Chef molto dotato dall'immensa passione per l'Italia che dopo 4 anni di apprendistato al Four Seasons di Milano ha aperto un ristorante di cucina contemporanea italiana a Seul. La Guida Michelin lo adora, ma lui non vuole essere inserito in guida, tant'è che il 15 novembre ha presentato un esposto per diffamazione. Della celebre "Rossa" dice: "È un sistema crudele".
Può una delle massime aspirazioni dei tuoi colleghi, diventare un incubo per te? Evidentemente sì, perché c’è uno chef a Seul che ha contrasti così forti con la Guida Michelin che ha deciso di farle causa.
Partiamo dal principio: si tratta della Guida Michelin 2020 Corea e il protagonista della storia è Eo Yun-gwon (어윤권), uno chef di Seul formatosi al Four Seasons di Milano, che propone una cucina italiana contemporanea nella capitale della Corea del Sud. Il locale si chiama Eo ed è famosissimo in patria.
Il nocciolo della questione parte da lontano perché in realtà la Michelin ama Eo, il ristorante di Yun-gwon: il primo riconoscimento nel 2016, l’anno dopo la prima Stella confermata poi nel 2018 con grande rabbia dello chef che sul proprio profilo Facebook scrive numerose invettive contro la Guida, che ha definito “Un fantasma, ho provato a contattarli a telefono e per mail ma non rispondono”.
La richiesta del cuoco è chiara: non mettetemi nel libro, non voglio essere nominato ma la Guida non vuole sentire ragioni e continua a valutarlo positivamente e a scrivere di lui, pubblicando forzatamente il ristorante contro la volontà del proprietario e, secondo Eo, contravvenendo ad una legge sugli insulti pubblici.
Lo chef ha infatti denunciato la Guida Michelin per diffamazione contro i sostenitori del locale ed i membri dello staff perché aveva chiaramente rifiutato di far parte dell’elenco ma è stato inserito lo stesso. La critica forte che Eo fa alla Guida Michelin è quella sul giudizio e la poca chiarezza sullo stesso, oltre che sull’effettiva visita degli ispettori: “qui ci sono migliaia di ristoranti dello stesso livello o migliori di quelli stellati, ed è curioso che solo 170 rappresentino Seul, i locali sono in tutto 112.738”.
La scelta del Gran Rifiuto e della successiva denuncia ha ovviamente scatenato i media internazionali tant’è che la CNN si è interessata al caso ed ha intervistato Eo: “Parliamo di un sistema crudele, tanti chef sprecano denaro, tempo e fatica per la Stella Michelin che fa lavorare un cuoco per un anno intero aspettando un test che non si sa se arriverà né quali siano le condizioni da superare”. Eo Yun-gwon ha poi aggiunto che tutto ciò che ha detto alla CNN lo ha scritto in una lunga e-mail alla Michelin ben prima di ricevere la stella, ma che è stato ignorato.
La domanda che ci si pone dopo questa vicenda è: ha lo chef il diritto di rifiutare e di non essere inserito in una guida per quanto prestigiosa essa sia? O è la Michelin ad avere il diritto di recensire il suo ristorante senza che nessuno possa vietarglielo?