Schiumare il brodo è un'operazione che si fa per diversi motivi, ma che non è obbligatorio fare: alla base infatti ci sono ragioni estetiche e di leggerezza del piatto, non certo di salute. Ecco come farlo anche con il "metodo a freddo".
Quando cerchiamo la ricetta del brodo, spesso troviamo l'indicazione di schiumarlo: in sostanza togliere la parte più solida che si forma in superficie, che tecnicamente è chiamata feccia. Ma da cosa è composta la schiuma del brodo e che senso ha toglierla? È obbligatorio farlo o solo facoltativo? Ecco tutto quello che devi sapere sulla schiuma del brodo: cosa contiene, se e perché rimuoverla e come farlo con il metodo a freddo.
Quando prepariamo un brodo, in particolare se è di carne, una volta raggiunto il bollore in superficie si forma la feccia: una specie di schiuma biancastra, grigiastra o bruna, a seconda degli ingredienti usati, che viene a galla e resta sulla parte superiore del brodo. La feccia altro non è che un agglomerato di grassi, proteine e residui dei prodotti usati per fare il brodo: ecco perché si forma soprattutto con i brodi di carne, che ne sono ricchi. In ambito ristorativo, si producono grandi quantità di brodo spesso partendo da ossa di dimensioni abbondanti che vengono fatte bollire insieme alle verdure: in questo caso è essenziale schiumare il brodo, proprio per eliminare anche piccoli residui delle ossa che non sarebbe bello far trovare nel piatto al cliente.
Dunque, schiumare il brodo a casa è essenziale? La risposta è no, perché se nel caso del ristorante si tratta anche di una questione pulizia e sicurezza, in ambito casalingo con capita mai di bollire enormi pezzi di ossa, piuttosto dei pezzi i cui residui possono essere rimossi anche filtrando il brodo con un colino a maglie larghe, come quando si rimuovono le verdure. Al ristorante, infatti, è obbligatorio presentare un brodo limpido e senza residui, cosa che puoi fare anche a casa se lo desideri, ma che non è obbligatoria.
Questione grassi: se preferisci un brodo più leggero, oltre che più limpido, ti suggeriamo invece di schiumarlo, perché la schiuma contiene una parte dei grassi (non tutti) della carne lessata: puoi farlo con una schiumarola, semplicemente raccogliendo con delicatezza la parte schiumosa in cima al brodo. Dovrai farlo appena si forma la schiuma, prima che le particelle in sospensione si dissolvano nel liquido, ripetendo l'operazione diverse volte.
I motivi per cui si schiuma il brodo sono dunque due:
Non ci sono dunque ragioni di salute alla base di questa operazione, che puoi fare o non fare a seconda dei tuoi gusti e di quelli dei tuoi commensali. È un'operazione che puoi fare, ad esempio, se hai preparato il brodo per la pasta, dal momento che il brodo dovrà contenere anche altri prodotti.
Se non hai problemi con il brodo torbido e lo preferisci più nutriente, è preferibile non schiumarlo nel modo indicato: anziché farlo quando è caldo, puoi farlo quando si è già raffreddato, così da rimuovere meno proteine, ma anche meno grassi: questi verranno a galla e si solidificheranno, diventando facilmente rimovibili.
Come farlo? Fai raffreddare il tuo brodo a temperatura ambiente, quindi trasferiscilo in frigo per almeno 12 ore, finché non si formerà una spessa patina di grasso in superficie. A quel punto, con la schiumarola, puoi rimuovere tutta la parte solida in superficie e poi procedere come da ricetta.