Ecovado: in Gran Bretagna inventato l’avocado fake e sostenibile fatto di nocciole e fave

È stato battezzato ecovado e si tratta di un'alternativa sostenibile all'avocado, uno dei frutti a maggior impatto ambientale sia per quanto riguarda la coltura sia il trasporto.

Inventato in Gran Bretagna, l'ecovado si propone come scelta eco friendly a uno degli alimenti protagonista negli ultimi anni di un vero boom di vendite, soprattutto grazie alla sua considerazione di super food. Un consumo di massa, a livello mondiale, che non fa altro che intensificare la già massiccia coltivazione di avocado, a scapito della biodiversità, e accentuando un'emergenza idrica già gravosa in tante regioni produttrici. Per non parlare poi dello sfruttamento delle risorse umane impegnate nella coltivazione e raccolta dei frutti, con i lavoratori nella maggior parte dei casi decisamente sottopagati.

Ecco quindi la necessità di proporre un'alternativa sostenibile all'avocado, capace per quanto possibile di ricordarlo nel gusto, nella caratteristica consistenza e nelle importanti proprietà nutritive (il frutto è ricco di grassi buoni, come l'omega-3).

Il merito va a Arina Shokouhi, laureata alla Central Saint Martins di Londra, capace di ideare e inventare un avocado green (non tanto nel colore, già verde) chiamato ecovado.

L'aspetto, in effetti, ricorda in tutto e per tutto un avocado tradizionale. La buccia è realizzata con una speciale cera verde, mentre la polpa è una pasta risultato della combinazione di nocciole (ricche in grassi e capaci di favorire la cremosità del composto), fave, mele e olio di colza (preferito all'olio d'oliva), tutti ingredienti facilmente reperibili in Gran Bretagna e quindi a minor impatto ambientale per quanto riguarda produzione e trasporto. I dubbi maggiori, per ora, riguardano il sapore dell'ecovado e quanto riesca a ricordare quello della sua controparte originale.

I danni dell'avocado all'ambiente

Come detto, quella dell'avocado è una delle colture meno sostenibili del pianeta. Per soddisfare la richiesta mondiale, le sue coltivazioni ne hanno soppiantate altre, favorendo anche un massiccio disboscamento per far largo agli alberi di avocado. Stando a quanto calcolato dall’Università di Twente, Paesi Bassi, il costo idrico richiesto da queste monoculture è decisamente alto e si assesta sui 270 litri per ogni 500 grammi di prodotto (più o meno un singolo frutto).

Tra l'altro solo poche settimane fa una foto, scattata in Australia, ha testimoniato un grave spreco di frutti, scaricati e lasciati marcire in un campo non tanto perché rovinati, quanto per una produzione capace di andare oltre la richiesta del mercato. Abbandonati, di fatto, perché erano troppi.