prevede l'impiego di patate, formaggio montasio e cipolle ed è tradizionalmente servita con una porzione di polenta, un contorno di stagione o delle fettine di pane casereccio.

Il nostro Michele ti mostra come farlo in casa a regola d'arte: basterà lessare brevemente le patate, grattugiarle e unirle alle cipolle, precedentemente tagliate sottili e appassite in un tegame con un filo d'olio. Il tutto viene poi mescolato con il sale e il formaggio, anch'esso grattugiato, fino a ottenere un composto filante e omogeneo. Questo viene, quindi, distribuito in una padella antiaderente molto calda e unta di olio, infine cotto per una ventina di minuti, capovolgendolo a metà cottura.

Il risultato è una sorta di "frittata" scioglievole al palato, dalla crosticina dorata e fragrante, ideale da servire fumante come secondo o portata principale per qualsiasi pranzo di famiglia o cena informale con gli amici.

Come tutte le preparazioni antiche, anche questa può subire alcune modifiche a seconda della zona in cui viene realizzata: in alcuni casi, per esempio, le patate vengono grattugiate a crudo. Per quanto riguarda il montasio, prodotto caseario locale a pasta cotta, semidura, dal sapore delicato ed equilibrato, alcune varianti prevedono di utilizzare tre stagionature differenti. Reperirlo, però, potrebbe non essere facile: eventualmente, puoi sostituirlo con un altro formaggio di tuo gusto, a patto che non sia troppo deciso, come il piave, l'asiago o il bitto.

Scopri come preparare il frico seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova altre specialità tipiche del Friuli, come i cjarsons, i chifeletti, le patate in tecia e la gubana.

ingredienti

Patate a pasta gialla
600 gr
Montasio semistagionato
500 gr
Cipolla
250 gr
Sale
q.b.
Olio extravergine di oliva
q.b.

Come preparare il frico

Per prima cosa, pela le patate e lessale in acqua bollente per 12 minuti, fino a renderle morbide ma ancora compatte 1.

Nel frattempo, monda le cipolle e affettale sottilmente 2.

Trasferiscile in una padella capiente con un filo generoso di olio extravergine di oliva 3.

Lasciale cuocere a fiamma dolce, mescolando spesso, finché non risulteranno tenere e dorate 4.

Trascorso il tempo di cottura delle patate, grattugiale con una grattugia a fori larghi e raccoglile in una ciotola 5.

Elimina la parte esterna del formaggio e grattugia anche questo 6.

Trasferisci le patate grattugiate nel tegame con le cipolle cotte 7, poi mescola per farle insaporire.

Aggiungi il formaggio grattugiato e il sale 8.

Amalgama accuratamente il tutto e cuoci per circa 10 minuti, fino a ottenere un composto uniforme e filante 9.

Sistemalo in una ciotola 10.

Versa un filo d'olio in una padella antiaderente e lascialo scaldare, quindi versa il composto di patate, cipolle e formaggio 11.

Appiattisci l'impasto con una spatola in modo da conferirgli uno spessore uniforme 12, poi cuoci per 10 minuti, smuovendo spesso il tegame per evitare che il composto si attacchi sul fondo.

Capovolgi il frico aiutandoti con un piatto, poi mettilo nuovamente in padella per far cuocere anche l'altro lato, proprio come se fosse una frittata 13.

Prosegui la cottura per ulteriori 5-6 minuti, così da ottenere una perfetta crosticina dorata da entrambi i lati 14, poi sposta il frico su un piatto da portata.

Il frico friulano è pronto: gustalo al momento, caldo, filante e saporito 15.

Varianti

Oltre alla variante morbida, qui preparata, esiste anche una versione friabile o croccante del frico, realizzata con solo formaggio (di solito Montasio) fritto nel burro o nel lardo. Il risultato è una frittellina sottile e facilmente modellabile, ottima come sfizioso snack ma anche per creare "cestini" edibili, usati per contenere funghi spadellati o altri alimenti.

Conservazione

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Origini e storia

Il frico venne citato per la prima volta nel XV secolo con il nome di "caso in patellecte" (termine antico in latino volgare, tradotto letteralmente "formaggio in padella") da Martino da Como, cuoco del patriarca di Aquileia, nella sua opera De Arte Conquinaria. Fino alla metà dell’Ottocento il piatto era conosciuto come "fricò", con l’accento sull’ultima vocale: in seguito, l’influenza della lingua italiana, dove le parole tronche sono meno frequenti, determinò un progressivo spostamento dell’accento. La pietanza è diffusa, inoltre, anche in Slovenia e in Carinzia, dove prende viene chiamata "frika".

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