Ancora poco conosciuta ma non per questo da sottovalutare: parliamo della dipendenza da zuccheri, una nuova pericolosa condizione legata a un consumo eccessivo e pericoloso di alcuni alimenti. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Gli zuccheri appartengono alla famiglia dei carboidrati, componenti essenziali per il nostro organismo di cui costituiscono la principale fonte di energia. Presenti in forme e quantità variabili in quasi tutti gli alimenti, gli zuccheri dovrebbero essere consumati con attenzione e, come sempre, senza esagerare: un consumo eccessivo di zucchero infatti può comportare forme di obesità e diabete o causare una vera e propria dipendenza. Sempre più diffusa nei paesi occidentali e legata a uno stile di vita poco equilibrato e ricco di prodotti e snack preconfezionati, la dipendenza da zuccheri si manifesta con sintomi più o meno gravi e, come tutte le dipendenze, non dovrebbe essere sottovalutata. Ecco come riconoscere, da cosa deriva e come affrontare e superare la dipendenza da zuccheri.
Parliamo di zucchero ma sarebbe più corretto usare il plurale: esistono infatti diverse tipologie di zucchero, vero e proprio carburante e fonte di energia per il nostro organismo, e non tutte sono dannose o nocive per la nostra salute. La parola zucchero viene spesso associata allo zucchero bianco ma da un punto di vista chimico è necessario distinguere diverse tipologie: quello bianco è il saccarosio, ben diverso dal glucosio. In natura, per esempio, glucosio e fruttosio sono ampiamente presenti in frutta e verdura, considerati fonti "sane" di questo macro nutriente: assumere frutta e verdura in grandi quantità non causa una dipendenza da zuccheri ma, al contrario, è una scelta alimentare consigliata e salutare.
Di quali zuccheri parliamo allora se trattiamo di dipendenza? Gli zuccheri in grado di creare dipendenza, rivelandosi poi nocivi per il nostro organismo, sono quelli che troviamo nei cibi e nelle bevande trattate e prodotte industrialmente, sono gli zuccheri raffinati, presenti in quasi il 75% dei cibi confezionati.
Consumare grandi quantità di bevande zuccherate, sostanze dolcificate e dolcificanti, bevande alcoliche, biscotti e merendine ci fa assumere (senza esserne davvero consapevoli) un quantitativo di zuccheri totali decisamente superiore alla soglia raccomandata dall'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dalla Fda (Food and Drug Administration) che si attesta sotto la soglia del 10% di energia totale giornaliera. Parliamo di zuccheri definiti raffinati, di rapido assorbimento ma prive di nutrimento, tanto da rientrare nel variegato universo delle "calorie vuote".
Come si sviluppa questo tipo di dipendenza? La risposta è tutta nella reazione che lo zucchero innesca nel nostro organismo. Quando mangiamo alimenti zuccherati, il nostro cervello rilascia degli ormoni oppioidi nel sistema nervoso, che a loro volta sono responsabili di un senso di appagamento e benessere. Non occorre essere dei piccoli chimici per capire che lo zucchero, attivando i neurotrasmettitori, ci fa produrre dopamina e, quindi, ci "fa sentire felici".
Come si passa da questo senso di appagamento a un processo di dipendenza? Il nostro cervello trae piacere dallo zucchero e, automaticamente, ne chiede sempre di più, abbassando anche la soglia di tolleranza che si crea nel breve periodo: proprio come una droga quindi, più zucchero assumiamo più ne vogliamo, più ne vogliamo più ne assumiamo e così all'infinito, in un circolo vizioso che porta a una vera e propria dipendenza.
Come si manifesta la dipendenza da zuccheri? A differenza di altre dipendenze ormai ampiamente riconosciute, quella da zuccheri risulta più difficile da individuare anche se la sua diffusione, soprattutto nei paesi occidentali e più industrializzati, inizia a generare grande preoccupazione. Come si "manifesta" la dipendenza da zuccheri? I segnali e i sintomi sono diversi, alcuni molto chiari, altri meno facili da riconoscere perché spesso legati e inglobati in uno stile di vita poco sano.
Tra i segnali più evidenti troviamo: alimentazione compulsiva, desiderio di assumere sempre più zuccheri e sempre più spesso, innescando il così detto "sistema di ricompensa", carie dentali, insonnia e disturbi del sonno, emicrania, problemi della pelle come acne e forme di dermatite, cali di energia e aumento di peso.
La presenza di glucosio nel sangue viene regolata da due ormoni, l'insulina e il glucagone: in base alla maggiore o minore quantità di zuccheri assunti, questi ormoni abbassano o alzano il nostro indice glicemico che dovrebbe essere sempre mantenuto a un livello costante. Il consumo eccessivo di zuccheri può comportare uno sbalzo di questo indice, provocando forme di diabete e obesità.
Da non sottovalutare i segnali e le alterazioni dello stato emotivo: un consumo eccessivo di zuccheri può provocare stati di ansia o iperattività, riduzione della capacità di concentrazione e, in caso di astinenza, nervosismo, mal di testa, agitazione, stanchezza, sbalzi di umore e depressione.
Il primo passo per affrontare la dipendenza da zucchero è riconoscerla: è solo attraverso la consapevolezza che si possono trovare soluzioni e strategie efficaci per superarla, migliorando le proprie abitudini alimentari.
Come fare? Nel caso della dipendenza da dolce, è importante sapere che il nostro corpo ricerca non lo zucchero in sé ma il gusto dolce che possiamo facilmente trovare anche in altri alimenti: è importante quindi ridurre gradualmente il consumo di zuccheri raffinati, sostituendoli con altri ingredienti.
Evitiamo prodotti industriali e confezionati, snack, bibite gassate, sostituiamoli con cibi freschi, frutta, verdura, cereali, latte, latticini, carne, pesce e legumi: tutti alimenti che, ben bilanciati, non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta.
Un ottima soluzione alla dipendenza da zuccheri è praticare attività fisica: il movimento permette di smaltire il grasso in eccesso presente nel nostro corpo, ottimizzare i livelli di glicemia nel sangue, aumentare il senso di benessere ed equilibrio fisico e mentale.