Perché sopraggiunge la fame chimica dopo aver fumato? A cosa è dovuto questo processo e come viene ingannato il nostro cervello? Cerchiamo di capirne qualcosa in più.
Che cos'è la fame chimica e perché viene dopo aver fumato? È una diretta conseguenza della cannabis oppure solamente una suggestione? Quali sono i motivi alla base degli attacchi di fame?
Tra gli effetti del consumo di cannabis c'è una sensazione di fame più o meno spiccata che attanaglia le persone pochi minuti dopo aver fumato. Ma che cos'è di preciso questa fame chimica? Specifichiamo subito: non è assolutamente una suggestione, bensì qualcosa di reale, seppur non legato a un effettivo bisogno del nostro organismo. Non per poco tempo in effetti si è creduto come la fame chimica fosse solamente un'impressione, data magari dallo stato di alterazione del consumatore di cannabis. A ben vedere però è tutto vero e proviamo a spiegare il funzionamento dell'intero meccanismo nel modo più semplice possibile.
Per fame chimica si intende una reazione, per l'appunto, chimica provocata dal nostro corpo che compare orientativamente nelle due ore successive aver fumato. Non si tratta di un senso di fame ‘reale', per così dire, non abbiamo un vero bisogno di mangiare, non c'è un'effettiva richiesta di cibo da parte dell'organismo. E quindi a cosa è dovuta e perché sopraggiunge?
Va specificato, come ci informa il dott. Ahmad Abdullrahman, ricercatore in chimica farmaceutica dell'Università di Reading, come la ricerca scientifica in merito non proceda facilmente, per via di decenni di restrizioni dell’uso della cannabis in molti Paesi e non poche controversie sociali attualmente ancora presenti. Tuttavia, si può affermare come sia l'attivazione di una serie di fattori chimici a portare alla cosiddetta fame chimica (anche se il termine fame in realtà è improprio, in quanto si riferisce a un bisogno prettamente fisiologico, meglio dire appetito) .
Per il suo insorgere il primo responsabile è il THC, principio attivo della cannabis, e una particolare reazione istaurata con il cervello. Questa molecola una volta in circolazione si lega al suo ricettore CB1 e attiva una reazione a catena di processi biochimici. Vari processi neuronali vengono alterati una volta che il THC raggiunge il cervello. Un esempio è l'incremento dell’ormone chiamato grelina. La grelina, conosciuta anche come l’ormone della fame, viene prodotta nello stomaco e regola l’appetito e la fame. Uno studio ha dimostrato come sotto gli effetti della cannabis tale ormone venga prodotto ad alte dosi e di conseguenza c’è un aumento della sensazione di fame. Altre ricerche confermano come il THC aumenti la produzione di dopamina, responsabile della sensazione di goduria e benessere. Il desiderio di mangiare junk food in questo caso è spiegato dalla necessita di voler mantenere ad alti livelli tale senso di piacere. I cannabinoidi inoltre è come se andassero a stimolare i neuroni addetti a sopprimere l'appetito, agendo stavolta nella maniera opposta. Maggiore è la percentuale di THC presente, maggiore sarà la sensazione di fame avvertita (anche se gli effetti cambiano da persona a persona). Facendola semplice: per via dell'effetto del THC al cervello viene comunicato che abbiamo fame, pur non avendone. I neuroni è come se venissero ingannati e dopo aver creato questo fittizio bisogno di mangiare chi ha fumato si ritrova a cercare nel frigo i cibi più disparati, calorici, per placare questa sensazione.
Come distinguere la fame chimica dal banale appetito? Semplice, la prima di prassi si presenta anche a stomaco pieno.
Come detto la fame chimica è una sensazione che porta a preferire cibi sostanziosi, calorici, per lo più dolci. Per motivi di salute e corretta alimentazione sarebbe però opportuno evitare il cosiddetto junk food, rivolgendo lo sguardo verso alimenti più sani e nutrienti. Cosa mangiare quindi in fame chimica evitando cibo spazzatura capace di nuocere alla nostra salute (e in non pochi casi nemmeno così adatto a saziarci)?
Frutta e verdura, anche per reidratarsi (tra gli effetti del THC c'è l'inibizione dei recettori della sete, quindi è anche importante bere), sarebbero l'ottimale, ma anche una tazza di latte e cereali o uno yogurt dalla bassa percentuale di grassi potrebbero fare al caso.