Il fico d'India ha una resistenza fortissima alla siccità e, anzi, migliora con poca acqua: ideale in questi tempi da "cambiamento climatico" imminente.
A volte abbiamo la soluzione in casa e non ce ne rendiamo conto: il fico d'India potrebbe essere il frutto chiave per il futuro del pianeta. Considerando soprattutto i cambiamenti climatici con l'azzeramento delle mezze stagioni (che è una frase fatta ma ogni anno è sempre più vera), con le estati sempre più calde e gli inverni sempre più freddi, il fico d'India è la soluzione. Una pianta estremamente efficiente, che resiste benissimo durante i lunghi periodi di siccità e che in realtà senza acqua dà il meglio di sé. Vediamo insieme perché questo frutto tipico del Mezzogiorno potrebbe avere un grande futuro nella coltivazione mondiale.
Secondo Carlotta Rapisarda, biologa nutrizionista, i fichi d'India possono avere un ruolo fondamentale nell'agricoltura dei prossimi anni. Durante la prima puntata del format "La Natura dal campo alla tavola" in onda su 7 Gold ha ricordato che per produrre 1 chilo di fichi "vengono consumati circa 20 litri di acqua all'anno, quindi una quantità minima rispetto, ad esempio, ai 60 litri per l'arancia e 80 litri per kg di mele". La biologa ha poi sottolineato che con meno acqua a disposizione questo frutto cresce meno "ma ha maggior tenore di vitamina C, zuccheri e betalaine (pigmenti naturali di colore rosso e giallo che sostituiscono le antocianine). Avere frutti con un elevato contenuto nutrizionale, nonostante un'irrigazione volutamente deficitaria, apre ampie prospettive per il futuro".
A sostenere questa ipotesi c'è una ricerca del Consorzio Euroagrum di Catania pensata per studiare le coltivazioni a bassa irrigazione. Il direttore del consorzio, Salvatore Rapisarda, dice che in Sicilia ci sono 10 mila ettari coltivati a fico d'India e potrebbero essere anche di più se si investisse in questo frutto. Non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista gastronomico: nuove ricette, nuova identità, nuove prospettive a un prodotto che troppo spesso viene sottovalutato.