Menu degustazione di un’ora e quaranta minuti in cui gustare solamente i dolci. L’idea è di Federico Rottigni, pastry chef con esperienze da Cannavacciuolo e Cracco, che vuole conquistare la Stella Michelin con i suoi dessert come successo a René Frank al Coda di Berlino, altro ristorante di fine dining con soli dolci in carta.
Un ristorante gourmet che propone un menu degustazione di un’ora e quaranta minuti in cui provare solamente i dolci. L’idea è di Federico Rottigni, pastry chef che a Milano ha aperto il Dessert Bar, un elegante ristorante totalmente dedicato ai fine pasto. Durante il “Dessert dining show” l’esperienza coinvolgerà tutti i sensi per far vivere al cliente una dimensione teatrale della cena, come succede all’Ultraviolet di Shanghai.
I menu degustazione proposti, da 52 euro e da 64 euro, mettono al centro l’emotività perché partono dalle idee e non dagli ingredienti: ogni piatto nasce da un’emozione e viene costruito attorno ad essa, definendone successivamente ingredienti e sapori. Ogni portata è accompagnata da un cocktail a bassa gradazione alcolica e anche i dolci sono stati “de-dolcificati”, per permettere ai clienti di gustare a pieno tutta l’esperienza. Il gioco è sulle consistenze, le temperature, le acidità, nell’universo della pasticceria. Tutto il menù è gluten free, e anche l’alcool all’interno dei cocktail è controllato.
I posti sono 11 (la prenotazione è obbligatoria), sviluppati attorno ad un bancone dove Federico Rottigni disegna i piatti e coinvolge i commensali: con l’arrivo di ogni portata, anche l’ambiente cambia, in un gioco di luci, suoni e profumi ideati dal pasticcere, in una fortissima sinestesìa sensoriale.
Il progetto è sicuramente ambizioso per lo chef classe ‘90 che sogna la Stella Michelin nel suo Dessert Bar che arriva in cucina quasi per caso: “Ne sono stato rapito! Capii che volevo fare il cuoco…Poi mi sono ritrovato seduto a pranzo con Gualtiero Marchesi. Le parole del Maestro sono state per me un’illuminazione”. Il grande chef suggeriva a Rottigni di entrare in pasticceria prima di intraprendere la carriera da cuoco e così il milanese entra nella pasticceria di Ernst Knam. Doveva essere uno stage di sei mesi, sono diventati due anni.
Lasciato il maestro tedesco, Federico vola a Orta San Giulio alla corte di Antonino Cannavacciuolo nella sua Villa Crespi per poi passare da Carlo Cracco e Pascal Piermattei. Per lui esperienze anche all'estero, in Norvegia. Proprio in Scandinavia ha maturato la scelta di aprire questo bar unico nel suo genere in Italia, e di farlo nella sua città natale.
Dessert Bar Milano
Via Crocefisso, 2 Milano
tel. 02 23 05 46 78
dessertbarmilano.com