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27 Maggio 2022 15:00

Etichette del latte? Probabilmente le dobbiamo al famigerato Al Capone

Non è mai stato accertato ma è molto probabile che la data di scadenza del latte sia stata "inventata" dal più celebre gangster di tutti i tempi: Al Capone. Ci sono due versioni della storia: una più tenera, l'altra più spietata.

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Se oggi abbiamo la scadenza del latte obbligatoria in tutto il mondo civilizzato lo dobbiamo (forse) al gangster più famoso della storia: Al Capone. Diciamo subito che non è mai stato accertato al 100% ma effettivamente ci sono diversi indizi che collegherebbero il celebre malavitoso alla nascita delle date di scadenza. Si dice infatti che Al Capone abbia fatto una grossa campagna persuasiva affinché le date di scadenza fossero stampate in maniera chiara sulle bottiglie di latte. Le storie che legherebbero il boss al latte sono in realtà due: la prima è tenera, riguarda sua nipote vittima di una grave forma di intossicazione a causa del latte scaduto, con Capone che va su tutte le furie e impone la propria volontà alla politica di Chicago per salvare donne in gravidanza e bambini. C'è anche un'altra teoria legata al coinvolgimento di Al Capone con le date di scadenza, è più probabile ed è molto meno altruistica. Vediamo di che si tratta.

L'influenza di Al Capone nel mercato del latte

La fama di Al Capone è leggendaria: vive in un periodo particolare, quello del proibizionismo americano: tra il 1920 e i 1933 negli Stati Uniti è in vigore il Volstead Act che sancisce il bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcol. Dove c'è un divieto, c'è un inghippo: questa legge è una manna dal cielo per la neonata mafia americana. Il solo Capone guadagna oltre 100 milioni di dollari l'anno con il contrabbando di alcolici, una cifra astronomica per l'epoca. Il nome di Capone si impone sui media non solo per la sua influenza ma anche perché al boss piace essere sotto i riflettori. L'abilità più grande di Alphonse Gabriel "Al" Capone, detto Scarface, è proprio quella di nascondersi in bella vista. I traffici criminali non sono mai riconducibili a lui e così passa tutto il tempo a mostrarsi in pubblico, fingendo di essere un immigrato perseguitato. È così bravo in questo che verrà messo in galera solo nel 1931 dopo esser stato dichiarato "Nemico pubblico numero uno" da J. Edgar Hoover: la condanna non è per omicidio o altre efferatezze, è "solo" per evasione fiscale.

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La cella di Al Capone a Philadelphia

Nonostante l'acclarata crudeltà del personaggio bisogna dire che con la propria famiglia ha sempre avuto un rapporto viscerale, cosa non scontata per questi personaggi. Proprio la figlia di uno dei suoi amati fratelli si ammala per aver bevuto latte scaduto e questo fa andare su tutte le furie il pericoloso criminale. Sfrutta l'influenza che ha nell'amministrazione di Chicago e fa approvare una legge che impone la data di scadenza visibile su tutte le bottiglie di latte, un'idea che si sarebbe espansa a macchia d'olio in tutto il Paese.

In realtà le cose potrebbero non star proprio così: ci sono varie vicende oscure legate all'incarcerazione di Scarface e alla fine del proibizionismo che riguarderebbero proprio il mercato del latte. È ormai noto che la mafia sapesse della fine del Volstead Act molto prima delle persone comuni: la pressione della malavita sulla politica a stelle e strisce ha fatto sì che le "Famiglie" avessero il tempo tecnico per riorganizzare i propri affari passando dagli speakeasy ad altre attività. Pare che Al Capone fosse un po' stanco di questo tipo di vita, fatta di sotterfugi e violenza, e volesse dedicarsi ad attività legali. Si fa strada l'idea che, con la fine del proibizionismo, potesse finire anche la sua carriera criminale per passare a più miti climi.

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Secondo la teoria più probabile sarebbe proprio la voglia di "legalità" di Al Capone a spingere il boss verso il latte imponendo le scadenze: tutte le attrezzature di stampaggio sono sotto il suo controllo ma senza gli alcolici da smerciare sarebbero state inutili. Si trova così un nuovo business facendo però una mossa molto scorretta: solo i lattai della Teamsters' Union consegnano latte fresco nelle case di Chicago ma Capone vuole utilizzare i camionisti non affiliati al sindacato per consegnare un prodotto importato dal Wisconsin, molto meno costoso, e sfruttare la forza lavoro dei contrabbandieri. Non riesce a trovare un accordo col sindacato e rapisce il presidente chiedendo la firma dell'accordo e un riscatto di 50.000 dollari che verrà prontamente pagato dalla famiglia del malcapitato. Con questi soldi Al Capone acquista la Meadowmoor Dairies, una delle più grandi industrie di latte dell'epoca, conquistando così tutto il mercato del latte in Illinois. In realtà al boss questo nuovo business non va tanto a genio perché non è comparabile al fascino del commercio degli alcolici e tutta la mitologia degli speakeasy. Il problema si sarebbe però risolto presto da solo: tre mesi dopo la messa a regime della Meadowmoor Dairies sarebbe arrivata la prigione per il famigerato boss Al Capone.

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