In arrivo l’undicesima edizione di Masterchef, il cooking show che ha cambiato il modo di interpretare la cucina è alle porte. Dal 16 dicembre su Sky Uno Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli saranno alle prese con il prossimo miglior chef amatoriale d’Italia.
Il mondo della cucina in tv si divide in due: P.M e D.M (prima di Masterchef e dopo Masterchef). Ma ciò che è certo è che la cucina da sempre riesce ad imporsi come regina dei palinsesti. Più di dieci anni fa, prima dell’iconico cooking show c’erano programmi in cui venivano mostrate ricette e pietanze, il tutto in maniera ingenua e genuina, in un clima di pace estraneo al mondo dei fornelli; Masterchef invece ha rappresentato uno spartiacque televisivo, in grado di mostrare non solo l’aspetto tecnico della cucina ma anche il dietro le quinte, quello che accade in ogni ristorante del Bel Paese, dove se si sbaglia una pietanza lo chef a suon di “mi parte un neurone eh” rimprovera i suoi cuochi. L’aspetto sarcastico e divertente di Masterchef è anche aspettare l’errore di uno dei partecipanti solo per degustare, televisivamente parlando, una delle reazioni dei giudici. Da “oh delicious” a “senti come canta” le frasi dei tre giudici negli anni hanno ispirato milioni di telespettatori, scatenando parodie e meme, riuscendo ad imporsi come travestimenti nelle feste di carnevale dei bambini. Insomma il talent ha successo in quanto non si limita solo a mostrare la ricetta raffinata, piuttosto assume le sembianze di una serie tv in cui non si sa mai come va a finire. Chi dopo aver visto Masterchef non si è cimentato subito ai fornelli per poter ripetere un menù o semplicemente un piatto di uno dei concorrenti? L’elemento di buona riuscita del talent show italiano è proprio questo: i telespettatori prendono spunto, diventano community attiva e così copiano prelibatezze o mappazzoni (come direbbe Barbieri) che vedono durante le puntate; il risultato è che Masterchef ha alzato di tanto l’asticella in termini di conoscenza culinaria e dei prodotti che abbiamo a disposizione. Così si arriva più preparati a tavola e riusciamo a scimmiottare un linguaggio tecnico che prima non avevamo… e dunque se oggi sappiamo che la marinatura rappresenta una sorta di prima cottura che ammorbidisce un prodotto… questo in parte lo dobbiamo a Masterchef. Attraverso il programma abbiamo capito che un menù è un collage di elementi, ognuno dei quali racconta una storia, un’identità nascosta non solo nei prodotti ma anche nelle mani degli chef. Ma non solo i telespettatori… durante questi dieci anni anche i concorrenti del programma si sono evoluti: se durante le prime edizioni i partecipanti erano dei veri e propri cuochi improvvisati, con il passare delle edizioni abbiamo assistito a veri geni dei fornelli… Ciò ovviamente non significa che qualcuno di loro sia riuscito a scampare ad una pacca sulla spalla di Antonino Cannavacciuolo. Pian piano la qualità si è affermata durante le diverse edizioni, e anche i concorrenti hanno giocato in maniera sana sulle rivalità presenti in cucina.
L’ultima edizione oltre a rappresentare un trionfo in termini di audience, ci ha fatto innamorare con i suoi concorrenti, tra tutti Francesco Aquila vincitore della decima edizione, che con il suo antipasto “il piatto dei nonni” è riuscito a conquistare giudici e telespettatori; il tutto con ingredienti poveri come la borragine e i funghi, a dimostrazione del fatto che la semplicità molto spesso è un’arma vincente anche in cucina. Quello che infatti piace di Masterchef è che i concorrenti non utilizzano il programma come trampolino di lancio per la tv, piuttosto tutti tra un coltello e una padella nascondono sogni e aspirazioni; il programma dunque con i suoi protagonisti e i tormentoni esce dai classici canoni televisivi per restare fedele al mondo della cucina… che sa essere spietato e divertente al tempo stesso. Non è un caso che anche in questa nuova edizione, Masterchef sia andata a cercare i nuovi concorrenti direttamente a casa loro, con una prima selezione online, ma soltanto i più promettenti potranno accedere ai Live cooking ottenendo almeno due sì da parte dei giudici. Il sogno per i nuovi chef amatoriali è superare le difficili prove di abilità dove i concorrenti saranno divisi in 3 gruppi; ma si sa, la cucina è fatta di piccoli passi dove più che il finale quello che conta è il percorso… per il famoso grembiule personalizzato, che rappresenta l’accesso diretto nella masterclass, è ancora presto. Non ci resta che goderci l’inizio di questa undicesima edizione.
‘Come on’, scaldate i fornelli, da giovedì 16 dicembre su Sky Uno e in streaming su NOW si ritorna nella cucina più amata d’Italia. Ritorna Masterchef!