Questo è uno di quei casi in cui la legge si applica a seconda dell'interpretazione dei giuristi: in linea di massima è possibile chiedere 3 euro in più per il piatto, come sta facendo un ristorante di Bolzano, ma non è sempre ben vista come pratica.
Se chiedi un piatto in più si pagano 3 euro per il servizio. Questa è la scelta di un ristorante a Ortisei, in provincia di Bolzano, che sta scatenando molte polemiche sui social. Il ristoratore si difende a Repubblica dicendo che il tutto è comunicato in maniera chiara sul menu, addirittura in tre lingue, ma questo non sta placando la furia del web. Il ristoratore può richiedere davvero un sovrapprezzo per i piatti vuoti? Se ben comunicato, sì, lo può fare, c'è però un "ma" a questa vicenda. Vediamo nello specifico.
La spiegazione data dal ristoratore è di facile intuizione: molti ordinano una sola portata per poi dividerla con il piatto vuoto arrecando un danno all'attività. Inoltre il ristorante in questione non fa neanche pagare il coperto, una "tassa" che coprirebbe questa richiesta in più di un cliente. Nonostante tutto, ha il pieno diritto di richiedere i 3 euro perché è ampiamente segnalato in menu.
In Italia la questione del sovrapprezzo per un piatto vuoto in più nei ristoranti non è regolata in modo specifico dalla legge, ma ci sono alcune considerazioni legali e pratiche da tenere a mente, su tutte la libertà dei pubblici esercizi di fare i propri prezzi e le proprie condizioni di servizio. Questo include la possibilità di applicare un sovrapprezzo per un piatto vuoto aggiuntivo, purché il cliente ne sia informato in anticipo. Quando le regole sono indicate in menu in maniera trasparente sono davvero poche le cose vietate agli esercenti.
C'è però un "ma": il piatto è considerato un utensile necessario per consumare il pasto e, come tale, è incluso nel servizio offerto dal ristorante. Chiedere un costo aggiuntivo per un piatto extra potrebbe essere considerato un sovrapprezzo non giustificato e potrebbe essere interpretato come una pratica commerciale scorretta. Diverse sentenze e pareri legali hanno chiarito che il costo del servizio, compreso quello delle stoviglie, deve essere incluso nel prezzo del pasto e non può essere oggetto di costi aggiuntivi a meno che, per l'appunto, non siano espressamente indicati nel menu.