I taralli sugna e pepe sono un must dello street food partenopeo. Deliziosi, leggermente speziati, richiamano subito la birretta da bere in riva al mare. Ma come destreggiarsi tra i tanti tarallifici della città? Vediamo insieme quali sono i migliori da assaggiare in città, più una fuga in provincia.
Non viene quasi mai annoverato tra lo street food napoletano ma il tarallo sugna e pepe, o meglio ‘nzogna e pepe, non solo è delizioso e lo devi assolutamente assaggiare nella tua sortita partenopea ma è anche uno dei cibi più genuinamente tradizionali che puoi trovare a Napoli. Praticamente invariato dal 1940 perché è una ricetta semplice e perfetta nella sua "banalità", non c'è nulla da migliorare. Il tarallo sugna e pepe è anche lo street food che, con la pizza a portafoglio, si porta dietro tutta quella Napoli popolare che negli ultimi anni è stata fagocitata dalla massificazione del turismo. Non a caso i migliori taralli di Napoli si trovano lontani dalle vie trafficate. Vanno cercati, non si sono mai svenduti, sono rimasti onesti con loro stessi e, proprio per questo, sono così amati dai "veri" napoletani e dai viaggiatori che davvero vogliono assaggiare un pezzo del capoluogo campano.
Si tratta di tarallini fatti, per l'appunto, con la sugna che conferisce ai taralli una consistenza friabile e un sapore ricco aggiunta a un impasto di farina, acqua e lievito. C'è abbondante pepe per un sapore deciso e delle mandorle tostate incastonate in superficie. Il sapore è molto complesso, con la nota pungente del pepe nero che si sposa alla perfezione con la dolcezza dello strutto e il sapore delle mandorle tostate. Hanno una consistenza croccante all'esterno e molto friabile all'interno.
La ricetta odierna è quasi identica a quella messa a punto da Leopoldo Infante nel 1940 in un laboratorio di via Foria, nel centro storico della città. La sua invece era un'evoluzione dei taralli nati tra il ‘700 e l'800, uno dei cibi poveri per eccellenza stando a quanto scrive Matilde Serao nel suo "Ventre di Napoli". Prodotti a basso costo, ad alto contenuto calorico, ottenuti con gli scarti della pasta di pane.
Dal dopoguerra in poi i taralli sono stati legati ai chioschi di Mergellina e ancora oggi è usuale per gli adolescenti impacciati nelle loro prime uscite romantiche, sgranocchiare i taralli ‘nzogna e pepe in riva al mare, magari con una birra acquistata in qualche supermercato superficiale che non controlla l'età o rubata a casa dei genitori. I primi afflati di vita adulta divisi tra il profumo di salsedine e quel pizzicore alla gola che è un po' colpa del pepe e un po' colpa dell'emozione.
Ci duole dirlo ma l'immagine romantica appena descritta è per l'appunto solo romantica. Pur resistendo questa tradizione, al momento i chioschi del lungomare sono attenzionati dalla procura per i mancati pagamenti dell'occupazione di suolo pubblico e altre irregolarità. Sono quasi tutti chiusi. In realtà la questione è complessa e li avremmo sconsigliati anche se fossero stati tutti aperti: da ormai molti anni la qualità dei taralli di Mergellina è crollata vertiginosamente fatto salvo per qualche eccezione. Per mangiare il vero tarallo napoletano bisogna girare tra i vicoli e cercare le botteghe che li fanno oggi come un tempo. Tutti i taralli che abbiamo selezionato costano circa 1,50 euro al pezzo.
Indirizzo: Via Foria, 212
Abbiamo segnato l'indirizzo storico ma ci sono varie sedi sparse per la città. I napoletani veraci sono però legatissimi alla sede di via Foria perché è qui che i loro nonni venivano a comprare i taralli da portare a casa, anche da fuori comune. Dire "Taralli" a Napoli significa dire "Leopoldo" inevitabilmente, quindi il viaggio deve partire da qui. Il prodotto è verace, classicissimo, con un sentore di pepe perfettamente equilibrato e una ciambellina perfettamente friabile, generosa dose di mandorle. Una delizia. Le mandorle sono quasi tutte racchiuse nell'impasto, qualcuna fuoriesce in superficie.
Indirizzo: Via Toledo, 258
Anche in questo caso abbiamo inserito la sede più iconica ma ce ne sono molte sparse per la città. I più attenti avranno notato il cognome comune e infatti Casa Infante è figlia di una scissione familiare. Ci perdoneranno tutte le parti coinvolte ma possiamo usare le stesse parole sia per Leopoldo sia per Casa Infante, i taralli sono praticamente identici, sono entrambi deliziosi e sono figli della stessa ricetta avendo un avo comune. In città si sono create delle fazioni ma è probabile che in un assaggio al buio in pochi potrebbero riconoscere le differenze. Noi ti suggeriamo di assaggiare entrambi e scegliere da solo il preferito, meritano l'investimento.
Indirizzo: Via Foria, 40
Uno dei panifici più importanti della città e uno di quei rari casi in cui il panificio è riuscito a uscire dai propri confini e diffondersi a macchia d'olio nei supermercati della città senza perdere di qualità. A parte i panificati, parliamo dei taralli: anche in questo caso il prodotto è soddisfacente, friabile ma leggermente dissimile dalla tradizione: solitamente il tarallo ha una superficie molto ruvida invece quelli di Rescigno sono quasi lisci, come i tarallini pugliesi. Le mandorle sono tritate e non intere.
Indirizzo: Via Sanità, 129
Altro indirizzo storico, così antico che ha mantenuto il nome originale: un tempo, il "tarallaro" era un lavoro a parte e non una costola della panetteria. Oggi questo tarallificio è un panificio a tutti gli effetti che copre tutte le ore del giorno: cornetti e dolcetti al mattino, pane e pizzette a pranzo, taralli all day long. Il prodotto è fatto come da tradizione, con una buona dose di mandorle che prorompenti escono dall'impasto e un leggero sentore di sugna, appena accennato, che li fa sembrare leggerissimi. Da provare.
Indirizzo: Via Madonna delle Grazie, 9, Giugliano in Campania (NA)
Ci spostiamo a Napoli Nord per un tarallificio che allieta la provincia da generazioni. Vera e propria istituzione dei taralli, qui puoi trovare un prodotto dall'anima pura, forse anche sfrontata. Il tarallo di Alfredo è un po' oltre: spiccato pepe, un po' grasso, tante mandorle ma essendo tutto assai, è anche tutto equilibrato, per un gusto pieno, soddisfacente. Caratteristica è la cottura, un po' oltre, il che li rende oltremodo friabili.