Rispetto a quello che si immagina, non tutte le bustine sono biodegradabili, quindi l'umido è vietato. Senza contare che anche le parti che le compongono hanno destinazioni finali diverse, dalla carta all'indifferenziato. Vediamo tutto nel dettaglio.
Il gesto, per molti quotidiano, di buttare i filtri di tè, tisane e camomille spesso si compie in modo automatico: finiscono nell’umido. Eppure, qualcosa che sembra semplicissimo, in realtà apre a molte domande quando si scopre che le bustine non sono tutte uguali. Ti sei mai accorto che certe hanno una parte metallica? E che non c’è un materiale univoco con cui si realizzano? Alcune tipologie, infatti, sono di plastica. Saper smaltire i filtri, quindi, diventa importante per rispettare la raccolta differenziata: ad aiutare nel compito, la maggior parte delle confezioni sono munite di istruzioni a riguardo, in cui si illustra dove gettare i diversi elementi, dal contenuto all’etichetta di carta. Di seguito, ecco una mini guida per orientarti al meglio.
Il tè è pronto, così come la tisana o la camomilla: dopo aver lasciato il filtro in ammollo il tempo necessario va buttato. Dove? In base ai materiali che lo compongono, ecco le corrette destinazioni.
Prima di gettare nel – giusto – cestino il filtro per realizzare queste bevande, è utile sapere che può avere una seconda vita direttamente tra le mura domestiche, comprese quelle della cucina. Un merito che viene riconosciuto urbi et orbi alle bustine usate è quello di essere delle ottime alleate contro i cattivi odori: per esempio, lasciata seccare nuovamente e messa in bicchiere, la bustina può essere infilata nel ripiano del frigo più basso per due o tre giorni, catturando gli olezzi di pesce o formaggi. Altrimenti, si rivela utile strofinata sulle mani quando toccano aglio e cipolla. Inoltre, se hai stoviglie troppo unte, messa in ammollo nell'acqua calda favorisce lo sgrassamento.
Chi ha il pollice verde sa che le sostanze nutritive contenute nelle foglie delle piante possono essere un fertilizzante naturale per le piante, svuotando il filtro o inserendo direttamente tutto nella terra quando biodegradabile. Infine, a seconda del contenuto, questo può essere usato a livello cosmetico per fare impacchi ai capelli, o per lenire bruciori causati da tagli, irritazioni cutanee e per dare sollievo agli occhi (tipo con la camomilla) gonfi e stanchi dopo una giornata davanti al computer.