Nel corso degli anni ci sono state molte diete strampalate: alcune prevedono parassiti, altre ormoni e altre ancora di bere olio o acqua zuccherata prima dei pasti. Scopriamo le diete più strane mai esistite.
Quando pensiamo alla parola dieta, pensiamo soltanto a una cosa: mangiare poco. In realtà questo termine viene spesso utilizzato in maniera impropria: l’etimologia della parola risale al latino diaeta, che deriva a sua volta dal termine greco diaita che vuol dire letteralmente “stile di vita”. Basta questa piccola precisazione semantica per capire che seguire una dieta non significa necessariamente “fare il digiuno”: si tratta piuttosto di imparare a conoscere quali sono gli alimenti giusti da mangiare quotidianamente, ossia quelli che posseggono tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno e, in questo senso, la dieta mediterranea rappresenta un must da cui non si può prescindere.
Fatta questa (non tanto) piccola premessa, è intuitivo capire che, se il nostro obiettivo è perdere peso, una dieta o, per usare il termine corretto, regime alimentare, non deve mai essere particolarmente restrittivo: il segreto per riuscire a raggiungere il peso ideale e, soprattutto, riuscire a mantenerlo nel tempo, è adottare uno stile di vita continuo e duraturo. Partire, quindi, da un’educazione alimentare che, purtroppo, ancora oggi viene sottovalutata. E se non viene presa in considerazione oggi, figuriamoci come poteva esserlo in passato: in questo articolo, vogliamo parlare di tutte quelle strane diete del passato che poggiano su dati spiritualistici, esperienze personali o che semplicemente seguono una moda, ma che, per fortuna, oggi sono state superate (ma forse non del tutto).
Apriamo meravigliosamente questa lista con una dieta abbastanza semplice, il cui motto è sostanzialmente: "la cosa più importante è masticare". Inventato dallo statunitense Horace Fletcher, questo regime alimentare prevede di masticare il cibo 32 volte prima di inghiottire e la masticazione deve essere fatta in modo molto preciso: la testa deve essere lievemente inclinata in avanti, spostandola leggermente indietro nel momento della deglutizione, in modo che il contenuto della bocca riesca a scivolare meglio. Quello che resta solido, deve essere sputato. Fletcher inoltre pose l’accento anche sull’umore che si dovrebbe avere quando si mangia: mai farlo se si è arrabbiati, tristi o particolarmente affamati.
Così assurda da sembrare inventata, ma invece, sfortunatamente, non lo è: stiamo parlando della dieta della tenia, un piccolo parassita conosciuto ai più con il nome di verme solitario. Concepita negli anni Quaranta, era molto semplice: ingerire una pillola contenente la testa del verme che poi si sviluppa all’interno dell’organismo, crescendo a dismisura (alcuni possono raggiungere anche i 9 metri) e riuscendo ad assorbire tutte le calorie da noi ingerite.
Al di là dell’assurdità di inserire un corpo estraneo all’interno del nostro organismo, la tenia può provocare alcuni effetti collaterali come nausea, vomito, stanchezza, dolori addominali, diarrea e costipazione. In più non è detto che il verme rimanga lì dove noi decidiamo di metterlo: il rischio è quello che possa migrare verso altre parti del corpo, portando a conseguenze molto più gravi. Se il parassita raggiunge il cervello può causare la neurocisticercosi che, ancora oggi, è causa di circa il 30% dei casi di epilessia in Africa e in Asia.
Passiamo ora a una dieta che prevede l’assunzione di un solo alimento… e non è difficile capire quale. Seguito ancora oggi da molte persone, questo regime alimentare a base di cavolo promette di far perdere tra i 5 e i 7 chili in una settimana. Essenzialmente prevede di consumare soltanto zuppa di cavolo, in quantità potenzialmente infinite, in abbinamento con altri pochi ingredienti come frutta e verdure in foglie o anche manzo e riso alla fine del ciclo, per sette giorni. Abbastanza intuitivo pensare che un tipo di alimentazione del genere è carente rispetto a molti nutrienti di cui abbiamo bisogno; altrettanto intuitivo capire che, ingerendo perlopiù liquidi per un periodo così breve, tutto ciò che viene perso è acqua: ciò vuol dire che, una volta reintrodotti gli altri alimenti, tutti i chili persi saranno velocemente ripresi.
Le sue origini sono ancora sconosciute e, sebbene sia seguita ancora oggi da un discreto numero di persone, conobbe il suo apice intorno agli anni ‘80 con il nome di faxlore: questo perché pare che venne diffusa grazie a tutti coloro che inviavano lo schema alimentare tramite fax.
Questa invece è una di quelle diete popolari tra le star di Hollywood: molti infatti già la conosceranno perché seguita da alcune celebrità come Jennifer Aniston, Lady Gaga e Gwyneth Paltrow. Formulata dalla personal trainer Tracy Anderson prevede di nutrirsi soltanto con omogeneizzati per bambini: la quantità è di circa 16 al giorno da distribuire negli orari dei pasti. Il pensiero alla base è molto semplice: se nutre i bambini, può nutrire anche gli adulti. Beh, sì, però no: gli omogeneizzati infatti contengono molti importanti nutrienti, ma sono carenti di alcuni invece essenziali per noi adulti, come le fibre.
Restiamo in California per una di quelle diete definite alla moda: ideata dall’avvocato Judy Mazel, la dieta si basa principalmente sull’accostamento preciso tra i vari alimenti, che sono suddivisi in tre gruppi, ovvero proteine, carboidrati e grassi. Gli abbinamenti sono: proteine e grassi sì, carboidrati e grassi sì, ma proteine e carboidrati no e questo vuol dire che, ad esempio, un bicchiere di latte con una bistecca è ok, ma con i cornflakes no. Non si può abbinare la frutta ad altri cibi e sono assolutamente vietati i prodotti industriali. Non solo gli accostamenti, ma secondo questo tipo di dieta anche l’ordine in cui si mangiano gli alimenti è importante: la frutta dovrebbe essere mangiata ogni giorno e sempre per prima, seguita poi da carboidrati e infine proteine. È necessario poi attendere almeno due ore tra il consumo di cibi appartenenti a categorie diverse. Sorpresa delle sorprese? Lo champagne è sempre consentito, per la gioia del jet set da cui era particolarmente seguita. La dieta venne pubblicata in un libro intitolato proprio “Beverly Hills Diet” e fu definita da diversi medici e nutrizionisti come “la peggior dieta mai ideata”.
Sì, è quello che pensi: stiamo parlando proprio dell’ormone della gravidanza. Ideata negli anni ‘50 dal medico inglese Albert Simeons, questo tipo di dieta prevede iniezioni di questo ormone tre volte alla settimana per tre settimane. I soggetti a cui veniva somministrato dovevano seguire anche un regime alimentare ipocalorico, di circa 500-600 kcal, per ridurre il grasso e il senso di fame. Ovviamente non era esente da controindicazioni: sembra infatti che causava calcoli biliari, disturbi ormonali con crescita delle mammelle negli uomini, problemi cardiaci, trombosi e influiva negativamente anche sull’umore e sul sonno.
“Indossa un paio di occhiali con lenti blu e dimagrirai”: questo più o meno il concetto. E non stiamo scherzando. Nata in Giappone, la dieta degli occhiali blu prescrive di indossare proprio degli occhiali con una lente di questa particolare tinta: perché? Perché pare che questa tonalità aiuti a smorzare l’appetibilità dei cibi, calmando gli impulsi in modo significativo. Per quanto assurda possa apparire questa dieta, in realtà poggia le basi su un assunto vero: il blu rende gli alimenti meno attraenti in quanto in natura non esiste nessun alimento che abbia naturalmente quel colore. Ma ciò ovviamente non vuol dire che questa dieta funzioni, anzi.
Lo diciamo subito: la principessa Aurora e la celebre fiaba non hanno nulla a che vedere con tutto questo. Si tratta di una dieta che prevede il dormire per evitare di mangiare, con una conseguente perdita di peso, ovviamente. Di per sé sembrerebbe che non ci sia nulla di strano: dormo quindi non mangio. Il problema però subentra quando le modalità per indurre il sonno non sono del tutto naturali: considerando che una persona in media dorme circa 7-8 ore al giorno, vengono assunti dei potenti medicinali, come i sonniferi, per riuscire a dormire giornate intere. Ovviamente la dieta funziona, ma è un approccio totalmente malsano e ritenuto pericoloso e sbagliato da moltissimi medici.
Passiamo ora a una dieta dalle origini fortemente religiose: dura 40 giorni e prevede l’assunzione di alimenti che siano stati approvati da Dio, come cibi biologici e non processati (verdure, pesce con pinne e squame, cereali, carne e pollame) mentre, al contrario, proibisce alimenti come salumi, pasta, pane e tutti quelli trasformati. Secondo l’ideatore statunitense Jordan S. Rubin, gli uomini sono destinati a mangiare cibi creati dal Signore e non manipolati, per migliorare il funzionamento complessivo del corpo, la concentrazione e l’umore. Suggerisce inoltre di non mangiare e pregare ogni volta che si avverte la fame (e magari fosse così semplice).
Creata dallo psicologo americano Seth Roberts dopo una sua personale esperienza all’estero: durante un viaggio a Parigi si trovò costretto a dover mangiare e bere cibi e bevande con sapori diversi rispetto a quelli a cui era normalmente abituato. Il risultato fu una perdita di circa 20 chili e da lì l’illuminazione: la perdita di peso non era dovuta tanto a ciò che aveva mangiato, ma alla diminuzione di appetito causata dal fatto di trovarsi di fronte a cibi che non amava particolarmente. Quindi, come direbbe Archimede, eureka: perché non creare una dieta che si basi proprio su questo principio? Funziona più o meno così: manipolare e ridurre la fame attraverso l’assunzione di olio di oliva o di acqua zuccherata prima dei pasti, in modo da sentirsi più sazi durante i pasti successivi, sempre secondo Roberts. Ma solo questo non basta: come ha sperimentato lui stesso, bisogna assumere cibi dal sapore tendenzialmente neutro e che per noi non sono molto gustosi, in modo da non eccedere con il consumo. Questo processo aiuterebbe l’organismo a dissociare il rapporto tra sapore e calorie e a raggiungere quindi una sensazione di appagamento tale da ridurre l’appetito per tutto il resto della giornata con conseguente perdita di peso: una follia.
Per rimanere in tema di assurdità, chiudiamo in bellezza con la cosiddetta dieta della sonda gastrica: sì, proprio quella utilizzata con i pazienti che sono impossibilitati a mangiare o decidono di non farlo. Si procede in questo modo: la sonda, che viene infilata nel naso e si svuota nello stomaco, pompa un liquido ipocalorico ma ricco di proteine. La conseguenza è la famosa chetosi: il risultato è la perdita di circa nove chili in 10 giorni. Non introducendo carboidrati, il corpo va a bruciare i grassi di riserva e trae l’energia dai corpi chetonici presenti nel sangue: tutto ciò però porta ad alcune conseguenze come stress a carico dei reni e del fegato, sonnolenza, mal di testa e rischio di calcoli renali.
Abbiamo parlato di queste particolari e talvolta stravaganti diete riferendoci a loro come se si trattasse di regimi alimentari ormai superati. La cosa sconcertante però è scoprire come alcune di esse, come quella della zuppa di cavolo o quella dell’hCG, siano ancora prese in considerazione o addirittura seguite.
In questo articolo non vogliamo parlare strettamente del modo migliore di creare una dieta, ma semplicemente ricordare che non c’è nulla che possa fare miracoli. Per perdere peso in maniera equilibrata (e soprattutto duratura) è essenziale adottare uno stile di vita sano e rispettare un regime alimentare che riesca ad apportare tutti i nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno. E ricorda: seguire una dieta non vuol dire soltanto perdere peso, ma educare te stesso e capire qual è il modo migliore e, soprattutto, più sano di nutrirsi.
Questo vuol dire anche che, una volta persi quei chiletti in più, è importante continuare a condurre una dieta sana ed equilibrata per mantenere il tuo corpo in buona salute e in forma e anche per evitare di ritornare al peso iniziale: perdere peso velocemente infatti, seguendo una dieta drastica ed eccessivamente ipocalorica, porta inevitabilmente a riprendere i chili persi, una volta che si torna a uno stile alimentare normocalorico: di questo, tutte le diete analizzate in questo articolo, non tengono conto, così come le pericolose conseguenze che determinate scelte possono portare. E il limite è tutto qui.