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7 Agosto 2023 12:12

Due euro in più per dividere il toast: facciamo chiarezza sullo scontrino delle polemiche

È successo in un bar in provincia di Como, al momento subissato da commenti negativi: 2 euro di sovrapprezzo per dividere il toast. Secondo il titolare il sovrapprezzo "è scritto in menu" ed è dovuto al doppio servizio da effettuare per accontentare il cliente. La polemica sui social non lascia scampo al locale.

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Tiene banco da giorni la storia del "toast diviso" a Como: 2 euro in più di sovrapprezzo per un toast diviso a metà. Lo scontrino postato sui social da parte del cliente ha fatto il giro del web creando un'ondata di indignazione e decine di commenti contro il bar lombardo. Vediamo però come stanno le cose nello specifico: è legittimo mettere un sovrapprezzo per dividere in due un prodotto?

"È un servizio in più" dice il gestore

L'episodio è avvenuto a fine giugno con il cliente che posta una recensione negativa su Tripadvisor ma solo negli ultimi giorni è arrivato sui social, lanciato anche dal giornale La Provincia di Como. Il cliente ha postato la foto dello scontrino sottolinenando il supplemento: "Diviso a metà 2 euro", come si legge sulla ricevuta. Il cliente descrive poi la situazione: "Eravamo in due persone e abbiamo chiesto un toast che al tavolo avremmo mangiato in due. Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero". Il gestore del bar non ci sta e spiega al Corriere della Sera che se un cliente gli chiede due porzioni lui deve usare "due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo". La pezza messa scatena ulteriori polemiche.

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Il bar al momento è bersagliato da commenti negativi sulla pagina Facebook che stanno influenzando le recensioni sui social. Dal bar dicono però che il problema "sta nella semantica, perché dividere un toast non significa semplicemente tagliarlo a metà". Il gestore ha spiegato le sue ragioni anche a Dissapore e oltre al già citato coperto aggiuntivo fa presente la tipologia del prodotto ordinato: è molto farcito, ricco di condimento, quindi tagliarlo è un rischio e serve più accortezza da parte del locale. "In più il toast è stato ordinato con patatine — conclude il gestore — e per dividerlo in due porzioni abbiamo inserito necessariamente più patatine del solito".

In realtà tutta la questione si risolve in due punti: uno è quello legale e l'altro è quello morale. Dal punto di vista legale la richiesta è legittima se inserita in menu, se il cliente è ben informato dunque. Il menu riporta il sovrapprezzo per questioni come questa e infatti la voce è stata inserita nello scontrino con tanto di iva applicata. Il bar è legittimato a farlo perché qualsiasi esercizio è libero di valutare come meglio crede le proprie prestazioni. In questo caso il cliente è stato incauto. Dal punto di vista morale c'è da chiedersi se due euro in più valgono la pena per tanta pubblicità negativa. Forse sarebbe stato più semplice far pagare il coperto e lasciare intatto il prezzo del toast.

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