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17 Gennaio 2025 18:00

Dolphin Safe e tonno in scatola: cos’è e come funziona il marchio che tutela i delfini

Negli anni '60 e '70 la pesca intensiva ha provocato una vera strage di delfini: da quegli episodi disastrosi è nato il marchio Dolphin safe. Ecco cos'è, a cosa serve e dove si trova.

A cura di Francesca Fiore
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Mangiare bene, un'espressione che ha un significato molto ampio: non vuol dire solo mangiare in modo equilibrato, ma anche consumare prodotti che non danneggino volontariamente l'ambiente o altre specie viventi. Così come si dovrebbero fare scelte attente in merito agli acquisti di carne, anche quando ci riforniamo di scatolette di tonno al supermercato occorre fare attenzione. Perché? Le pratiche di pesca, infatti, potrebbero essere invasive e responsabili di danni non solo all'ecosistema marino, ma anche alle specie che lo abitano. Ecco perché oggi ti spieghiamo cos'è il marchio Dolphin Safe e perché è importante cercarlo, quando si scelgono i prodotti da acquistare.

Cos'è il marchio Dolphin Safe e perché è importante

Per tutelare i consumatori e garantire la qualità dei prodotti ittici, sono nate diverse certificazioni volontarie che vanno oltre le normative nazionali. Queste certificazioni, come il marchio MSC (Marine Stewardship Council), garantiscono che il pesce provenga da una pesca sostenibile e che non ci siano miscelazioni con altre specie.

Il marchio Dolphin Safe è un'etichetta che viene apposta sui prodotti ittici, in particolare sul tonno, per certificare che durante la loro pesca non siano stati coinvolti o danneggiati i delfini: è stato creato dall'Earth Island Institute, un'organizzazione non governativa statunitense che si dedica alla protezione dell'ambiente marino e alla conservazione della biodiversità.

La pesca del tonno, soprattutto nell'Oceano Pacifico, veniva tradizionalmente effettuata con una tecnica chiamata "circuito" (purse seine). Questa tecnica consiste nell'accerchiare i banchi di tonno con una rete a forma di sacco. Il problema è che spesso i delfini nuotano insieme ai banchi di tonno e rimangono intrappolati nelle reti, che causano loro la morte.

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Questo problema diventò impattante soprattutto negli anni '60 e '70, quando questo tipo di pesca nell'Oceano Pacifico orientale causò una strage di delfini, che venivano catturati accidentalmente nelle reti insieme ai tonni. La pratica cruenta suscitò un'ondata di indignazione a livello internazionale e portò alla nascita di un movimento per la tutela dei delfini.

Il marchio "Dolphin safe" indica che il tonno è stato pescato con metodi che non danneggiano i delfini. Le aziende che utilizzano questa etichetta si impegnano a rispettare una serie di standard, tra cui:

  • Nessuna cattura intenzionale di delfini: le reti non devono essere utilizzate per circondare i delfini.
  • Rilascio immediato: se accidentalmente un delfino viene intrappolato nella rete, deve essere liberato immediatamente.
  • Osservatori a bordo: le navi da pesca devono avere a bordo osservatori indipendenti che monitorino le operazioni di pesca e verifichino il rispetto delle norme.

Scegliendo prodotti con questa etichetta, hai la certezza che il tonno che stai acquistando proviene da una pesca che non danneggia i delfini. Puoi trovarlo sulle scatolette di tonno e su altri prodotti a base di tonno.

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Le critiche al marchio Dolphin Safe

Nel corso degli anni ci sono state delle critiche al modello del Dolphin Safe e da quelle si deve ripartire per migliorare gli standard di certificazione. In particolare, le critiche si sono concentrate sul fatto che questo marchio tuteli esclusivamente i delfini, senza andare oltre in termini di sostenibilità totale delle pratiche di pesca. È importante, infatti, considerare l'impatto complessivo della pesca sull'ecosistema marino e promuovere pratiche di pesca sostenibili che tengano conto di tutte le specie coinvolte.

Alcuni sostengono che i requisiti per ottenere la certificazione Dolphin Safe siano eccessivi e onerosi per le aziende di pesca, limitando così la competitività e aumentando i costi per i consumatori, cosa che si verifica anche per altre certificazioni. È stata sollevata la questione della mancanza di trasparenza nella gestione e nel controllo delle certificazioni, con il rischio di pratiche corruttive o di elusione delle norme.

Nel 2001, l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha inoltre condannato gli Stati Uniti per aver imposto restrizioni alle importazioni di tonno da paesi che non rispettavano le norme Dolphin Safe: questa decisione ha sollevato dubbi sulla legittimità delle misure protezionistiche adottate per tutelare i delfini.

Nonostante le critiche, il marchio Dolphin Safe ha rappresentato un importante passo avanti nella tutela dei delfini e nella promozione di una pesca più sostenibile. Tuttavia, è fondamentale continuare a migliorare questo sistema e a promuovere un approccio omnicomprensivo alla gestione delle risorse marine.

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