I cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri sono in grado di 'modificare' il cervello. È quanto appreso da una ricerca condotta in Germania: "Il cervello cambia le sue connessioni durante il consumo di patatine e alimenti simili".
Tutti, o quasi, vanno pazzi per i cibi ultraprocessati, quegli alimenti ai quali fatichiamo a rinunciare e realizzati appositamente per indurci quasi una necessità di consumarli con regolarità. Si tratta di cibi poveri dal punto di vista nutrizionale, ma ricchi per quanto riguarda sale, zuccheri, grassi idrogenati e additivi chimici. Insomma, niente di sano, ma tutto particolarmente gradito al palato e al quale si fa fatica, complessivamente, a dire di no.
Recentemente si è scoperto come buona parte di questi cibi sia in grado di modificare, letteralmente, il nostro cervello. Uno studio condotto in Germania e pubblicato sulla rivista scientifica Cell Metabolism infatti ha appurato come spuntini quotidiani a base di cibo malsano siano in grado di ridurre la preferenza del cibo a basso contenuto di grassi. È stata realizzata un'analisi: "… randomizzata e controllata con partecipanti di peso normale esposti a uno spuntino (un budino, ndr) ad alto contenuto di grassi e di zucchero", mentre a un altro campione è stato sottoposto per lo stesso periodo "… uno spuntino a basso contenuto di grassi e poco contenuto di zucchero in aggiunta alla loro dieta regolare". Il tutto monitorando l'attività celebrare delle persone coinvolte nell'esperimento per un totale di 8 settimane. Cosa ne è emerso? Il consumo del budino ad alto contenuto di grassi e alto contenuto di zuccheri ha diminuito la preferenza per il cibo, invece, più light.
Ma che cosa significa, e da cosa dipende, tutto ciò? In poche parole e sintetizzando all'estremo: mangiare con regolarità cibi contenenti elevate quantità di zuccheri e grassi può modificare le connessioni neurali e condizionare il cervello. Chi ha condotto la ricerca, gli studiosi del Metabolism Research di Colonia, hanno scoperto come il cervello del gruppo che aveva mangiato per due mesi il budino meno salutare ha sviluppato una maggiore risposta ai cibi ricchi di zuccheri e grassi, capaci di stimolare la produzione di dopamina, molecola associata alla percezione del piacere. I ricercatori hanno scoperto come al termine delle 8 settimane il cervello avesse ristrutturato le sue connessioni per apprendere, in modo inconscio e prolungato, a preferire questi cibi soddisfacenti a quelli a minore contenuto di grassi e zucchero. Una volta memorizzate le informazioni, infatti, queste vengono immagazzinate dal cervello a lungo termine.
"Le nostre misurazioni dell'attività cerebrale hanno mostrato che il cervello cambia le sue connessioni durante il consumo di patatine e alimenti simili. Impara inconsciamente a preferire questi cibi che lo appagano", ha detto il dottor Marc Tittgemeyer, responsabile dello studio in questione.