Zuccherini, colorati e ricchi di benefici, i fichi d'India abbondano sui nostri banchi tra luglio e settembre, vantano origini antichissime e tanti utilizzi diversi. Scopriamo tutto quello che c'è da sapere su questi frutti: perché fanno bene, a cosa sono utili e come usarli al meglio dentro e fuori dalle nostre cucine.
Il fico d'India è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee. Di origini sudamericane, in particolare messicane, il fico d'India arrivò in Europa all'inizio del 1500 e ben presto si sviluppò in tutto il bacino del Mediterraneo: grazie alla loro straordinaria capacità di resistenza e adattamento infatti, le piante di fico d'India sono divenute parte integrante del nostro paesaggio, in particolare in Sicilia e sull'isola di Malta. Di questa pianta sono particolarmente apprezzati i frutti, coloratissimi e ricchi di vitamine e sali minerali, mentre non tutti sanno che anche le foglie – dette pale – sono commestibili e utilizzate fin dall'antichità per il loro potere lenitivo e antinfiammatorio. Ecco una piccola guida per conoscerli meglio e qualche idea per utilizzarli dentro e fuori dalla cucina.
I fichi d'India sono dei veri e propri concentrati di vitamina C e sali minerali, in particolare potassio, fosforo, calcio e ferro. Sono composti principalmente da acqua (83%) e apportano circa 63 kcal per 100 grammi di prodotto edibile; contengono un alto quantitativo di zuccheri semplici tra cui fruttosio e glucosio ma, nonostante questo, possono essere consumati anche da chi soffre di diabete grazie alla presenza massiccia di fibre, solubili e insolubili, in grado di ridurre l'assorbimento degli zuccheri nel sangue.
Poveri di sodio e per questo consigliati per chi soffre di ipertensione o ritenzione idrica, i fichi d’India contengono anche acidi grassi tra cui acido oleico, palmitico e steroli vegetali; quasi del tutto assententi lipidi (appena 0,1 gr) e proteine (0,8 grammi) mentre sono del tutto assenti amidi e alcool.
Una curiosità: il colore della polpa del frutto del fico d'India che può essere rossa, gialla, arancione, verde o bianca, cambia in base alla maggiore o minore concentrazione delle sostanze che la compongono.
I fichi d'India, consumati regolarmente, possono avere un effetto depurativo e disintossicante, aiutano la regolare funzione intestinale e sono adatti anche per chi segue una dieta ipocalorica. Vediamo nel dettaglio i benefici di questo alimenti:
Della pianta del fico d'India non si butta via niente e i suoi utilizzi spaziano anche oltre le mura della cucina. Dalle pale, per esempio, si estrae un gel che può essere utilizzato come lenitivo e cicatrizzante naturale per piccole ferite o scottature, in cucina invece possono aiutarvi a preparare una parmigiana di fichi d'India decisamente alternativa. Se i fiori sono perfetti per preparare decotti diuretici, con i frutt, zuccherini e ricchi di sapore, potete portare in tavola una deliziosa confettura, magari da servire insieme a formaggi stagionati: l'importante è che i fichi siano maturi e che stiate attenti a non pungervi nel pulirli correttamente.