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26 Agosto 2022 15:54

Di che cosa sanno gli insetti? Possono simulare il sapore della carne: lo dice uno studio

Le larve della farina, appositamente trattate, restituirebbero aromi e sentori riconducibili alla carne. È quanto emerso da una ricerca condotta in Corea del Sud. Così si profila una soluzione sostenibile a basso impatto ambientale per la nostra alimentazione.

A cura di Alessandro Creta
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Secondo una recente ricerca condotta in Corea del Sud, alcuni insetti sono in grado di restituire ai piatti il sapore della carne. Nello specifico gli aromi conferiti dai vermi della farina potrebbero, un giorno, essere usati sui cibi pronti non solo come ulteriore fonte di proteine ma anche per dare un gusto più carnoso ai piatti stessi.

Stando allo studio della Wonkwang University (presentato in occasione del meeting dell'American Chemical Society) questi insetti, adeguatamente lavorati, potrebbero essere più saporiti di quanto molta gente non creda, capaci di conferire alle pietanze note e sentori di carne. Risultando, in questo modo, una possibile alternativa più rispettosa dell'ambiente alle tradizionali opzioni a base di carne tradizionale.

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Gli esemplari di vermi della farina, adeguatamente trattati e cucinati con lo zucchero, hanno restituito un aroma molto simile a quello della carne. Il motivo per cui possono essere una possibile soluzione per ridurre le emissioni di gas serra, prodotte dagli allevamenti intensivi di animali? A spiegarlo è direttamente il ricercatore che ha condotto lo studio.

Insetti per una dieta rispettosa dell'ambiente

"Gli insetti sono una fonte di cibo nutriente e salutare con elevate quantità di acidi grassi, vitamine, minerali, fibre e proteine ​​di alta qualità, come quelle della carne", afferma In Hee Cho, ricercatore che ha guidato lo studio in questione. “Molti consumatori hanno bisogno di proteine ​​animali nella loro dieta, tuttavia, l'allevamento tradizionale produce più emissioni di gas serra rispetto alle automobili. D'altra parte, l'allevamento di insetti richiede solo una frazione di terra, acqua e mangime rispetto a quello tradizionale".

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I vermi della farina, in questo caso, non fungerebbero ovviamente come sostituto della carne, bensì come condimento in grado di restituire ai piatti un sentore capace di ricordare la carne stessa. Un piatto a base vegetale o un cibo pronto, insomma, arricchiti con questo speciale insaporitore potrebbero dare la percezione di star mangiando qualcosa in cui siano presenti le proteine animali alle quali siamo abituati.

I ricercatori, attraverso i resoconti di un gruppo di volontari, hanno dichiarato come i vermi della farina riescano a restituire questa percezione quando cotti con lo zucchero, mentre emanano una sorta di aroma simile al mais dolce se preparati al vapore. Le versioni arrosto e fritte, invece, hanno una maggiore somiglianza con i gamberetti.

Secondo le Nazioni Unite, la popolazione mondiale dovrebbe di gran lunga superare i 9 miliardi di persone entro il 2050, arrivando a 11 miliardi nel mezzo secolo successivo. Nutrire tutti con carne animale richiederà maggiori quantità di mangimi, acqua e risorse della terra per gli allevamenti, responsabili di gran parte dei gas serra emessi in atmosfera. Sono quindi necessarie fonti proteiche più sostenibili e il consumo di insetti potrebbe essere tra le possibili soluzioni a salvaguardia dell'ambiente.

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Il futuro, dopotutto, sembra andare in questa direzione. Consumati già abbondantemente nei Paesi asiatici, gli insetti potrebbero entrare nel giro di qualche anno anche nella dieta degli occidentali.

Senza tirare in ballo il celebre casu marzu sardo, alcuni insetti li ingeriamo inconsapevolmente, usati come coloranti naturali, e in pochi mesi in gran parte d'Europa potremmo ritrovare in vendita anche i grilli  oltre alle locuste.

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Quello che i piatti non dicono
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