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22 Novembre 2019 7:00

Scabeat: il nuovo progetto di Davide Scabin al Mercato Centrale di Roma

Lo chef Due Stelle Michelin prosegue il sodalizio con Umberto Montano e dopo Torino sbarca anche nel Mercato Centrale Roma con lo Scabeat. Tradizione piemontese e romanesca fuse in un corpo solo, grazie alla fantasia vulcanica del cuoco torinese che strizza l'occhio alle cucine regionali italiane proponendo un menu ricco e interessante per il suo ristorante capitolino.

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Davide Scabin apre Scabeat
Lo chef all’interno del Mercato Centrale Roma

Il sodalizio tra Umberto Montano con il suo Mercato Centrale e Davide Scabin ha portato lo chef piemontese a Roma. Da alcuni giorni si è preso la scena gastronomica della capitale con l’apertura in grande stile di Scabeat, il nuovo ristorante al primo piano del Mercato Centrale Roma.

Il format vincente di Montano, un lungimirante imprenditore di origini lucane, partito da Firenze ed arrivato a Torino ha permesso l’incontro tra i due, un colpo di fulmine che ha invogliato il patron a trascinare il Due Stelle Michelin nella Città Eterna.

Il format di Scabeat è interessante: una cucina che trae forza dalla tradizione ma la reinterpretata in modo divertente, più che innovativo. Da qui il nome, un riferimento alla Beat Generation di cui il cuoco fa parte orgogliosamente, con la rottura verso il passato, leitmotiv della filosofia di Scabin che lo ha portato al 28° posto nella classifica del 50Best World Restaurants.

Apertura in grande stile

Il primo servizio dello Scabeat è stato preceduto da una serie di eventi che hanno portato la brigata a cucinare per 15 ore consecutive: dalla mezzanotte dell’8 Novembre alle 4 del mattino del 9 Novembre c’è stato un party su invito per 200 persone con il Dj Claudio Coccoluto ad accompagnare la serata, la cui musica è stata scandita dall’uscita dei piatti.

Dalle 7 alle 11 del mattino c’è stato il turno dei tassisti romani invitati a colazione, offerta dal Mercato Centrale, dedicata a chi finiva il turno e a chi lo cominciava a quell’ora.

Infine, un pranzo stampa, con degli invitati speciali: uomini e donne over 80 che hanno assaggiato tutti i piatti studiati da Scabin per giudicare l’abilità dello chef nella cucina romanesca perché “La nonna è la Spada di Damocle di ogni cuoco italiano” ha spiegato lo chef.

Montano e Scabin
L’imprenditore e il suo chef

Lo Scabeat: progetto e menù

Dopo la maratona che farebbe impallidire il buon Mentana, l’apertura vera e propria, con lo stile particolare di Scabin che non si limiterà a riproporre la propria cucina, ma proverà a portare i piatti della tradizione piemontese, adattandoli alla romanità con incursioni di altre regioni (da qui la paura per il giudizio dei nonni).

Inizialmente il ristorante sarà aperto solo per pranzo e cena ma l’obiettivo è quello di riuscire ad offrire ai clienti anche la prima colazione, con lo chef presente in loco dalla domenica al martedì per poi rientrare a Torino e dedicarsi al Combal.Zero, al Carbone Bianco e alla sua prossima apertura, con il ristorante della Juventus al J Hotel.

Il menu prevede il Vitello Tonnato, gli Agnolotti del plin al sugo d’arrosto, la tagliata di piemontese servita in purezza ed altri piatti tipici delle cucine savoiarde a cui rispondono lo Scamone d’agnello brodettato o il Falso saltimbocca. In mezzo troviamo le tagliatelle all’uovo per l’Emilia o i polipetti alla luciana per la Campania in un miscuglio che unisce Nord e Sud e una particolarità molto Scabin-Style: le pietanze sono servite direttamente nelle pentole.

I prezzi, capitolo importante per chi fruisce della cucina di un "mercato" per quanto moderno sia il format, sono molto competitivi: si assestano intorno ai 20 euro per il pranzo ed intorno ai 40 per la cena.

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Quello che i piatti non dicono
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