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17 Febbraio 2023 16:00

Diamo i voti all’Intelligenza Artificiale sulla cucina italiana: non è andata benissimo

Abbiamo interrogato l'Intelligenza Artificiale sulla cucina italiana. Tra storia, tradizione, leggende e ricette, il responso non è stato certo dei più positivi. Le peggiori risposte? Su carbonara, pizza e arancini.

A cura di Alessandro Creta
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Quanto ne sa l'Intelligenza Artificiale della cucina italiana, delle sue ricette nonché della sua storia? Abbiamo sottoposto l'AI a un'interrogazione con al centro il cibo nostrano e la cultura gastronomica nazionale, facendo ricorso anche ad alcune domande a trabocchetto (di fronte alle quali, in verità, potrebbe inciampare anche qualche essere umano). Come è andata? Scopriamolo attraverso i nostri voti.

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Abbiamo interrogato l'Intelligenza Artificiale sulla cucina italiana, e (spoiler alert) non è andata proprio benissimo. Tramite Chat Gpt, la piattaforma in cui si può chattare direttamente con un'IA chiedendole la qualunque, ci siamo metaforicamente travestiti da professori, decidendo di sottoporre alcune domande sulla storia e sulla cultura della gastronomia del Belpaese.

Il risultato? Abbiamo scelto di rimandare l'intelligenza virtuale a settembre, dandole nel frattempo tempo e possibilità di studiare e approfondire la sua conoscenza della cucina nazionale. I temi caldi della nostra discussione? Carbonara e pizza ovviamente, tra i capisaldi della cultura cibaria italiana, ma anche qualche accenno di storia accanto a ricette e ingredienti.

Intelligenza Artificiale: bocciata sulla pizza, rimandata sulla carbonara

Il primo argomento che ci è sembrato quasi naturale sottoporre all'Intelligenza Artificiale ha riguardato la carbonara. Seppur nel corso del tempo siano sbucate versioni su versioni di questa ricetta (la carbonara di mare e la carbonara vegana sono solamente due esempi) è consolidato come la carbonara originale sia un must della nostra cucina.

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Se si può accettare il dibattito tra pasta corta e pasta lunga (tra l'altro, l'intelligenza artificiale propende per spaghetti o bucatini) ci fa un po' drizzare i capelli la scelta della pancetta tra gli ingredienti della ricetta. Non solo, a una precisa domanda a trabocchetto riguardo il bacon il robot dell'altra parte dello schermo non ha voluto prendere le distanze, dandoci le quantità utilizzabili pure per questo ingrediente. Va detto, comunque, come nella preparazione l'IA citi il guanciale (alternativo alla pancetta) così come il mix tra pecorino romano e Parmigiano Reggiano. Per quanto riguarda la ricetta, insomma, la sufficienza viene raggiunta a malapena: passi pure la pancetta, ma il bacon proprio no. E per fortuna nessuna menzione alla carbonara tirolese: voto 6-.

Già che c'eravamo non potevamo non chiedere le dosi della panna. Fortunatamente però il suo utilizzo viene immediatamente smentito dal nostro amico virtuale. "La panna non è un ingrediente tradizionale nella carbonara e non è incluso nella ricetta classica. La carbonara è un piatto semplice che si basa su pochi ingredienti di qualità, come pancetta o guanciale, uova, formaggio grattugiato, pepe nero e pasta. L'aggiunta di panna può cambiare il gusto e la consistenza del piatto". La domanda era a trabocchetto ma apprezziamo lo slalom tra le insidie: l'Intelligenza strappa qui un 6,5.

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La media crolla clamorosamente quanto interroghiamo l'intelligenza sulla storia proprio della carbonara. Qualche tempo fa avevamo parlato della prima ricetta scritta di questo piatto, apparsa nero su bianco nel 1954 sulle pagine de La Cucina Italiana. Ebbene, l'IA non solo si conferma poco ferrata sulle date, ma fa una confusione tale tra nomi e periodi storici da farci rabbrividire. "La prima ricetta scritta conosciuta della pasta alla carbonara risale al 1950, quando la giornalista e scrittrice culinaria Pellegrino Artusi (capiamo la questione gender fluid, ma qui ci pare un po' esagerata quanto anacronistica, ndr) pubblicò una versione della ricetta nel suo famoso libro di cucina La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene". Da dove cominciare con le correzioni a matita blu? Pellegrino Artusi (comunque, non un giornalista) è stato sì l'autore del suddetto manuale, ma nel 1950 era passato a miglior vita già da 39 anni. Quella del 1911 fu, tra l'altro, anche l'ultima edizione curata direttamente dall'autore del libro. E, come detto, non fu tra le sue pagine ad apparire la prima ricetta scritta. Voto sulla storia della carbonara (e dell'Artusi) decisamente negativo: 3.

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Sempre parlando di pasta non bene quando chiediamo della cottura a fuoco spento. Secondo l'Intelligenza Artificiale, infatti, "… la pasta non dovrebbe essere cotta a fuoco spento. La pasta ha bisogno di essere cotta in acqua bollente per cuocersi correttamente e per raggiungere la giusta consistenza". Un consiglio per il ripasso a casa: leggersi le nostre istruzioni riguardo la cottura passiva. Più di 5 non ce la sentiamo di dare.

La media si risolleva parlando però di amatriciana. Dopo qualche tentennamento sulla carbonara, abbiamo interrogato l'Intelligenza Artificiale su un altro primo piatto caratteristico della cucina laziale. Qui però niente scivoloni particolari: spaghetti o bucatini, guanciale o (ancora lei) pancetta, peperoncino, pomodori pelati, pecorino e pepe fresco. Ci siamo, ma la domanda era facile: voto 7.

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Riguardo le Fettuccine Alfredo, prossimo argomento, però non volevamo leggere tutto ciò : "Le Fettuccine Alfredo sono un piatto a base di pasta tipico della cucina italiana che deriva dalla tradizione romanesca". Di fronte alla nostra espressione un po' di disappunto, poi, un tentavo di tornare sulla giusta rotta: "Questa ricetta è diventata molto popolare negli Stati Uniti durante il XX secolo e oggi è conosciuta come una delle specialità della cucina italian-americana". Voto? 6-, benché nate a Roma le Fettuccine Alfredo sono tutto fuorché un piatto tipico della nostra cucina. Per quanto, va detto, all'estero sia diffusa questa considerazione.

Dal Lazio voliamo in Sicilia, sottoponendo il nostro alunno virtuale alla domanda delle domande: come si chiama la più celebre preparazione a base di riso della Trinacria, arancino o arancina? L'Intelligenza artificiale non risponde in modo proprio esatto: "In Italia si dice ‘arancino‘. Tuttavia, la parola ‘arancina‘ è comunemente usata in Sicilia". Se a Palermo non avrebbero niente da ridire a riguardo, chissà cosa penserebbero in provincia di Catania, dove la variante ammessa è solo quella mascula. Voto? 5 e mezzo ma solo perché ci sentiamo magnanimi. Noi, dopotutto, abbiamo chiesto lumi a riguardo anche all'Accademia della Crusca.

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Dalla pasta passiamo alla pizza. E nello specifico passiamo alla Margherita. Ci sono varie teorie, storie e leggende circa la nascita della pizza per eccellenza, tanto consolidate quanto allo stesso tempo smentite da storici del settore. Una di queste leggende? L'invenzione della Margherita per opera del napoletano Raffaele Esposito: storia sicuramente romantica quanto smentita da più fonti. "La pizza Margherita è stata inventata dal pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito nel 1889 – afferma l'IA – Esposito creò questa particolare pizza in onore della regina Margherita di Savoia, che in quel momento stava visitando Napoli. La pizza Margherita era decorata con i colori della bandiera italiana, con pomodoro rosso a rappresentare il sangue dei martiri, mozzarella bianca per il colore delle Alpi e basilico verde per quello delle colline". Tutto bellissimo, peccato come nulla di ciò sia vero. La storia però è diffussissima nel web e nella considerazione popolare, e l'Intelligenza Artificiale non ha certo la possibilità di attestare direttamente la veridicità delle informazioni da cui pesca per le sue risposte. Più di 5, però, non ce lo sentiamo di dare.

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Quello che i piatti non dicono
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