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29 Giugno 2024 15:00

Farina di insetti: cos’è e come si usa

È arrivata anche in Italia la farina di insetti, una polvere ottenuta dalla macinazione degli insetti essiccati. Ti raccontiamo tutto quello che c’è da sapere su un prodotto che troverai sempre più proposto: è infatti un’alternativa sostenibile alla farina di cereali e può essere usata per produrre tantissimi alimenti, dalla pasta agli snack proteici.

A cura di Martina De Angelis
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È arrivata anche in Italia e già ha sollevato un polverone di polemiche: la farina di insetti è stata ufficialmente approvata dall’Unione Europea per la commercializzazione e anche il nostro paese si è adeguato, seppur tra non poche polemiche. Ecco che quindi, sia nei ristoranti sia nei supermercati, potrai trovare la dicitura che indica, come da regolamentazione firmata dal governo con una serie di decreti, l’indicazione di “farina di insetti”. Ma che cosa rientra precisamente sotto questo termine, come è fatta, di cosa sa e come si usa?

Ti spieghiamo tutto quello che devi sapere su quello che viene chiamato “novel food” perché la farina d’insetti è un prodotto con cui avrai a che fare sempre più spesso. Si tratta di un settore in enorme espansione a livello globale anche perché considerato più sostenibile a livello ambientale rispetto alle coltivazioni di cereali e in grado di garantire il sostentamento alimentare a una popolazione mondiale in progressiva e inarrestabile crescita.

Cosa è la farina di insetti e quali sono le sue proprietà

La farina di insetti è un prodotto alimentare ottenuto dalla macinazione degli insetti essiccati. In Italia con questo termine ci si riferisce principalmente alla farina di grilli, ma in realtà sono quattro i tipi di insetti approvati da cui si ottiene questo surrogato di farina: oltre a quella derivata dal grillo, infatti, ci sono le farine ottenute da Alphitobius diaperinus (larve di grilli), da Tenebrio molitor (tarme) e dalla Locusta migratoria.

Va chiarito, però, che non si tratta di vere e proprie farine ma più che altro di polveri, ottenute appunto da una tecnica di allevamento e produzione molto precisa. Anche se in Italia questo concetto di mangiare gli insetti fa storcere il naso a molti, in realtà sappiamo che alcune popolazioni dell’Asia e del Sud America se ne nutrono da tempo.

Gli alimenti a base di insetti infatti, comprese le farine, hanno tantissime proprietà. Per prima cosa sono ricchissimi di proteine, e poi contengono tutta un’altra serie di componenti nutrizionali molto buoni, tra cui molte fibre, molti grassi insaturi (quelli che fanno bene), vitamine e minerali tra cui potassio, ferro e fosforo.

Inoltre la farina di insetti ha pochissimi grassi saturi (quelli che fanno male) e non ha nessuna traccia di glutine, fattore che la rende adatta a chi è intollerante o segue una dieta che non ne prevede l’assunzione. È anche un prodotto interamente biologico, che non contiene nessuna traccia di sono organismi patogeni, micotossine e metalli pesanti.

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Ci sono controindicazioni nel consumare farina d’insetti?

L’unica problematica reale legata al consumo della farina d’insetti deriva dalla presenza della chitina, una sostanza presente nello scheletro degli insetti (in particolare nei grilli) che potrebbe causare reazioni di intolleranza lievi o gravi in soggetti sensibili.

Non tutti sanno, però, che la chitina è presente anche in tutta una serie di alimenti di consumo comune, tra cui per esempio gamberi, aragoste, crostacei vari e funghi. Il problema, come sempre, riguarda il sovra consumo e le singole patologie di ogni individuo, ma è sufficiente una buona informazione per risolvere la questione.

Proprio come richiesto da legge, infatti, le farine di insetti devono essere ben riconoscibili, sistemate in scaffali separati e dotate di un’etichetta molto chiara dove vengono riportata la provenienza e le eventuali reazioni allergiche che può provocare.

 

Un altro dubbio riguarda i metodi con cui vengono allevati gli insetti destinati all’alimentazione, perché se non adeguati potrebbero essere un potenziale veicolo di rischi patogeni. Il discorso però è simile a quello di altri allevamenti di pesci e animali, soprattutto se intensivi: rivolgere la massima attenzione ai sistemi di allevamento, produzione, assicurandosi che in tutto avvenga nel modo più sicuro e salubre possibile.

Usi in cucina della farina di insetti

Le farine di insetti sono molto versatili e possono essere usati in tanti modi diversi. Il loro impiego più naturale è nei prodotti da forno come pane, biscotti e pizze, ma si possono usare anche per fare la pasta. In realtà, trattandosi di una polvere e non di una farina vera e propria, devi aggiungerla alla farina tradizionale. La percentuale suggerita per un buon impasto è di circa il 20% di farina di insetti rispetto al totale richiesto dalla ricetta. Superarla non comporta niente di grave, ma poiché il prodotto ha alti valori nutrizionali l’alimento finale potrebbe risultare pesante.

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Proprio le molte proprietà presenti nella farina d’insetti la rendono perfetta per preparare prodotti proteici, o comunque alimenti dietetici come frullati, snack e barrette energetiche. Inoltre, la farina d’insetti è un ottimo addensante, motivo per cui può essere usata come additivo in latte vegetale, birra e zuppe.

E se ti stai chiedendo di che cosa sanno queste farine sappi che non esiste una risposta univoca. Il gusto, infatti, dipende da tutta una serie di fattori tra cui la specie dell’insetto e la sua alimentazione. In generale però è un gusto delicato, adatto alla grande maggioranza dei palati, con sfumature che ricordano la frutta secca.

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