Prezioso frutto spontaneo dell’albero del carrubo, la carruba viene macinata per ottenere due tipologie di prodotti in polvere: la farina di semi di carruba, un eccellente addensante naturale molto usato in pasticceria, e la farina di polpa, un incredibile prodotto simile al cacao mi privo di caffeina. Ecco tutte le caratteristiche e gli utilizzi di entrambe le tipologie.
La carruba è il frutto spontaneo dell’albero del carrubo, una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Caesalpiniaceae che originaria della Siria ma ormai diffusa in tutta la zona mediterranea, in particolare in Marocco e Portogallo ma non solo: per esempio è molto diffusa in Sicilia e infatti la regione è una delle maggiori produttrici di farina di carruba.
La pianta è facile da riconoscere, così come i suoi frutti: sono lunghi baccelli marrone scuro dotati di polpa e di semi, che crescono tra foglie lucenti e piccoli fiori. L’utilizzo principale della carruba è essere polverizzata tramite macinazione, perché con questo sistema si ottengono due preparati entrambi utilissimi in cucina, soprattutto nel mondo della pasticceria.
Quando viene macinato l’intero baccello essiccato si ottiene la farina di polpa di carruba (o semplicemente farina di carruba), apprezzata per il suo sapore dolce e la similitudine con il cacao, mentre quando si macinano i semi essiccati si ottiene la farina di semi di caruba, usata soprattutto come addensante e stabilizzante.
È facile confondere i due prodotti perché all’aspetto sono molto simili, entrambi sono naturali e versatili, ma è bene conoscerne le caratteristiche individuali e le differenze in modo da potere usare tutte e due i prodotti al meglio delle loro possibilità.
La produzione di entrambe le farine inizia da un procedimento uguale, ovvero la raccolta dei baccelli maturi e l’essiccazione, che avviene naturalmente tramite l’esposizione al sole. Qui poi i due prodotti si distinguono in base alla parte del frutto che viene macinato.
La farina di polpa prevede la macinazione dei baccelli pieni di polpa essiccata e il risultato della lavorazione è una polvere marrone chiaro, naturalmente dolce e zuccherina e dal sapore che ricorda incredibilmente quello del cacao. Proprio per questo il suo impiego è principalmente in pasticceria come sostituto del cacao in dolci, biscotti e bevande, utile per chi non può mangiarne perché la farina di polpa di carruba è priva di caffeina, meno amara e con un profilo aromatico più delicato. Il gusto è talmente simile a quello del cacao che con la farina di polpa di carruba vengono preparati anche cioccolati, creme al cioccolato e tavolette di cioccolato.
La farina di semi di carruba, invece, si ottiene dalla macinazione dei soli semi essiccati estratti dai baccelli ed è conosciuta anche come “gomma di carruba”: è molto meno dolce rispetto alla farina di polpa e infatti non viene usata come ingrediente ma per un’altra sua caratteristica molto utile. Questa farina ha la capacità di assorbire acqua fino al 40% e questa proprietà la rende un’eccellente addensante naturale, ma anche notevoli capacità gelificanti ed emulsionanti. Per questo in cucina viene usata come addensante e stabilizzante in gelati, creme e salse.
Dal punto di vista nutrizionale le due farine di carruba hanno un profilo molto simile: entrambe hanno pochi grassi, molte fibre, tante vitamine (come la vitamina E e alcune del gruppo B) e minerali (tra cui calcio, magnesio e potassio). Non contengono caffeina, motivo per cui la farina di polpa è un ottimo sostituto del cacao per chi cerca alternative più leggere o meno stimolanti, e sono entrambe farine naturalmente prive di glutine, il che le rende adatte a chi soffre di celiachia o intolleranza.
Come utilizzare le due farine di carruba in cucina nella vita di tutti i giorni? È molto facile: la farina di polpa è particolarmente adatta alla preparazione di dolci, quindi puoi impiegarla come sostituto totale o parziale in torte, biscotti, muffin, pancakes e creme. Non solo: la puoi usare proprio come faresti con la polvere di cacao, quindi per preparare bevande calde o fredde, meno amare e prive di caffeine. Per esempio si presta benissimo per ottenere un'ottima cioccolata calda, più leggera e meno stimolante rispetto a quella classica.
Per quanto riguarda la farina di semi, invece, come ti abbiamo spiegato è un eccellente addensante e stabilizzante, quindi nella vita quotidiana la puoi usare come additivo naturale nelle ricette sia dolci che salate che richiedono una certa consistenza, dai gelati ai budini, dalle vellutate alle salse. Inoltre la farina di semi è meno dolce ed è delicatissima, per questo puoi utilizzarla senza che alteri il sapore originale degli ingredienti. Anche in questo caso puoi aggiungere la farina in bevande calde o fredde: provala, per esempio, quando prepari il frappè e otterrai una bevanda cremosa il doppio.